Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
j. g. ballard, crash;


m. bloch, apologia della storia;




c. mcCarthy, la strada;




autentico capolavoro per atmosfere e narrazione della quotidianità. angosciante da non lasciar dormire e far sobbalzare ad ogni rumore sospetto nei silenzi della notte.
leggetelo.
k. vonnegut, mattatoio n 5;



il simbolo perduto

daz hai pienamente ragione!
ripeto, appena posso rileggerò
grazie atelkin, hai espresso molto bene ciò che in maniera confusa ho cercato di dire a ki,
comunque, ultime letture:
uomini e topi del maestro steinbeck




meno di zero, ellis



The Eraser non contesto completamente il tuo giudizio , credo che il libro affronti l'essere tifoso come fosse un percorso di vita criticando atteggiamenti violenti (Hooligans o la tragedia della finale Juventus - Liverpool) e parallelamente spiegando la vita di un supporter inglese ( con delle dinamiche molto diverse dalle nostre ) con tutti i lati divertenti e comici che ne derivano, poi da tifoso dell'Arsenal per me ha un significato diverso
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Editato da Daz il 14/01/2010 alle 13:41:30
Ki,
se mi posso permettere di intervenire: seppur con intenzioni buone, sbagli a mio parere i modi. non a caso questo non è il primo "appello" che un altro forumniano ti fa in questo senso, la gente è a suo modo stanca, qui come in altri post/forum di sentirsi su parole dal "nulla". l'affermazione di The Eraser era forte, certamente, ma non per questo vaneggia: la sua è una posizione condivisa da molti. un conto è un grande classico della narrativa che fa della sua capacità di essere sempre contemporaneo la sua forza ed oggettivo valore (es. Guerra e Pace? Delitto e Castigo? ecc.), un altro è un'opera più legata alal filosofia o all'ideologia che, nella loro oggettiva (e sottolineo oggettiva) grandezza ed immortalità, restano strettamente legate all'epoca in cui sono state concepite e contestualizzate e che quindi trovano, in noi contemporanei, difficoltà applicative, soprattutto se le leggiamo (come facciamo normali essere umani come io o The Eraser) con un occhio "sporcato" di contemporaneità.
si sarebbe potuto aprire un bel dibattito, ma iniziarlo con una ginocchiata sui coglioni non rende l'interlocutore ben disposto a farlo. vedi te come proseguire, guardando ai risultati ottenuti altrove (es. Cultura & Attualità).
detto questo:
francis scott fitzgerald, il grande Gatsby;




Hollywood, Hollywood! - C. Bukowski



ma scusami ki, quale discussione volevi fare? uno che vuole parlare chiede perchè non t'è piaciuto. tu sei partito subito con le tue classiche sentenze! (supponenza, arroganza, ignoranza, parole tue)
la cosa del tuo amico, invece, mi fa veramente ridere, perchè quella frase -la mia prima - tutto dice tranne che chi l'ha scritta sia estremamente presuntuoso! addirittura non si è limitato al presuntuoso, ha aggiunto pure l'estremamente!
in generale non capisco tutta questa voglia di giudizi assoluti e di sentenze definitive.
per daz, febbre a 90° è uno dei libri più belli sul cacio. ammetto che il mio commento, questo sì per davvero, è stato arrogante sul libro di hornby, al più presto prometto che lo rileggo pure, però mi aspettavo qualcosa che andasse oltre il calcio, che facesse del calcio lo sfondo per una storia e non la storia stessa.
Ei Eraser, non ti mettere nei panni della vittima perchè non lo sei.
Il mio amico, CHIARAMENTE, si è espresso sul tuo intervento e non su di te...vatti a rileggere ciò che ho scritto.
Comunque, noto con rammarico, la tua totale chiusura al ragionamento e alla discussione: i tuoi giudizi ( non come affermi tu la tua persona...non fare il furbo) non possono essere contestati.
Resti fermo in un atteggiamento sbagliato e supponente.


febbre a 90°, anche se non lo considererei un libro...
credo che sia uno dei libri più belli sul calcio
"La vita non è, e non è mai stata, una vittoria in casa per 2-0, contro i primi in classifica, con la pancia piena di patatine fritte...."

la noia di sartre, nomen omen è il caso di dire, due stelle per rispetto, a volte alcuni libri acquisiscono una reputazione poco riscontrabile alla lettura
questo è il commento di una persona estremamente presuntuosa! in più, il tuo amico estraneo a lanciano.it mi giudica per una ventina di parole a proposito di un libro, complimenti! in più tu mi dai pure dello stupido. complimenti pure a te!
il post è sui libri letti, io mi fermo qui.
notte.
Oggi ho fatto leggere ad una persona estranea a lanciano.it il tuo intervento. Il suo commento : "mi sembra estremamente presuntuoso".
Si, spesso discuto animatamente con molti, ma non litigo. Perchè ritieni che questa sia stata una litigata?
Ah, forse c'è una cosa che mi fa andare in bestia : la stupidità.

Addirittura avrei offeso i lettori di Sartre. Non era chiaro che fosse opinione personale quello che ho scritto? Ho detto pure di parlare a nome di altri?
Comunque tutte le volte che ho scritto su lanciano.it erano opinioni “strettamente” personali e sempre così sarà. tu in tre interventi mi hai dato dell' arrogante, ignorante e presuntuoso, partendo da un post per estenderlo a tutti i miei interventi sul forum: sei veramente intollerante, avrai capito pure Sartre meglio di me, ma hai grandi difficoltà a capire le ragioni degli altri e questo, per davvero, si capisce da tutti post in cui scrivi e litighi con (quasi) tutti!
A me pure, Crasso. Tantissimo.

a me "I Promessi Sposi" è piaciuto

In "altre parole", ad es. il romanzo "I Promessi Sposi" a me non è mai piaciuto, ma mai e poi mai mi è venuto in mente di pensare o , peggio, di scrivere che il suo enorme valore e la sua "reputazione" fossero immeritati.
Avrei detto/scritto una cosa molto stupida e fiacca.

Per la tua enorme presunzione non ti sei reso neanche conto della sciocchezza che hai scritto. Come si fa a "liquidare" un'opera dal valore universale con una cretinata simile: "a volte alcuni libri acquisiscono una reputazione poco riscontrabile alla lettura"? RE P U T A Z I O N E...hai scritto reputazione!!!
E' come se dopo aver letto "Was ist Aufklärung?", non piacendomi, dicessi che l'opera di Kant non vale una cippa e che la "reputazione" del trattato è immeritata.
Quando si esprime il giudizio su un opera dal valore assoluto, su cui si son confrontate intere generazioni di studiosi, bisogna essere modesti, accorti e avveduti nel commentare e non esprimere condanne inconsistenti.
Bisogna avere poi rispetto per i lettori specificando chiaramente che il "giudizio" è strettamente personale!!! E questo tu non lo fai mai. Neanche in post riguardanti altri argomenti.
Saluti.

mi è venuta in mente una cosa.
animamundi ha appena finito di rileggere così parlò zarathustra, secondo lui senza voto. allora gli chiederei di leggere pure la noia: penso che come approcci non possano che essere diversissimi e, quindi, potrebbe non considerare la noia di suo gradimento. potrei mai biasimarlo? o per questo considerarlo arrogante e ignorante?
respect!
E' semplicemente incredibile con quanta superficialità e arroganza si diano giudizi su opere fondanti filosofie e studi di milioni di persone. Spesso ciò è colpa di profondissima ignoranza o supponenza
E' semplicemente incredibile con quanta superficialità e arroganza si giudichino le opinioni altrui. Spesso ciò è colpa di profondissima ignoranza o supponenza, o peggio, aggiungo io, di intolleranza verso chi la pensa diversamente da te.
per inciso, spogliato dai contenuti filosofici il libro non mi ha "preso". punto e a capo, opinione personale.
penso che il potenziale del libro, e di ciascun libro in generale, sia da intendere in un preciso contesto storico, dal quale, per generazione, sono profondamente lontano.
la noia di sartre, nomen omen è il caso di dire, due stelle per rispetto, a volte alcuni libri acquisiscono una reputazione poco riscontrabile alla lettura,
E' semplicemente incredibile con quanta superficialità e arroganza si diano giudizi su opere fondanti filosofie e studi di milioni di persone. Spesso ciò è colpa di profondissima ignoranza o supponenza.

la noia di sartre, nomen omen è il caso di dire, due stelle per rispetto, a volte alcuni libri acquisiscono una reputazione poco riscontrabile alla lettura,
l'impero di sole di ballard,



Il sergente nella neve scritto da Mario Rigoni Stern.






un libro emozionante, che in alcune descrizioni raggiunge le più alte vette della letteratura italiana
Per l'ennesima volta...

Quale che sia il mio stato d'animo, i sentimenti, le sensazioni, ce n'e' sempre una descrizione perfetta e profonda contenuta in qualche passaggio apparentemente più bizzarro di altri, nascosto all'inizio di un paragrafo o nelle frasi conclusive di un suo capitolo...
Senza Voto (non è un semplice "libro" in circolazione)
orgoglio e pregiudizio J. Austen
..un romanzo d'altri tempi, mi è piaciuto molto!

io, prigioniero in russia
editore firenze libri

l'ho riletto un altra volta, è un libro eccezionale.
è la storia vera di un abruzzese di vent'anni che ha partecipato alla battaglia del Don in Russia e venne fatto prigioniero.
è un racconto straziante, pieno di particolari sul comportamento dei russi con i prigionieri italiani e degli italiani stessi in battaglia.
La morte bianca di Clive Cussler


p. giordano, la solitudine dei numeri primi;



più "furbo" che bello, ma decisamente una scrittura pulita ed intelligente, cosa rara nei contemporanei italiani. attitudine fisico-matematica rispettata e traslata nello stile, da fare invidia.

un libro difficile, scomodo, poco confortevole. scuote e allo stesso tempo genera distacco, straniamento. merita qualche notte insonne. mette a disagio, perché... perché si avvicina alla follia, mentre allontana la vita vera . (folle è lui, non lei. credo. o comunque lui è un personaggio debole. un debole che non ispira la mia simpatia, o compassione. mi piacerebbe chiedere a Grossman...)
è ormai rara la letteratura che arriva a scatenarmi tutta questa tempesta interiore.






k. ishiguro, non lasciarmi;



la storia di Lutvija e del chiodo arroventato, f. lainscek;



Altai - Wu Ming




L'epopea del conflitto europa-impero ottomano, l'ambientazione nel meltig pot mediterraneo orientale del 500, le sottigliezze della politica, il sogno di uno stato ebraico a cipro... un buon romanzo storico
murakami haruki, norwegian wood;




L'incendiaria (1980) di Stephen King




Il maestro di nodi e Il mistero di Mangiabarche di Massimo carlotto, due gialli da








Straordinario romanzo a sfondo storico sulla natura degli uomini e sul significato delle loro esistenze. Era da tempo che un libro non mi "prendeva" cosi' !
"galassia di internet "di Manuel castells è meglio non leggerlo se non si vuole capire xchè siamo ridotti così economicamente....
a. zuiker, level 26;



Il giardino dei Finzi-Contini (1962) di Giorgio Bassani




La fattoria degli animali





uno dei più bei libri di sempre
Shining (1977) di Stephen King



orgoglio e pregiudizio e zombie, s. grahame-smith;



a. l. falbo, bonding;



c. ancellotti, preferisco la coppa;



g. arpino, il primo quarto di luna;









Difficile, visionario, abissale, folle, astratto, esoterico.
Decisamente sconsigliato a chi preferisce una letteratura da diporto.

