Cultura & Attualità
un grande paese...
Messaggio del 05-03-2010 alle ore 15:10:05
Orari flessibili in ufficio
Italia ancora agli ultimi posti
Mentre crescono in tutta Europa gli strumenti di flessibilità oraria, il nostro paese rimane ai valori minini. Diffusi in parte solo l'entrata e uscita "mobili". Maglia nera all'Italia anche per numero di imprese che prevedono la distribuzione ai dipendenti di una quota dei profitti. I risultati dell'indagine di Eurofound in 27mila aziende di 30 nazioni. SONDAGGIO: E TU COSA PUOI FARE?
di FEDERICO PACE
Il futuro può attendere. In Italia le imprese, e il lavoro, rimangono quasi sempre uguali a se stesse. Per nulla moderne nella loro organizzazione e ancora troppo poco aperte alle nuove chance della vera flessibilità. Le lancette degli orologi delle imprese europee scandiscono, inesorabilmente, un tempo più veloce di quello delle imprese italiane. Altrove si può uscire e entrare a orari "mobili" e si è titolari di un monte orario da gestire in un arco di tempo che può arrivare all'intera vita professionale. Si possono accumulare ore di lavoro per usufruire di intere giornate libere. Si accede a opzioni di part-time, senza dover essere per forza in attesa di un bimbo. In Italia si può fare molto meno e meno diffusamente. Giusto quel poco che è permesso nelle imprese di paesi entrati da poco nell'Unione come la Slovacchia e l'Ungheria. Tanto che il nostro paese, in alcuni parametri, ora è superato anche dal Portogallo che fino a qualche anno fa le stava ancora dietro.
A rivelarlo sono i risultati dell’indagine European Company Survey di Eurofound, ovvero la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di lavoro, che ha analizzato numerose variabili del mondo del lavoro a livello continentale. Contratti part-time, straordinari, retribuzione variabile e partecipazione ai profitti dell'impresa. Ma anche rappresentazione sindacale e pratiche organizzative. L’indagine completa è stata appena pubblicata dall'istituzione europea e ha coinvolto più di 27mila imprese di 30 nazioni diverse.
Complessivamente, il 56 per cento delle imprese, nell'Europa dei 27, offre ai dipendenti un forma minima di flessibilità oraria. Erano il 48 per cento nella precedente indagine svolta nel 2004. L'incremento si è registrato in quasi tutti i paesi. In particolare, hanno mostrato maggiore dinamismo la Finlandia, la Danimarca, il Belgio e il Portogallo che ha superato l'Italia. Incrementi significativi si sono registrati anche in Olanda, Spagna e nel Regno Unito.
Entrata e uscita "mobile". Oltre la metà delle imprese europe dà ai propri lavoratori almeno la possibilità di gestire flessibilmente, in un giorno lavorativo, l'orario di entrata e d'uscita. Non tutte loro però offrono questa opportunità indistintamente a ogni dipendente. In media, scrivono gli autori dell'indagine, questo accade per i due terzi della forza lavoro. Solo il 45 per cento delle imprese dà tale diritto a tutti dipendenti. Le nazioni dove è più elevata la porzione di lavoratori coinvolti sono la Finlandia, il Regno Unito, la Danimerca, la Svezia, la Germania e l'Austria dove la quota è sempre sopra o solo poco al di sotto del 70 per cento.
Un giorno di libertà. Ma per capire davvero quanto sia ampia la libertà di scelta dei lavoratori, senza danneggiare la produttività delle imprese, è necessario scavare più a fondo. Ad esempio, scoprire se un dipendente può prendere dei giorni liberi dal lavoro utilizzando il monte di credito orario accumulato lavorando negli altri giorni più di quanto stabilito nel contratto. Ebbene, quest'opportunità viene offerta in Europa da meno di un terzo delle aziende (il 29 per cento). Erano il 25 per cento nell'indagine di cinque anni fa. In Finlandia è previsto dal 65 per cento delle imprese "flessibili". In Danimarca la percentuale supera il 50 per cento e anche in Svezia la quota rimane alta con più di quattro imprese su dieci.
