Cinema, Teatro, Arte, Spettacolo
indubbiamente, ma se una presenza così massificata può indurre non dico tutti ma buona parte, per esigenze o per omologazione, al consumo in quei posti. è come se nostra madre ci cucinasse pasta e popò tutti i giorni, a lungo andare la mangeremmo perchè senza alternative.
Poveri consumatori? Nessuno ci costringe a frequentare i mac-donald. Certo, una volta ogni morte di papa ci si può andare, ma chi ci va sistematicamente non può che essere matto. Gli italiani hanno tutta la cultura alimentare di sto mondo, se si fanno fregare loro AMEN.
sì infatti, anche se una insalata mc donald contiene tanti grassi e tante calorie quanto un suo big mac

Atelkiin, pensa k è dopo lo scalpore suscitato da questo film, k la MacDonald ha finalmente introdotto nei suoi menù pasti più 'salutari', tipo le verdure le insalatine e le altre cose tipiche dei fastfood tradizionali..
visto ieri sera, documentario ben fatto ma come al solito da prendere con le dovute pinze di circostanza, anche se la testimonianza di fior firo di medici dovrebbe essere indice di qualità. c'è da dire che grazie a questo documentario mc donald ha ritirato la versione super size dei suoi prodotti. la domanda che nasce a fine film è: fino a che punto può bastare il buonsenso personale nell'alimentazione? cioè dobbiamo avere un controllo dall'alto oppure dobbiamo essere noi a regolarci? secondo me famiglia e istituzioni dovrebbero giocare un ruolo fondamentale per l'alimentazione dei ragazzi, altrimenti l'obesità diventa davvero l'epiddemia del mondo occidentale. senza contare che delle regole come una limitazione dei fast food e co. ( in inghilterra ad esempio ne vedevo uno ogni 10 metri e lì nel documentario in un km lui ne conta tre solo di mc, lasciando perdere gli altri ) potrebbero essere già un tampone.
ne avevo sentito parlare già da tempo e ne ho parlato con tutti quelli k conosco! secondo me è un pazzo--k poi genialità e pazzia coincidano è un'altra cosa


Me ne aveva parlato Dekkard, ora l'ho pescato da 1 sito di cinema:
Per girare un documentario, mangia per trenta giorni solo da McDonald’s. È un pazzo o un genio?
Capolavoro in arrivo: Super Size Me è il miglior documentario Usa del 2004, con buona pace di Michael Moore. Morgan Spurlock, autore/eroe del film, è un Moore più giovane, più magro e ancora più coraggioso: se Moore trascina la propria stazza all’assalto dei potenti, Spurlock rischia letteralmente la vita o, almeno, il fegato. Super Size Me è infatti la storia di un atroce esperimento, al paragone del quale il Dottor K. di Vincent Price era un dilettante. Partendo dal presupposto che l’America è la terra degli obesi, Morgan si fa le analisi, constata il proprio perfetto stato di salute e per 30 giorni pasteggia esclusivamente da McDonald’s. I risultati sono devastanti: mette su 25 libbre, il colesterolo gli va alle stelle, il fegato grida di dolore, il pene entra in sciopero e la sola vista di un cheeseburger lo fa vomitare. Alla mutazione del povero Morgan si accompagnano rigorose interviste a medici, scienziati e nutrizionisti, e un tragico, esilarante viaggio nel “meraviglioso” mondo dei fast-food e nelle loro tattiche per adescare i clienti. La McDonald’s si è offesa, però ha abolito le razioni Super Size: e d’altronde, come chiede Morgan, perché mai dovremmo bere 2 litri di Coca Cola a pasto?
Nuova reply all'argomento:
Super size me
Registrati
Mi so scurdate la password
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui