Folklore

31 gennaio 00
Messaggio del 16-04-2004 alle ore 13:26:38
quel giorno compivo 17 anni
Messaggio del 05-02-2004 alle ore 20:33:06
vedi...cvd...
Messaggio del 30-01-2004 alle ore 09:53:43
brav nduvinato bullok
Messaggio del 18-01-2004 alle ore 17:36:37
che vuoiiiiiiiiiii?
Messaggio del 18-01-2004 alle ore 17:35:29
Sassi.......
Messaggio del 18-01-2004 alle ore 15:30:48
Messaggio del 18-01-2004 alle ore 15:17:52
è bellissimo

bullok tu
Messaggio del 18-01-2003 alle ore 16:06:05
gran cucciolo
Messaggio del 30-08-2002 alle ore 12:12:18
se ricevo 4 invogliamenti a mandarvi i pezzi pregiati delle mie opere d'arte...che poi sarebbero solo le descrizioni dei miei paletti con le donne...io lo farò...sennò lo farò lo stesso!!!hihihihihi
Messaggio del 29-08-2002 alle ore 20:12:21
penso che siccome nessuno.....apparte me e skikki.... ha letto sto scempio(e quasi me ne pento!!!!)...potrà giudicare queste bellissime tue parole....perchè non fai il poeta????
AHHHH DEL RESTO IL POETA NON E'ALTRO CHE UNO SRITTORE PIGRO!!!!!
GRAZIE PER L'APPOGGIO SKIKKI!!!!
Messaggio del 29-08-2002 alle ore 18:28:21
il racconto che ho scritto sopra...chiediamoci il perchè...dategli un giudizio...così se volete ve ne mando altri!
Messaggio del 29-08-2002 alle ore 13:47:16
appena finisci di aprirlo me lo magno io:
Messaggio del 28-08-2002 alle ore 17:14:33
o vedi che mo vengo e ti apro come una cozza!!!!!!
Messaggio del 28-08-2002 alle ore 14:35:49
bullock...se non fosse ke abiti a 13 metri da casa mia ti sgancerei una bomba kakka sul tetto di casa nostra!!!
Messaggio del 27-08-2002 alle ore 22:15:09
cucciolo......ma vatt'a' durmì!!!!!!!!!
Messaggio del 27-08-2002 alle ore 14:18:42
Attraverso questi vetri appannati ammiro la maestosità di questo cielo infuocato stringere forte l’infinità di questo mare così placido e mansueto nelle sue piccole increspature che qua e là ricordano che è lui il più forte, se solo vuole. Il più potente quando infuria. Il più bello quando riposa vivendo.
Ecco il primo archetto di sole a donare, mano a mano, con il suo splendore i suoi caldi colori qui d’intorno, con quel rosso rovente che rimane ben impresso nello sguardo anche dopo aver fatto baciare le palpebre, per lasciar scorrere via quell’ultima lacrima, e spegnere con essa il frutto di quel fuoco che ardeva dentro, che bruciava fino al magnifico, prima di morire in un cumulo di cenere fumante senza vita né calore.
“Quante sono le tavolette di legno che han sorretto i binari dall’inizio del mio viaggio?” La brezza carica d’ossigeno ha corroso anche quelle. Fino a giungere ai miei sensi per far assaporare tutta la sua limpidezza, e dare ancora una volta al mio cuore la possibilità di vivere consumandosi. Così gela oggi l’animo mio, mentre la Natura si diverte a togliermi ciò che prima mi offre e che adesso, chilometro dopo chilometro, pian piano muore come un vecchio ammalato che assapora ogni attimo della sua incessante agonia. La sua vita, scivola via come sabbia, tra le sue dita rugose e svigorite.
…Ecco la galleria: il buio; i sussulti di questo vagone così rumoroso; il mio corpo che viene scagliato da una parte all’altra di un posto a sedere troppo stretto e troppo sporco per le mie pulite mani che velano questa penna come se fosse la mano del mio cuore, mentre isterici sospiri catturano la grigia e umida aria filtrata da decine di polmoni in questi venti metri quadri di corsia, da persone che come me, ogni giorno, vivono, gioiscono, lavorano, soffrono, muoiono.
Il tunnel mi ha lasciato uno strano sapore in bocca, un’acre essenza che quasi mi dissuade dal condividere questa luce e questa vita del ritrovato mare accanto a me splendere ancora come quegli occhi che io ho perso la speranza di rivedere, che tanta vita comandavano quando ne incrociai per la prima volta lo sguardo.
“Oh, gran paesaggio! Come il mio Amore sei tu quest’oggi: immenso, nell’immensità del suo cielo; infuocato, nell’ardore del suo sole; imponente, nella maestosità del suo mare; impetuoso, nella forza del suo vento. Le tue spiagge coprono chilometri e chilometri lungo le coste sconfinate del suo cuore. La ferma celerità del suo vecchio treno mi fa rivisitare istericamente ogni suo trascorso, ogni sua emozione, guidato dagli inconfondibili binari dei suoi sentimenti, che non hanno mai trovato interruzioni lungo il loro cammino, snodandosi sempre, di stazione in stazione, alla ricerca di quella saprà donargli sicurezza, accoglienza, affetto.
Ecco di nuovo la galleria…



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31 gennaio 00

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