In Italia invece, dove meno del 50 per cento delle imprese offre minimi strumenti di flessibilità oraria, solo il 15 per cento di queste permette di prendersi un giorno libero mentre la gran parte dà solo la possibilità di variare l'orario d'entrata e uscita dal lavoro. Un'altra esigua percentuale rende possibile accumulare crediti orari senza però permettere il "day off". Dati simili ai nostri si riscontrano anche in Ungheria, Irlanda, Lituania e in altri paesi come Portogallo, Grecia, Cipro e Turchia.
La durata della "banca delle ore". Di più. Un'altra variabile che permette di comprendere l'ampiezza reale della flessibilità, è il periodo di validità dei crediti orari maturati. Una cosa è poterli recuperare in un ampio arco temporale, un'altra invece fare scadere questi crediti dopo poco tempo. In alcune imprese questi crediti "durano" un mese, in altre un anno. Per altre ancora, non c'è limite e negli accordi viene esplicitato che l'orizzonte è quello dell'intera vita lavorativa dando così la possibilità al lavoratore di gestire più a pieno, e in indipendenza, gli impegni con il proprio datore di lavoro.
In Germania, ad esempio, in alcuni casi i lavoratori li hanno utilizzati per andar anticipatamente in pensione. In Europa, in media, solo il 6 per cento delle imprese offre questa possibilità. La più eleveta incidenza si riscontra in Danimarca, vicina al 30 per cento. Altri paesi con una significativa proporizione sono la Svezia (il 18 per cento), la Finlandia (il 13 per cento), la Germania (il 12 per cento) e l'Austria (l11 per cento). In Italia si è intorno al due per cento con cifre simili a Polonia, Portogallo, Slovacchia e Ungheria.
Condivisione dei profitti. Come se non bastasse, il nostro paese ha anche il primato della nazione con la minore diffusione di accordi dove una prozione dei profitti aziendali vengono distribuiti agil impiegati sia in forma di contanti sia in forma di azioni. In Europa praticano schemi di questo tipo il 14 per cento delle imprese. La percentuale più elevata si trova in Francia (il 35%), in Olanda (27 per cento) e in Finlandia (23%). In Italia la proporzione scende al 3 per cento. La più bassa di tutto il Continente. Quote leggermente superiori anche in Grecia (4%), Polonia e Romania (7 per cento).
che dio salvi l`italia...vivaddio...
Orari flessibili in ufficio
Italia ancora agli ultimi posti
Mentre crescono in tutta Europa gli strumenti di flessibilità oraria, il nostro paese rimane ai valori minini. Diffusi in parte solo l'entrata e uscita "mobili". Maglia nera all'Italia anche per numero di imprese che prevedono la distribuzione ai dipendenti di una quota dei profitti. I risultati dell'indagine di Eurofound in 27mila aziende di 30 nazioni. SONDAGGIO: E TU COSA PUOI FARE?
di FEDERICO PACE
Il futuro può attendere. In Italia le imprese, e il lavoro, rimangono quasi sempre uguali a se stesse. Per nulla moderne nella loro organizzazione e ancora troppo poco aperte alle nuove chance della vera flessibilità. Le lancette degli orologi delle imprese europee scandiscono, inesorabilmente, un tempo più veloce di quello delle imprese italiane. Altrove si può uscire e entrare a orari "mobili" e si è titolari di un monte orario da gestire in un arco di tempo che può arrivare all'intera vita professionale. Si possono accumulare ore di lavoro per usufruire di intere giornate libere. Si accede a opzioni di part-time, senza dover essere per forza in attesa di un bimbo. In Italia si può fare molto meno e meno diffusamente. Giusto quel poco che è permesso nelle imprese di paesi entrati da poco nell'Unione come la Slovacchia e l'Ungheria. Tanto che il nostro paese, in alcuni parametri, ora è superato anche dal Portogallo che fino a qualche anno fa le stava ancora dietro.
A rivelarlo sono i risultati dell’indagine European Company Survey di Eurofound, ovvero la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di lavoro, che ha analizzato numerose variabili del mondo del lavoro a livello continentale. Contratti part-time, straordinari, retribuzione variabile e partecipazione ai profitti dell'impresa. Ma anche rappresentazione sindacale e pratiche organizzative. L’indagine completa è stata appena pubblicata dall'istituzione europea e ha coinvolto più di 27mila imprese di 30 nazioni diverse.
Complessivamente, il 56 per cento delle imprese, nell'Europa dei 27, offre ai dipendenti un forma minima di flessibilità oraria. Erano il 48 per cento nella precedente indagine svolta nel 2004. L'incremento si è registrato in quasi tutti i paesi. In particolare, hanno mostrato maggiore dinamismo la Finlandia, la Danimarca, il Belgio e il Portogallo che ha superato l'Italia. Incrementi significativi si sono registrati anche in Olanda, Spagna e nel Regno Unito.
Entrata e uscita "mobile". Oltre la metà delle imprese europe dà ai propri lavoratori almeno la possibilità di gestire flessibilmente, in un giorno lavorativo, l'orario di entrata e d'uscita. Non tutte loro però offrono questa opportunità indistintamente a ogni dipendente. In media, scrivono gli autori dell'indagine, questo accade per i due terzi della forza lavoro. Solo il 45 per cento delle imprese dà tale diritto a tutti dipendenti. Le nazioni dove è più elevata la porzione di lavoratori coinvolti sono la Finlandia, il Regno Unito, la Danimerca, la Svezia, la Germania e l'Austria dove la quota è sempre sopra o solo poco al di sotto del 70 per cento.
Un giorno di libertà. Ma per capire davvero quanto sia ampia la libertà di scelta dei lavoratori, senza danneggiare la produttività delle imprese, è necessario scavare più a fondo. Ad esempio, scoprire se un dipendente può prendere dei giorni liberi dal lavoro utilizzando il monte di credito orario accumulato lavorando negli altri giorni più di quanto stabilito nel contratto. Ebbene, quest'opportunità viene offerta in Europa da meno di un terzo delle aziende (il 29 per cento). Erano il 25 per cento nell'indagine di cinque anni fa. In Finlandia è previsto dal 65 per cento delle imprese "flessibili". In Danimarca la percentuale supera il 50 per cento e anche in Svezia la quota rimane alta con più di quattro imprese su dieci.
In Italia invece, dove meno del 50 per cento delle imprese offre minimi strumenti di flessibilità oraria, solo il 15 per cento di queste permette di prendersi un giorno libero mentre la gran parte dà solo la possibilità di variare l'orario d'entrata e uscita dal lavoro. Un'altra esigua percentuale rende possibile accumulare crediti orari senza però permettere il "day off". Dati simili ai nostri si riscontrano anche in Ungheria, Irlanda, Lituania e in altri paesi come Portogallo, Grecia, Cipro e Turchia.
La durata della "banca delle ore". Di più. Un'altra variabile che permette di comprendere l'ampiezza reale della flessibilità, è il periodo di validità dei crediti orari maturati. Una cosa è poterli recuperare in un ampio arco temporale, un'altra invece fare scadere questi crediti dopo poco tempo. In alcune imprese questi crediti "durano" un mese, in altre un anno. Per altre ancora, non c'è limite e negli accordi viene esplicitato che l'orizzonte è quello dell'intera vita lavorativa dando così la possibilità al lavoratore di gestire più a pieno, e in indipendenza, gli impegni con il proprio datore di lavoro.
In Germania, ad esempio, in alcuni casi i lavoratori li hanno utilizzati per andar anticipatamente in pensione. In Europa, in media, solo il 6 per cento delle imprese offre questa possibilità. La più eleveta incidenza si riscontra in Danimarca, vicina al 30 per cento. Altri paesi con una significativa proporizione sono la Svezia (il 18 per cento), la Finlandia (il 13 per cento), la Germania (il 12 per cento) e l'Austria (l11 per cento). In Italia si è intorno al due per cento con cifre simili a Polonia, Portogallo, Slovacchia e Ungheria.