C’è stato un tempo in cui Kabul era una città in cui volavano gli aquiloni e in cui i bambini davano loro la caccia. Amir e Hassan hanno trascorso lì la loro infanzia felice e formavano una coppia eccezionale nei tornei cittadini di combattimenti tra aquiloni. Niente al mondo però può cambiare certi dati di fatto: l’uno pashtun, l’altro hazara; l’uno sunnita, l’altro sciita; l’uno padrone, l’altro servo. Amir, il ricco, era il pilota; Hassan, il servo, era il suo secondo. Poi però gli aquiloni non volarono più. E’ una storia di padri e figli, di amicizia e tradimento, di rimorso e redenzione, di fughe e ritorni sullo sfondo di un Afghanistan schiacciato dalla morsa sovietica prima e dai talebani poi. Amir, figlio di un ricco uomo d’affari, viveva con il padre Baba in quella che era considerata da tutti la più bella casa di Wazir Akbar Khan, un nuovo quartiere nella zona nord di Kabul. Anche Hassan viveva con il padre Ali, in una capanna di argilla, all’ombra del nespolo situato all’estremità meridionale del giardino della casa di Baba e Amir. Ma un giorno, sotto gli occhi dell’amico, qualcosa di terribile accadde ad Hassan. Amir commise una colpa terribile e l’armonia tra i due si infranse. “Sono diventato la persona che sono oggi all’età di dodici anni, in una gelida giornata invernale del 1975. Ricordo il momento preciso: ero accovacciato dietro un muro di argilla mezzo diroccato e sbirciavo di nascosto nel vicolo lungo il torrente ghiacciato. E’ stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. Oggi me ne rendo conto.” Queste le parole di Amir adulto che vive da ormai vent’anni in America, dove è fuggito con il padre. E, quando una telefonata inaspettata lo raggiunge a San Francisco, comprende che deve partire e tornare a casa. Un viaggio di ritorno, un viaggio dentro di sé, un viaggio di espiazione, un viaggio di riscatto. Ricordi assordanti e prorompenti, sensazioni sopite ma mai dimenticate. Ad attenderlo non ci sono però solo i rimorsi e i fantasmi della sua coscienza; quella che una volta era casa e patria è ora una landa desolata, terra di relitti umani e di donne invisibili la cui bellezza non esiste più. Qui avere un padre o un fratello, dopo gli indiscriminati stermini dei talebani, è una vera rarità; qui incrociare il loro sguardo, il più delle volte, significa tortura e morte; qui regnano sgomento e terrore.
il deserto dei tartari, d buzzati

















a. schiavone, la mischia;



r. doyle, the commitments;



j. thompson, vita da niente;



il maestro e margherita di michail bulgakov





mai letto un libro così bello, intreccio di storie e personaggi che non annoiano mai e fanno sempre centro
boris vian, sputerò sulle vostre tombe;




a. helena, un uomo qualunque;




c. lucarelli, il giorno del lupo;



il signore delle mosche di w. golding...
cinque stelle, accelerazioni improvvise verso la fine, magistrale la descrizione del SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER primo omicidio
g. scerbanenco, i ragazzi del massacro;



j. eugenides, middlesex;




epica moderna. una reale narrazione quasi gilgamesciana, con caratteristice semantiche e stilistiche pienamente americane.
insieme a pastorale americana di roth, il meglio della modernità statunitense.
il buio oltre la siepe di harper lee
cronaca familiare di vasco pratolini
cinque stelle a tutti due, in due modi e atmosfere molto diversi trasmettono una certa idea dell'essere fratelli, figli e padri.

l'ho divorato, davvero un gran bel libro!!




ho riletto con piacere "L'amico ritrovato" uno dei miei romanzi preferiti.





Michael Herr - Dispacci





Gentile Crasso,
la ringrazio per il consiglio.
De gustibus non est disputandum, laudator temporis acti.
Saluti,
Max X Meridio
Gentilissimo Max X Meridio,
sono contento che lei abbia apprezzato il libro di Berghella e spero che gli faccia una buona pubblicità, per quanto mi riguarda la mia opinione non cambia.
Mi permetto di consigliarle un libro simile a quello in oggetto per i contenuti riguardanti la guerra mondiale e per il fatto che a scriverlo sia stato un abruzzese:
Io, prigioniero in Russia.
Il racconto di un reduce della seconda guerra mondiale sul fronte russo
di Di Michele Vincenzo
Il libro è una autobiografia di un reduce della guerra in russia, ma è anche la storia di un abruzzese nato nel 1920 ed è morto nel 1993.
Questo libro, pur non essendo scritto benissimo, non ha in se le pecche che ho riscontrato nel libro di Berghella, come ad esempio ripetizioni della stessa parola 4 - 5 volte nello stesso periodo o 10 - 11 volte nella stessa pagina (tanto per fare un esempio) o errori come quelli che ha fatto lei nello scrivere le repliche a me.
Buona lettura, le assicuro che il libro che le consiglio è emozionante.
saluti
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Editato da Crasso il 04/09/2009 alle 17:21:19
Gentile Crasso,
posso certificarle (la prego di credermi anche se non ha i dovuti riscontri) che non sono ne l'autore di "Ortona 1943" , ne rappresento la casa editrice.
Sono solo uno che come lei ha letto il libro e non condivide la sua critica aspra.
Saluti,
Max X Meridio
Gentilissimo Max X Meridio,
mi piacerebbe sapere se lei è l'autore o un rappresentante della casa editrice, visto che non si qualifica, ma visto che ciò non mi è possibile saperlo provo ad esprimermi in modo più generale. Io ho acquistato il libro in questione e l'ho letto "tutto" e ciò mi è costato fatica e mal di testa perché ritengo che sia scritto male, a mio avviso un testo del genere va riscritto dieci volte prima di portarlo alla pubblicazione e l'impressione che io ho avuto è che sia stata portata alla stampa la prima bozza, perché ho ravvisato la presenza di errori tipici di chi scrive di getto (come faccio io sul forum). Io non sono un critico letterario ne nulla di simile, sono semplicemente un comune lettore che ha ritenuto il libro interessante e lo ha acquistato; sono uno a cui ogni tanto piace leggere libri di autori locali, specialmente se esordienti e mi interessano molto i testi che parlano della guerra in Abruzzo. Ho notato la grande passione che lo scrittore ha messo nello scrivere e nel documentarsi, ma tra le buone intenzioni e il risultato finale: il testo scritto, c'è di mezzo un lavoro di cernita, di allisciamento, di smussamento, di spianamento e di correzione grammaticale che non ho notato. Io non sono mai stato un genio in grammatica e nemmeno uno che merita il buono nel compito di italiano e proprio per questo quando devo mandare uno scritto in pubblicazione lo faccio esaminare a chi è più capace di me. Io ho detto che la colpa non è dall'autore, che scrive con passione, ma della casa editrice che pubblica per professione.
Come puoi vedere ho messo un voto basso a Dacia Maraini, che è una delle migliori scrittrici d'Italia, ma non per questo mi sogno di scrivere come lei o intendo in alcun modo paragonarmi a lei, l'ho messo perché il libro a conti fatti non mi è piaciuto. Il mio voto negativo allo scritto di Berghella è dovuto soprattutto allo stile di scrittura ingarbugliato a mio avviso e pieno di errori grammaticali. In questo momento non ho con me il libro ma se vuoi e lo ritieni opportuno posso con calma prenderlo nei giorni prossimi e mettere in evidenza quelli che io ritengo errori di scrittura e magari "lei" mi dimostra che non sono errori grammaticali, io ne sarei felice perche in questo modo imparo qualcosa da chi ne sa più di me.
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Editato da Crasso il 03/09/2009 alle 16:53:50
Cinema e cinema
Vladimir Majakovskij
Gentile Crasso,
le scrivo im merito ai rilievi critici da lei addotti riguardo il romanzo breve di Giuseppe Berghella, " Ortona 1943 eroe senza gloria ".
La sua, può essere definita in modo sbrigativo, una stroncatura senza se e senza ma.
E' lecito criticare una scritto nello stile, nella forma, nei contenuti... lo si può ritenere anche noioso.
Meno lecito, fare una critica diretta all'autore dello scritto se non ne si conosce la biografia ma... ancora - - - lecito, criticare presunti errori grammaticali che sembra non esserci.
Tali invece, sono riscontrabili nelle varie testimonianze a lei riconducibili scritte sui vari forum.
Saluti,
Max X Meridio
Il bambino con il pigiama a righe





uno dei più bei romanzi che ho letto quest'anno ma forse da sempre. è un romanzo semplice, scritto in modo semplice e lineare, ed è breve. Pare scritto da un bambino ma non è stato scritto da un bambino e non è un romanzo per bambini. è un piccolo capolavoro, leggetelo.
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Editato da Crasso il 02/09/2009 alle 18:21:46

La versione di Barney - MORDECAI RICHLER





Stefano Pozzoni - Dove sono gli ultrà?




Caruccio, alcune parti molto lacunose, piccoli errori georgafici (la maggior parte sono comprensibili)....
John Skoyles, Dorion Sagan - Il drago nello specchio





Il treno dell'ultima notte di Maraini Dacia

una delusione forte. L'inizio mi era piaciuto, mi aveva incuriosito il viaggio alla scoperta degli orrori dell'olocausto ma poi mi sono trovato a dover leggere interminabili capitoli sugli orrori del comunismo, che nulla avevano a che fare con la storia principale. Tante parti potrebbero essere saltate, tagliate. Il finale poi, è stato scritto in grande fretta, quasi a volersi togliere di torno un gran fastidio!
s. larsson, uomini che odiano le donne;



qualunque cosa succeda di umberto ambrosoli




sulla storia del padre giorgio, vero e proprio "eroe borghese", bello l'incrocio tra dettagli tecnici e racconti dalla vita privata
le mille luci di new york di jay mcinerney









sarà la 10° volta che lo leggo...

alejandro jodorowski "quando teresa si arrabbiò con dio"


mi aspettavo qualcosa di meglio...
c. sabelli foretti, l'uomo che non c'è - intervista a f. cossiga;



(grazie WR per il regalo)
c. bazell, vedi di non morire;




1984 - Orwell




Attualmente in lettura Farenheit 451 - Ray Bradbury
E. Flaiano - Diario Notturno





La pazienza di Maigret




r. curti, italia odia - il cinema poliziesco italiano;




c. harris, finchè non cala il buio;


(primo libro della saga di Sookie Stackhouse da cui hanno tratto la serie tv True Blood)
Gabrie Garcia Marquez "cronaca di una morte annunciata"


i. svevo, la coscienza di Zeno;




la confraternita dell'uva di john fante,




non dire notte di amos oz, da capirne il ritmo all'inizio un po' lento, poi ti prende, la media



L'ultima notte bianca








Nel gennaio del 1999, mentre stava terminando il montaggio di "Eyes Wide Shut", Stanley Kubrick telefonò a Michael Herr, con cui aveva sceneggiato "Full Metal jacket", e disse che sarebbe stato felice di fare una lunga intervista con lui in occasione dell'uscita del film. Si erano conosciuti nel 1980 e per anni avevano scritto insieme quello che è ritenuto da molti il più grande film di guerra di tutti i tempi, e quando l'improvvisa morte di Kubrick impedì l'intervista che aveva chiesto, Michael Herr scrisse al suo posto questo libro furioso e malinconico, la storia di quell'amicizia e di quel capolavoro.
y. mishima, la voce delle onde;



p. cortesi, jack lo squartatore - il terrore delle prostitute;


"ma nemmeno malinconia" di ettore mo




non cinque stelle solo perchè, da autobiografia, l'avrei preferito un po' più lungo
daz, mi sono appena rivisto blade runner, tratto dal libro che hai letto...

Ortona 1943. Eroe senza gloria





di Berghella Giuseppe
Prezzo: € 11.90
Un libro (lo si può chiamare così solo perché fatto di pagine di carta e inchiostro stampato) scritto malissimo. Io non do la colpa allo scrittore, che magari non è un uomo di lettere, ma alla casa editrice (Edizioni Bell'Abruzzo) che mette in circolazione una raccolta di errori grammaticali e di scrittura e li spaccia per un racconto. L'unica cosa che riesco a pensare è che questa casa editrice si è fatta pagare dallo sventurato scrittore per la pubblicazione.
Ho comunque portato a termine la lettura perché ero curioso della vicenda raccontata ma ne sono venuto fuori con un mal di testa.
j. p. manchette, piovono morti;



gipi, S.;





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Editato da Daz il 07/07/2009 alle 19:32:31
bravo Divo, ben fatto !

Philip K. Dick eh?

Se qualcuno ha in programma un viaggio in Turchia,
L'ALBERO DEI GIANNIZZERI e IL SERPENTE DI PIETRA entrambi di JASON GOODWIN
cmq anima





Nasone. " TRISTIA ".
IL LERCIO di IRVINE WELSH
FANTASTICO!
dettagli

mo mi sto a leggere il maestro e margherita di michail bulgakov. molto meglio
dimenticavo


già letto, molto bello, e

ancora da leggere



ziomitch, casomai un libro di cazzi visto che a melissa uno solo non bastava



cmq, ultimo libro letto, in ossequio ai dettami animamundiani ( "è uno dei tre libri che non posso mancare nella biblioteca di nessuno!"


capolavoro.
f. abate, ultima di campionato;


melissa p. - cento colpi di spazzola ecc ecc..
un libro del cazzo
La tredicesima storia
"Non ce l'ho con gli amanti della verità, ma con la Verità stessa. Quale sostegno, quale consolazione nella Verità, a paragone di una storia? A che giova la Verità a mezzanotte, al buio, quando il vento ruggisce nel comignolo come un orso? Quando il lampo sprigiona ombre sulla parete della stanza e la pioggia bussa alla finestra con le sue lunghe unghie? No: quando paura e freddo ti immobilizzano a letto come una statua, non aspettarti che la scarna e ossuta Verità accora in tuo aiuto. Quello che ci vuole è il pingue conforto di una storia: sentirti placare, cullare dalla sicurezza di una bugia".
Una scrittrice che imbastisce tante diverse verità per nascondere la sua storia e difendere il suo passato, una libraia amante delle biografie, una tredicesima storia mai pubblicata. Nel verde e nella nebbia dello Yorkshire, tra il profumo dell’erba bagnata e quello della cioccolata calda fumante, Diane Setterfiled racconta una storia di grande suggestione e mistero, che alterna alle atmosfere dei grandi capolavori ottocenteschi i guizzi dei più attuali thriller.
Margaret Lea è una giovane libraria di Cambridge che conduce una vita quieta e colta, divisa tra la libreria antiquaria del padre, circondata da pagine immortali e volumi sepolti nell’oblio, e la passione per le biografie letterarie. Un giorno Margaret riceve una strana lettera che, senza troppe spiegazioni, la convoca nella residenza della “più grande scrittrice d’Inghilterra”, Vida Winter. Personaggio affascinante, circondato da tanti misteri, la Winter, ormai al termine dei suoi giorni, vuole svelare tutti i segreti del suo passato e sceglie la giovane e inesperta Margaret come sua biografa: solo a lei racconterà la verità sulla sua vita. La verità, parola alquanto misteriosa se pronunciata da Vida Winter: la scrittrice, famosa per essersi spesso negata ai media, ha sempre difeso strenuamente la propria privacy, inventando, nelle poche occasioni concesse alla stampa, ogni volta una nuova storia di sé per il mondo.
Margaret è perplessa: non si sente all’altezza dell’incarico, ma è affascinata dal carisma della scrittrice e dall’alone di mistero che la circonda. Nella bacheca riservata ai pezzi più rari della collezione privata del padre, la ragazza trova una prima edizione del romanzo Cambiamento e disperazione, tredici racconti di Vida Winter. Che cosa ci farà mai un libro di un’autrice contemporanea di bestseller in mezzo a volumi antichi e pregiati? Il libro ha una sua storia: a dispetto del titolo, i racconti sono solo dodici. Dopo la prima edizione, pubblicata senza il tredicesimo racconto e presto ritirata dal commercio, la raccolta è entrata a far parte del mito di Vida Winter. Una manciata di parole del prologo è sufficiente a Margaret per esserne stregata. Superate le incertezze iniziali, ansiosa di scoprire la verità sull’identità della donna e sull’esistenza della tredicesima storia, la giovane biografa si trasferisce nella tenuta dell’anziana signora immersa nella brughiera dello Yorkshire, e ne ascolta i lunghi e sofferti racconti. Affiorano così tutti gli episodi sepolti nel profondo della memoria, legati alla complessa famiglia della scrittrice, segnata da tragedie e scomparse, dolori, storie d’amore e inconfessabili segreti.
Una parola su tutte viene in mente quando si prova a descrivere questo romanzo: ipnotico.
Senza capire esattamente il perché, ci si trova avvinti tra le pieghe della storia e non si riesce a uscirne fino alla fine. Le parole, accostate con maestria, hanno il potere di farti prigioniero. Sono così suggestive da riuscire ad agire come una magia.
Molti hanno scritto che la Setterfield arriva a scomodare i tratti di Jane Austen e delle sorelle Brontë, ammiccando qua e là agli spettri di Henry James. Forse il paragone è un po’ troppo azzardato, ma quel che è certo è che le atmosfere sono le stesse che si respirano nelle pagine dei grandi scrittori ottocenteschi. Chi ha amato il romanzo gotico vittoriano non può che rimanerne affascinato. Gli elementi ci sono tutti: un’antica residenza nella brughiera, temporali notturni, amori torbidi e disperati, un fratello e una sorella selvaggi legati da un rapporto morboso, due gemelle dagli occhi di smeraldo, pavimenti che scricchiolano, porte proibite, scambi di persona e un “fantasma”.
La tredicesima storia è un libro intrigante e suggestivo, che, coi suoi tanti misteri e qualche ingegnoso colpo di scena, si gusta con piacere. Da leggere tutto d’un fiato, da vivere sulla pelle, immergendovisi completamente, con un piccolo suggerimento: nella complessa rete che avvolge le vicende della famiglia Angelfield, di Isabelle e delle gemelle, non perdete di vista la trama secondaria, e, soprattutto, non dimenticatevi di Jane Eyre…
Titolo originale: The Thirteenth Tale
Traduzione di Giovanna Granato
Le prime pagine
La lettera
Era novembre. In ciclo già abbuiava quando svoltai in Laundress Passage, anche se non era tardi. Papa aveva concluso la sua giornata lavorativa, spento le luci del negozio e abbassato le saracinesche; per non farmi rientrare al buio, però, aveva lasciato accesa la luce delle scale che conducevano all'appartamento. Filtrava dal vetro del portoncino, proiettando sul marciapiede bagnato un pallido rettangolo grande quanto un foglio di carta, ed ero proprio su quel rettangolo, pronta a girare la chiave nella toppa, quando vidi la lettera. Un altro rettangolo bianco, sul quinto gradino dal basso, dove non poteva sfuggirmi.
Chiusi il portoncino e misi la chiave del negozio al solito posto, dietro i Principi avanzati di geometria di Bailey. Povero Bailey. Erano trent'anni che nessuno voleva quel suo librone grigio. A volte mi domando che effetto gli faccia essere il custode della chiave della libreria. Non doveva prospettarsi quel destino per il capolavoro che aveva impiegato due decenni a scrivere.
Una lettera. Per me. Quello sì che era un avvenimento. La busta, gonfiata dalle pieghe del voluminoso contenuto che increspavano gli angoli, recava l'indirizzo in una calligrafia che doveva aver creato non pochi problemi al postino. Pur essendo una scrittura vecchio stile, tutta maiuscole e piena di svolazzi e ghirigori, sulle prime mi parve opera di un bambino. Sembrava la mano di un inesperto. I tratti irregolari o sfumavano nel nulla o incidevano a fondo la carta. Non c'era fluidità nelle lettere che componevano il mio nome. Ciascuno na era stata affrontata singolarmente -MARGARET LEA - come un'impresa nuova e scoraggiante. Io, però, non conoscevo bambini. Fu allora che pensai a un invalido.
Mi diede una strana sensazione. Il giorno prima o quello prima ancora, mentre io badavo ai fatti miei in silenzio e in privato, uno sconosciuto, un estraneo, si era preso la briga di scrivere il mio nome su quella busta. Chi, a mia insaputa, aveva concentrato su di me l'attenzione?
Il soprabito e il cappello ancora indosso, mi sedetti sulle scale a leggere la lettera. (Non leggo mai se non ho la certezza di trovarmi in una posizione stabile. Questo da quando, all'età di sette anni, leggendo The Water Babies seduta su un muretto piuttosto alto rimasi così sedotta dalla descrizione della vita subacquea da rilassare senza volerlo i muscoli. Ma, invece di restare a galla sorretta dall'acqua che mi circondava così vivida nella mente, piombai in terra conciandomi proprio male. Se mi tocco sotto la frangetta sento ancora la cicatrice. Leggere può essere pericoloso.)
Aprii la lettera e ne estrassi un fascio di cinque o sei pagine, tutte nella stessa calligrafia laboriosa. Grazie al mio mestiere sono diventata un'esperta nella lettura dei manoscritti ostici. Dietro non ci sono grandi segreti. Pazienza e pratica: non ci vuole altro. Quelle, e la volontà di coltivare un occhio inferiore. Quando leggi un manoscritto deturpato dall'acqua, dal fuoco, dalla luce o semplicemente dagli anni, l'occhio deve studiare non solo la forma delle lettere ma anche altri segni rivelatori. La velocità della penna. La pressione della mano sulla pagina. Interruzioni e riprese nel flusso della scrittura. Devi rilassarti. Non pensare a niente. Finché non ti svegli in un sogno in cui sei una penna che svolazza sulla pergamena e la pergamena stessa, e ti senti solleticare in superficie dall'inchiostro. A quel punto sei in grado di leggere. Gli intenti dello scrittore, i suoi pensieri, le esitazioni, i desideri e i significati reconditi. Sei in grado di leggere con estrema chiarezza, quasi fossi la candela che illumina la pagina corsa dalla penna.
Non che quella lettera fosse particolarmente impegnativa. Esordiva con un laconico "Miss Lea"; da lì in poi i geroglifici assunsero presto forma di lettere, poi di parole, poi di frasi.
© 2007, Arnoldo Mondadori Editore

davvero bello!
non è un paese per vecchi, cormac maccharty,
almeno tre stelle e mezzo, anche se, avendo visto prima il film, il giudizio è ampiamente influenzato dal lavoro dei cohen
a. huxley, il mondo nuovo;




m. stefanini, Ultras: identità, politica e violenza nel tifo sportivo da Pompei a Raciti;



crasso



In tedesco fa lo stesso bell effetto


"Non c'è niente che fa male così"





do il massimo del voto al romando di una esordiente
spero di invogliare qualcuno a comprarlo perché merita di essere letto
Divo, adesso capisco tante cose

