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CIAO CAMOSCIO
Messaggio del 15-10-2007 alle ore 11:36:11
Ciclismo: si è spento Vito Taccone
Stroncato da un infarto a 67 anni
Vito Taccone, noto ciclista degli anni '60, si è spento a 67 anni a causa di un infarto. Il Camoscio d'Abruzzo, soprannome che si era meritato per le sue doti di scalatore che gli sono valse la vittoria ad alcune tappe del Giro, aveva avuto di recente una disavventura giudiziaria. Incarcerato, ma poi liberato, per contraffazione solo la scorsa settimana si era incatenato davanti al tribunale per sollecitare la chiusura dell'inchiesta.
Vito Taccone era diventato celebre negli anni Sessanta per il suo temperamento fiero e polemico. Mostrava questa sua caratteristica in corsa, esibendo una combattività fuori dal comune che lo rendeva molto amato dagli appassionati e spesso al centro di polemiche, come quando veniva accusato di essere causa di cadute negli arrivi in volata. Le sue vittorie e le sue origini abruzzesi (era nato ad Avezzano il 6 maggio 1940) gli erano valse il soprannome di "Camoscio d'Abruzzo", ma la sua vis polemica si manifestava soprattutto ai microfoni televisivi del Processo alla tappa di Sergio Zavoli, che anche grazie a lui ebbe un enorme successo negli Anni Sessanta. Nel 1963 vise cinque tappe al Giro, di cui quattro consecutive. L'anno dopo al Tour de France fu protagonista di una scazzottata con lo spagnolo Manzaneque e da allora si rifiutò di prendere parte alla corsa francese. Nel 1968 arrivò quinto al Mondiali corsi a Imola.
Una volta ritiratosi, Taccone aprì alcune attività imprenditoriali. Negli ultimi anni aveva provato l'avventura politica, arrivando anche a candidarsi sindaco dell'Aquila in maggio. Aveva anche avuto alcune disavventure giudiziarie, spesso legate al suo carattere esuberante che a volte lo portava a lasciarsi coinvolgere in risse e scazzottate. A segnarlo però era stata l'ultima di queste vicende: il 14 giugno, infatti, Taccone è stato arrestato con l'ipotesi di associazione a delinquere finalizzata al commercio di capi di abbigliamento e accessori con marchi di fabbrica contraffatti o provenienti da furti o ricettazione. Aveva ottenuto gli arresti domiciliari, poi revocati. Era dunque tornato in libertà, ma l'inchiesta non si era chiusa. Il 2 ottobre per protesta si è incatenato davanti al Tribunale di Avezzano per chiedere un processo rapido. Una situazione di tensione sfociata nel modo peggiore: l'infarto che lo ha ucciso all'età di 67 anni.
Ciclismo: si è spento Vito Taccone
Stroncato da un infarto a 67 anni
Vito Taccone, noto ciclista degli anni '60, si è spento a 67 anni a causa di un infarto. Il Camoscio d'Abruzzo, soprannome che si era meritato per le sue doti di scalatore che gli sono valse la vittoria ad alcune tappe del Giro, aveva avuto di recente una disavventura giudiziaria. Incarcerato, ma poi liberato, per contraffazione solo la scorsa settimana si era incatenato davanti al tribunale per sollecitare la chiusura dell'inchiesta.
Vito Taccone era diventato celebre negli anni Sessanta per il suo temperamento fiero e polemico. Mostrava questa sua caratteristica in corsa, esibendo una combattività fuori dal comune che lo rendeva molto amato dagli appassionati e spesso al centro di polemiche, come quando veniva accusato di essere causa di cadute negli arrivi in volata. Le sue vittorie e le sue origini abruzzesi (era nato ad Avezzano il 6 maggio 1940) gli erano valse il soprannome di "Camoscio d'Abruzzo", ma la sua vis polemica si manifestava soprattutto ai microfoni televisivi del Processo alla tappa di Sergio Zavoli, che anche grazie a lui ebbe un enorme successo negli Anni Sessanta. Nel 1963 vise cinque tappe al Giro, di cui quattro consecutive. L'anno dopo al Tour de France fu protagonista di una scazzottata con lo spagnolo Manzaneque e da allora si rifiutò di prendere parte alla corsa francese. Nel 1968 arrivò quinto al Mondiali corsi a Imola.
Una volta ritiratosi, Taccone aprì alcune attività imprenditoriali. Negli ultimi anni aveva provato l'avventura politica, arrivando anche a candidarsi sindaco dell'Aquila in maggio. Aveva anche avuto alcune disavventure giudiziarie, spesso legate al suo carattere esuberante che a volte lo portava a lasciarsi coinvolgere in risse e scazzottate. A segnarlo però era stata l'ultima di queste vicende: il 14 giugno, infatti, Taccone è stato arrestato con l'ipotesi di associazione a delinquere finalizzata al commercio di capi di abbigliamento e accessori con marchi di fabbrica contraffatti o provenienti da furti o ricettazione. Aveva ottenuto gli arresti domiciliari, poi revocati. Era dunque tornato in libertà, ma l'inchiesta non si era chiusa. Il 2 ottobre per protesta si è incatenato davanti al Tribunale di Avezzano per chiedere un processo rapido. Una situazione di tensione sfociata nel modo peggiore: l'infarto che lo ha ucciso all'età di 67 anni.
Messaggio del 15-10-2007 alle ore 11:40:38
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Messaggio del 15-10-2007 alle ore 11:41:17
amen
amen
Messaggio del 15-10-2007 alle ore 12:14:09
ultimamente aveva fatto parlare di sè per altro.
comunque, .
ultimamente aveva fatto parlare di sè per altro.
comunque, .
Messaggio del 16-10-2007 alle ore 15:41:56
grande vito...proprio giorni fa ricordavo con un mio amico l'episodio della scazzottata al tour...eri un'artista del pedale!!!
grande vito...proprio giorni fa ricordavo con un mio amico l'episodio della scazzottata al tour...eri un'artista del pedale!!!

Messaggio del 16-10-2007 alle ore 21:08:51
un buon amico di mio nonno
son sicuro che avranno molte cose da dirsi la sù
un buon amico di mio nonno

son sicuro che avranno molte cose da dirsi la sù

Messaggio del 16-10-2007 alle ore 21:16:38
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Messaggio del 17-10-2007 alle ore 08:43:25
ciao Vito.....salutami Raoul li' sopra e godetevi i nuovi "ciclisti"
ciao Vito.....salutami Raoul li' sopra e godetevi i nuovi "ciclisti"
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CIAO CAMOSCIO
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