Ruote & Motori

FATE ATTENZIONE!
Messaggio del 07-05-2007 alle ore 16:06:11

Per l’orrenda morte di Marco Badiali c’è un indagato. La procura di Modena ha individuato un presunto colpevole per la fine del motociclista modenese, sgozzato da un filo spinato durante un’escursione vicino a Pavullo, nell’Appennino modenese. L’accusa formulata dalla magistratura è quella di omicidio colposo.

Marco Badiali, ingegnere di 48 anni, sposato con due figli di 6 e 9 anni, aveva grande passione per l’enduro, il fuoristrada in moto. È incappato nel filo spinato, piazzato a un metro e mezzo dal suolo, altezza d’uomo in sella, mentre percorreva un sentiero che gli avrebbe permesso di superare una collina senza servirsi della strada asfaltata. Un percorso conosciuto non solo dalla gente del posto, che l’utilizza per muoversi a piedi, ma anche da chi ci viene a cavallo e dai motociclisti.

La persona accusata della sua morte non sarebbe il proprietario del terreno ma qualcuno che abita o lavora nella zona e che avrebbe sistemato il filo. Il custode del campo, interpellato dai giornalisti, ha ammesso di essere a conoscenza degli sviluppi delle indagini ma non ha risposto alla domanda se il filo spinato l’avesse installato lui.

La tragedia
L’altra mattina Badiali era assieme ad alcuni amici per festeggiare l’acquisto della moto nuova. La meta era una trattoria dove avrebbe offerto il pranzo a tutti. Invece, il dramma.

«Quel filo era molto pericoloso - racconta l’avvocato Umberto Rossi che seguiva Badiali - messo a quell’altezza poteva fare male a chiunque percorresse il sentiero». Dino Cavaliere, compagno di tante escursioni, descrive la dinamica dell’accaduto: «Marco ha fatto da apripista sulla carraia, a un certo punto l’ho visto rotolare a terra con la moto. Tutti siamo accorsi per dargli aiuto ma la ferita era troppo profonda. Ha perso molto sangue e poco dopo è morto».

Inutile l’intervento dei compagni, così come l’arrivo dell’eliambulanza. Poco dopo sono giunti i carabinieri che hanno eseguito i primi rilievi, e aperto l’indagine. Perchè di episodi simili, nella guerra tra contadini e fuoristradisti, è piena la cronaca. Ma qui c’era un morto.




.
Messaggio del 07-05-2007 alle ore 20:57:03
Un percorso conosciuto non solo dalla gente del posto, che l’utilizza per muoversi a piedi, ma anche da chi ci viene a cavallo e dai motociclisti.

L'ACCUSA DOVREBBE ESSERE DI OMICIDIO VOLONTARIO
Messaggio del 09-05-2007 alle ore 19:57:44
E' un fatto gravissimo...senza dubbio il colpevole un fattore con precedenti penali andrebbe severamente punito ma considerando i suoi 70 e passa anni credo che la pena sara' piuttosto leggera....Ho visto il sito dell'endurista ucciso e sono rimasto sconvolto dal fatto che quella persona condivideva di fatto le mie stesse passioni come la mountain bike,l'enduro e il fuoristrada piu' turistico con le moto bicilindriche....
Purtroppo e dico purtroppo l'enduro nonostante le limitazioni sta tornando di gran moda come negli anni 70 e ci sono molti sputeristi che si improvvisano oltre che motociclisti anche fuoristradisti...sempre piu' spesso,anche nella ns zona vera e propria mecca del fuoristrada,ho assistito a gesti incivili che spesso esasperano il clima con la popolazione.

Nuova reply all'argomento:

FATE ATTENZIONE!

Login




Registrati
Mi so scurdate la password
 
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui

© 2025 Lanciano.it network (Beta - Privacy & Cookies)