"buio a mezzogiorno" di koestler




oggi ho finito di leggere questo:

decisamente bello!
francesio giovanni, tifare contro;



gipi, la mia vita disegnata male;



buonanotte, signor Lenin
di t.terzani





William Strunk jr
Elementi di stile nella scrittura
"Tutti gli aspiranti scrittori dovrebbero leggere The element of Style" (Stephen King)
l. sciascia, la scomparsa di majorana;



a. warhol, america;







Da leggere in poco tempo, per staccare un po'...
Aldous Huxley,
Brave new world

Gran libro, lo consiglio a chiunque.


Gran riflessione sulla societá, sulla scia di Orwell
PowerBook di Jeanette Winterson



Bel libro davvero.
La modalità di scrittura non è delle più consone ma offre ottimi spunti di riflessione.
Ringrazio tanto chi mi ha regalato questo libro


Ho appena notato che l'immagine non si vede, il libro di sopra è "Uomini che odiano le donne"

Carino, ma al di sotto delle mie aspettative.

Capolavoro
l. sciascia, a ciascuno il suo;




l. sciascia, il giorno della civetta;




due ri-letture illuminanti ed istruttive. periodicamente necessarie.
AA. VV., il rumore degli occhi bianchi;


s. peroni, la prigioniera dell'isola;



BELLISSIMO!!!
I ribelli del Bounty (Les Révoltés de la Bounty, 1879) di Jules Verne.




m. duras, l'amante;



Umberto II. L'ultimo Re.
Un oscar mondadori storia. Un bel libro per capire una nazione.
@micolao: ma se ho fatto, credo, una recensione molto positiva

e comunque come potrei parlarne male se ho già letto 3 libri di Murakami e conto di leggerne anche altri

101 storie zen di Adelphi, per approfondire...
102 racconti zen Richard Brautigan, un maestro a tutto tondo...

Manuelsan non parlare male di Murakami che ti uccido.
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Editato da Micolao il 30/04/2009 alle 17:57:13





"Quelli che allora c'erano, ciascuno a suo modo, credono di saperla. Be', non la sanno. In nessuno di quei modi. Figurarsi quelli che non c'erano."
martin amis "il secondo aereo"


ma sono stato ingannato dalla copertina e dall'autore, è raccolta di articoli
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Editato da The Eraser il 30/04/2009 alle 10:52:42
bill james, protezione;



ottimo giallo inglese vecchio stampo, lineare e con un intreccio standard dal sapore antico. consigliatissimo agli amanti del genere (es. mr home)
chiara zecchi, 19 agosto;



meravigliosamente straziante.
"La ragazza dello Sputnik" di Haruki Murakami



Nel complesso è un libro che mi ha affascinata dall'inizio alla fine.
Il finale non è dei migliori..in particolare c'è una parte che non trovo abbia un legame particolare con tutto il resto del libro.
Un altro punto da segnalare è che in tutti i libri che ho letto di quest'autore si patisce sempre la mancanza di una figura femminile..quest'aspetto conferisce ai racconti una certa malinconia ma anche spunti per profonde riflessioni su sé stessi e sui rapporti tra sé e gli altri (davvero interessante).
Per quanto riguarda la scrittura si ricorre molto spesso a figure retoriche che alle volte strappano un sorriso altre invece consentono al lettore di essere presenti nei "luoghi" narrati.
In sintesi bel libro


racconti di Dino Buzzati



la ragazza del secolo scorso, r. rossanda,



f. abate, m. carlotto - l'albero dei microchip;


malriuscito romanzetto-inchiesta sull'ecomafia.
"Il passato è una terra straniera" Gianrico Carofiglio




Carlo Ruiz Zafòn Il Gioco Dell'Angelo



"Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta", di Robert M. Pirsig. Ce lo consigliò un'insegnante ai tempi del Liceo. Non penso che allora lo avrei apprezzato come potrei adesso. Si tratta di un mix di viaggio e riflessione. clicca qui


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Editato da Hachiko il 03/04/2009 alle 10:04:28
y. mishima, confessioni di una maschera;




"Le affinità elettive" di Goethe

Non mi è piaciuto molto.
Capisco che Goethe sia volto al pessimismo più estremo ma a differenza dei "Dolori del giovane Werther" questo romanzo manca, secondo il mio punto di vista, dell'intenzione di mantener vivo l'interesse del lettore. Anche il finale ritrae il peggiore degli esiti, per lo più senza senso.
cormac mccharty, il buoi fuori,



madre coraggio di b.brecht


il signore delle mosche





uno dei più bei libbri che ho mai letto
Il signore delle mosche (titolo originale Lord of the Flies) è il più celebre romanzo di William Golding, scritto nel 1952 e pubblicato nel 1954.
Il tema predominante del romanzo riguarda la provocazione pessimista, circa la concezione dell'uomo, che egli crede irrimediabilmente "cattivo", sia in natura che in società. Difatti, lo stesso Golding scriverà che: "L'uomo produce il male come le api producono il miele".
Nel 1983 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura, la motivazione fu: "for his novels which, with the perspicuity of realistic narrative art and the diversity and universality of myth, illuminate the human condition in the world of today" (per i suoi romanzi che, con la perspicacia dell'arte narrativa realistica e della diversità e l'universalità del mito, illuminano lo stato umano nel mondo di oggi).
y. mishima, lezioni spirituali per giovani samurai;




una (ri)lettura fondamentale per ogni uomo.

