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CELENTANO 'SFONDA' IL MURO DEL 47%
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 21:11:39
ho solo battuto il mio record personale, sono molto rock. il profeta è lentissimo
ho solo battuto il mio record personale, sono molto rock. il profeta è lentissimo
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 20:35:30
Volevo dire al Profeta ke mi sono espresso male nel senso che non è che calcolo l'auditel ma lo seguo da tanto tempo e mi informo ogni giorno..nn ke la calcolo matematicamente parlando..Cmq il telecomando esiste quindi ognuno guardi ciò ke vuole..
Volevo dire al Profeta ke mi sono espresso male nel senso che non è che calcolo l'auditel ma lo seguo da tanto tempo e mi informo ogni giorno..nn ke la calcolo matematicamente parlando..Cmq il telecomando esiste quindi ognuno guardi ciò ke vuole..
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 17:00:48
Più persone guardano un programma e più la pubblicità paga in termini economici, seguendo la logica perversa e deleteria dell’audience!
In termini pubblicitari l’audience è l’insieme della popolazione che viene raggiunta dalla TV in un determinato periodo di tempo: quindi, una vera e propria unità di misura (spettatori per tempo) messa a disposizione dai pubblicitari per i loro intrallazzi commerciali.
In passato la “tivù” di Stato usufruiva di un “Servizio Opinioni” che aveva la funzione di stabilire il gradimento e la partecipazione degli spettatori, in pratica si occupava di controllare la qualità stessa degli spettacoli trasmessi. La forte pressione economica delle pubblicità, delle “tivù” private (Fininvest in primis), e la concorrenza a volte sleale di queste ultime, hanno profondamente cambiato tale sistema, passando dall’indice qualitativo a quello quantitativo.
Da quel momento in poi non è importante se alla gente piace o meno un programma, è importante che lo si guardi e basta!
Nasce il più ridicolo e fittizio sistema di controllo nelle mani del potere economico: l’Auditel®. Una società privata «in regime di monopolio».
I numeri che trasmette vengono interpretati con devozione quasi avessero facoltà divine, e infatti è proprio così: possono creare una carriera o distruggerla, modificare un intero palinsesto e muovere miliardi e miliardi di euro!
Un potere enorme.
Il problema è che abbiamo a che fare non con dati reali ma con banali ed erronee proiezioni statistiche.
I dati dell’Auditel® vengono raccolti su un campione di 5.101 famiglie (consapevoli ovviamente di esserlo), distribuite nell’intero paese, a cui sono stati consegnati dei telecomandi particolari e un meter.
Con questi telecomandi (più o meno uno per ogni componente), e attraverso il meter, è possibile sapere cosa effettivamente stanno guardando in televisione in ogni momento, e da questo carpire le preferenze di ogni telecomando.
Tali preferenze, o meglio pseudo-preferenze, sono del tutto approssimative e imprecise, perché non è possibile impedire a una persona l’uso di più telecomandi (il papà, per esempio, potrebbe usare quello del figlio di notte e viceversa), falsando di conseguenza i risultati; per non parlare poi degli errori grossolani da parte della stessa Auditel®: canali sintonizzati e orari di utilizzo errati.
Quando, allora, gli addetti ai lavori si gongolano parlando di un programma che ha fatto il 50% di share si riferiscono - e nessuno lo sottolinea - non a decine di milioni di televisioni, ma semplicemente alla metà del campione Auditel®, e quindi a poco più di 2.500 famiglie!
E’ una bella differenza paragonare 15.000.000 di televisioni a 2.500, o sbaglio?
Si usa un insignificante campione di poche migliaia di persone per farlo diventare statisticamente rappresentativo dell’Italia intera. E tutti ci cascano come degli allocchi, noi spettatori e soprattutto le aziende che investono miliardi in pubblicità televisiva. Si spendono fiumi di soldi in funzione di un dato irreale e sicuramente manipolabile: chi, infatti, può garantire l’onestà di questi dati così importanti?
passo di Marcello Pamio in "Manifesto contro la Televisione"
Più persone guardano un programma e più la pubblicità paga in termini economici, seguendo la logica perversa e deleteria dell’audience!
In termini pubblicitari l’audience è l’insieme della popolazione che viene raggiunta dalla TV in un determinato periodo di tempo: quindi, una vera e propria unità di misura (spettatori per tempo) messa a disposizione dai pubblicitari per i loro intrallazzi commerciali.
In passato la “tivù” di Stato usufruiva di un “Servizio Opinioni” che aveva la funzione di stabilire il gradimento e la partecipazione degli spettatori, in pratica si occupava di controllare la qualità stessa degli spettacoli trasmessi. La forte pressione economica delle pubblicità, delle “tivù” private (Fininvest in primis), e la concorrenza a volte sleale di queste ultime, hanno profondamente cambiato tale sistema, passando dall’indice qualitativo a quello quantitativo.
Da quel momento in poi non è importante se alla gente piace o meno un programma, è importante che lo si guardi e basta!
Nasce il più ridicolo e fittizio sistema di controllo nelle mani del potere economico: l’Auditel®. Una società privata «in regime di monopolio».
I numeri che trasmette vengono interpretati con devozione quasi avessero facoltà divine, e infatti è proprio così: possono creare una carriera o distruggerla, modificare un intero palinsesto e muovere miliardi e miliardi di euro!
Un potere enorme.
Il problema è che abbiamo a che fare non con dati reali ma con banali ed erronee proiezioni statistiche.
I dati dell’Auditel® vengono raccolti su un campione di 5.101 famiglie (consapevoli ovviamente di esserlo), distribuite nell’intero paese, a cui sono stati consegnati dei telecomandi particolari e un meter.
Con questi telecomandi (più o meno uno per ogni componente), e attraverso il meter, è possibile sapere cosa effettivamente stanno guardando in televisione in ogni momento, e da questo carpire le preferenze di ogni telecomando.
Tali preferenze, o meglio pseudo-preferenze, sono del tutto approssimative e imprecise, perché non è possibile impedire a una persona l’uso di più telecomandi (il papà, per esempio, potrebbe usare quello del figlio di notte e viceversa), falsando di conseguenza i risultati; per non parlare poi degli errori grossolani da parte della stessa Auditel®: canali sintonizzati e orari di utilizzo errati.
Quando, allora, gli addetti ai lavori si gongolano parlando di un programma che ha fatto il 50% di share si riferiscono - e nessuno lo sottolinea - non a decine di milioni di televisioni, ma semplicemente alla metà del campione Auditel®, e quindi a poco più di 2.500 famiglie!
E’ una bella differenza paragonare 15.000.000 di televisioni a 2.500, o sbaglio?
Si usa un insignificante campione di poche migliaia di persone per farlo diventare statisticamente rappresentativo dell’Italia intera. E tutti ci cascano come degli allocchi, noi spettatori e soprattutto le aziende che investono miliardi in pubblicità televisiva. Si spendono fiumi di soldi in funzione di un dato irreale e sicuramente manipolabile: chi, infatti, può garantire l’onestà di questi dati così importanti?
passo di Marcello Pamio in "Manifesto contro la Televisione"
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 14:49:18
e so stato pure sfigato che non m'è capitato lo sfondo bianco
e so stato pure sfigato che non m'è capitato lo sfondo bianco

Messaggio del 21-10-2005 alle ore 14:46:52
scusate, ma non resisto
scusate, ma non resisto

Messaggio del 21-10-2005 alle ore 14:44:38
Grande Adriano..
..questa è televisione..momenti di commozione..mi sono sentito libero insieme alui in quelle 2 ore
Grande Adriano..

..questa è televisione..momenti di commozione..mi sono sentito libero insieme alui in quelle 2 ore
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 14:08:44
Domanda da ignorante in materia allora, caro il mio appassionato di tv, come fai a calcolarti l'auditel? vorrei tanto farlo anch'io... ti ricordo la tramissione di beppe grillo nel '94... ti ricordo anche striscia la notizia 3 e 4 anni fa... per me 11 milioni non è un successo e considerando che non ho interessi nell'affermare il contrario credo che il mio giudizio sia imparziale. Detto questo, spesso su rai uno fanno più ascolti le fiction, quindi...
Domanda da ignorante in materia allora, caro il mio appassionato di tv, come fai a calcolarti l'auditel? vorrei tanto farlo anch'io... ti ricordo la tramissione di beppe grillo nel '94... ti ricordo anche striscia la notizia 3 e 4 anni fa... per me 11 milioni non è un successo e considerando che non ho interessi nell'affermare il contrario credo che il mio giudizio sia imparziale. Detto questo, spesso su rai uno fanno più ascolti le fiction, quindi...
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 14:01:05
oppure per risalire ad un programma ke ha avuto più share devi andare indietro di anni e anni.Infatti la trasmissione di Celentano è una delle più viste nella storia della tv italiana..
oppure per risalire ad un programma ke ha avuto più share devi andare indietro di anni e anni.Infatti la trasmissione di Celentano è una delle più viste nella storia della tv italiana..
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 13:58:20
non è mai successo ke una trasmissione di media abbia fatto il 60% di share..se nn sanremo..(forse)...si può avere dei picchi di ascolti alti in alcuni momenti ma in media nn può fare 60%di share...Non commentare tu se nn sai nemmeno cosa vuol dire auditel o share..scusami...Io sono appassionato di tv e ormai calcolo l'auditel da tanti anni..
non è mai successo ke una trasmissione di media abbia fatto il 60% di share..se nn sanremo..(forse)...si può avere dei picchi di ascolti alti in alcuni momenti ma in media nn può fare 60%di share...Non commentare tu se nn sai nemmeno cosa vuol dire auditel o share..scusami...Io sono appassionato di tv e ormai calcolo l'auditel da tanti anni..
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 13:55:01
i dati auditel vengono presi da dementi e ancor più dementi li commentano. Da quando 11 milioni, o anche 12, è tra i record della televisione? io lo avrei commentato come un flop, sinceramente parlando. Non che 47% di share fosse poco, ma ci sono state trasmissioni con il 60%, partite di calcio escuse... quindi... ai posteri l'ardua sentenza.
i dati auditel vengono presi da dementi e ancor più dementi li commentano. Da quando 11 milioni, o anche 12, è tra i record della televisione? io lo avrei commentato come un flop, sinceramente parlando. Non che 47% di share fosse poco, ma ci sono state trasmissioni con il 60%, partite di calcio escuse... quindi... ai posteri l'ardua sentenza.
Messaggio del 21-10-2005 alle ore 13:50:09
ASCOLTI ALLE STELLE PER 'ROCKPOLITIK'
Undici milioni e 649mila spettatori, con il 47,19% di share. E' il risultato record di ascolti fatto registrare ieri su Rai1 dalla prima puntata ''Rockpolitik'', il programma di Adriano Celentano. La trasmissione e' tra le piu' viste della storia della televisione e ha battuto anche il precedente record di Celentano fatto registrare dal suo precedente show su Rai1.
ASCOLTI ALLE STELLE PER 'ROCKPOLITIK'
Undici milioni e 649mila spettatori, con il 47,19% di share. E' il risultato record di ascolti fatto registrare ieri su Rai1 dalla prima puntata ''Rockpolitik'', il programma di Adriano Celentano. La trasmissione e' tra le piu' viste della storia della televisione e ha battuto anche il precedente record di Celentano fatto registrare dal suo precedente show su Rai1.
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