davvero un bel libro, è pieno di storia, miti, eroi, avventure. E' bel impostato e ben portato avanti, c'è continua suspance, continue aspettative e non vedi l'ora di girare le pagine, i capitoli. Ti fa anche riflettere sulla fine dell'impero romano e sulla "presunta" aggressione dei barbari. Può essere che i barbari non volessero distruggere l'impero ma viverci dentro


mo, mi voglio riverere pure il film

la scimmia pensa, la scimmia fa
Il mio libro da cesso a casa di Curona e Dunate


Mia sorella è foca monaca.
cairno se volete leggere un libro che vi riporta indietro ai 16 anni. Per alcuni versi un po' inverosimile, ma mi ha tenuto sveglio un paio di notti

rumore bianco no, pastorale americana sì, tre stelle e mezzo di sicuro, comunque roth manda in stampa un libro all'anno...se solo si contenesse un pò....
prossimo americano che leggerò il compianto foster wallace
c. palahniuk, la scimmia pensa, la scimmia fa;




La finestra sul vuoto, Raymond Chandler, 1942, vera letteratura americana.
c. bonini, a.c.a.b. - all cops are bastards;



"l'Italia non è uno stivale; è un anfibio di celerino"
the eraser,
rumore bianco invece l'hai letto? io de lillo lo considero bravissimo, ma a tratti. vedi americana, le prime 32 pagine eccelse, poi capitoli di vuoto assoluto con lampi di elevatissima caratura.
per me di americani contemporanei il libro migliore resta pastorale americana di roth.
febbre a 90°, anche se non lo considererei un libro...
atelkin, anche io de lillo, "underworld" però...
che dire....grande delusione, per molti il meglio della letteratura americana degli ultimi vent'anni, per me, grande delusione...due mesi sprecati e soprattutto solo l'idea che prima di andare a dormire quel libro mi aspettava sul comodino mi faceva passare la voglia di leggere!!!
l'unico che è riuscito a incollarmi per 900 senza noia è stato "insciallah"
“Un destino ridicolo” scritto da Fabrizio De André insieme ad Alessandro Gennari.



è un libro particolare, è una canzone di De Andrè allungata fino a diventare un romanzo. I personaggi sono quelli delle canzoni: puttane, contrabandieri, papponi, musicisti, gente di porto, pastori sardi. I dialoghi sono pieni di metafore, di anedoti. Due personaggio sono Alessandro e Fabrizio: loro stessi. Il romanzo è per certi versi autobiografico. Per chi ama De Andrè è da leggere.
don de lillo, americana;



bello la banda dei brocchi vero?!...l'ho letto anche io tanto tempo fa!
Le confessioni di una maschera Y.Mishima
Portland souvenir C.Palahniuk
Vita di Galileo B. Brecht
Alta fedeltà N. Hornby
Gabriela, Cravo e Canela J. Amado
j. coe, la banda dei brocchi;



Mercé Rodoreda, La piazza del diamante
L'AQUILA E IL POLLO FRITTO
Vittorio Zucconi
circa 20 anni fa aveva scritto "Si fa presto a dire America"
mi aveva convinto
Il papà di Giovanna



e poi,

ho avuto la fortuna di assistere ieri alla presentazione dell'ultimo libro di giorgio baietti (e di cenare con lui a seguire): il suo primo romanzo dopo diversi libri di ricerca ed esposizione storica su rennes le chateau, templari, ecc.
ve lo consiglio caldamente, il passaggio dalla storia alla letteratura ne ha esaltato la capacità narrativa e ci ha lasciato un ottimo romanzo divulgativo.
consigliato a Pellaro ed Hachiko.
m. sjowall - p. walhoo, roseanna;



Ultimo letto:

Appena iniziato:

Grande Lunabò,ti è piaciuto "i demoni"? a me tantissimo! Fedor era proprio un grande.
Titolo Miracolo a Sant'Anna Autore McBride James




Romanzo pieno di emozioni e di temi: rapporto tra soldati negri e ufficiali bianchi; rapporto tra fascisti e partigiani; tra italiani e americani; tra italiani e tedeschi; tra un soldato gigante di colore e un bambino italiano; in mezzo alla guerra del 1944 in toscana e la strage di Stazzema.
3 libri di Odifreddi!!!!
sdasssssssssssssss
scerbanenco è un vecchio amore che ho avuto il piacere di riscoprire in questi mesi.
oggi bak ho preso - dopo aver visto questo tuo ultimo intervento - "roseanna", ti saprò presto dire.
ate , vai con scerbanenco



e consiglio vivamente tutti quelli pubblicati
g. arpino, il buio e il miele;



(diventato poi al cinema profumo di donna prima e scent of a woman dopo)
"I demoni"..FDostoevskji...Grazie ad Ernesto...c'ho perso due notti pur di finirlo...
Alice nel paese delle meraviglie...decisamente al di sopra delle attese...molto molto bello!!
"Stagioni" Rigoni Stern...come sempre un maestro
Henry e June A. Nin...lei è magistrale e delicata...una donna appassionata stile inconfondibile
toilet n° 6, a parte un paio di racconti interessanti il resto è piuttosto scialbo
Complice il Sahara. Qualcuno di voi l'avra visto in vendita in Caffetteria


In lettura Nati due volte di Giuseppe Pontiggia. Per ora





La Solitudine Dei Numeri Primi




Davvero un bel romanzo. E' scritto bene e da emozioni.

The broker di John Grisham




mi è piaciuto molto
g. scerbanenco, milano calibro 9;



Ma l'autore è Bruce Dickinson?

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Ultimo libro letto parte SIX
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