Condivisione dei profitti. Come se non bastasse, il nostro paese ha anche il primato della nazione con la minore diffusione di accordi dove una prozione dei profitti aziendali vengono distribuiti agil impiegati sia in forma di contanti sia in forma di azioni. In Europa praticano schemi di questo tipo il 14 per cento delle imprese. La percentuale più elevata si trova in Francia (il 35%), in Olanda (27 per cento) e in Finlandia (23%). In Italia la proporzione scende al 3 per cento. La più bassa di tutto il Continente. Quote leggermente superiori anche in Grecia (4%), Polonia e Romania (7 per cento).
che dio salvi l`italia...vivaddio...
Messaggio del 06-03-2010 alle ore 00:27:22
si diventate peggio di bobrock cazzo
si diventate peggio di bobrock cazzo

Messaggio del 06-03-2010 alle ore 00:43:26
no no, facciamo finta di niente tanto chi se ne frega "nu sem nu" vero??
no no, facciamo finta di niente tanto chi se ne frega "nu sem nu" vero??
Messaggio del 06-03-2010 alle ore 01:01:32
praticamente

Messaggio del 06-03-2010 alle ore 01:48:25
tuttobè
mi fa piacere che qualcuno (Deleuze in questo caso) ha iniziato a capire qualcosa 
quoto Deleuze nel ......che dio salvi l`italia...vivaddio...
tuttobè


quoto Deleuze nel ......che dio salvi l`italia...vivaddio...
Messaggio del 06-03-2010 alle ore 06:24:05
Caro Bobrock, ora non per rubar meriti a Deleuze ma l'articolo non è suo eheh. Scherzi a parte, chi ha la fortuna o sfortuna di conoscermi sa che questi discorsi io li faccio da 10 anni eheh. Anzi di dirò di più, si parla tanto di aiuto alle famiglie ma invece di 40 euro all'anno queste sono riforme davvero profamiglia. Non ho mai capito perché nessuno in Italia paghi il tempo con il tempo, almeno parzialmente. Se l'avessero fatto sai quante finte malattie ci sarebbero in meno? Niente preferiscono la flessibilità del posterione. In questo si, siamo davvero provinciali...
Caro Bobrock, ora non per rubar meriti a Deleuze ma l'articolo non è suo eheh. Scherzi a parte, chi ha la fortuna o sfortuna di conoscermi sa che questi discorsi io li faccio da 10 anni eheh. Anzi di dirò di più, si parla tanto di aiuto alle famiglie ma invece di 40 euro all'anno queste sono riforme davvero profamiglia. Non ho mai capito perché nessuno in Italia paghi il tempo con il tempo, almeno parzialmente. Se l'avessero fatto sai quante finte malattie ci sarebbero in meno? Niente preferiscono la flessibilità del posterione. In questo si, siamo davvero provinciali...
Messaggio del 06-03-2010 alle ore 11:20:22
bobrock non è che fate come chi dice "puttana" a quella che non gliel'ha data?
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Editato da Tuttobene il 06/03/2010 alle 11:20:55
bobrock non è che fate come chi dice "puttana" a quella che non gliel'ha data?

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Editato da Tuttobene il 06/03/2010 alle 11:20:55
Messaggio del 06-03-2010 alle ore 15:15:40
io credo che siamo come quelli che hanno la "sorella puttana" e dicono che è estroversa
io credo che siamo come quelli che hanno la "sorella puttana" e dicono che è estroversa
Messaggio del 06-03-2010 alle ore 15:28:47
no è che ricordo che per 3 anni di fila, dove lavoravo prima, ho provato a farmi togliere 2 (e dico 2) ore di pausa...sembrava che stessi chiedendo un aumento spropositato...poi vai fuori a lavorare, tasti con mano quale è la vera flessibilità, e ripensi a quando ridente e fuggitivo d'in su i veroni del paterno ostello andavi...
solo questo...
no è che ricordo che per 3 anni di fila, dove lavoravo prima, ho provato a farmi togliere 2 (e dico 2) ore di pausa...sembrava che stessi chiedendo un aumento spropositato...poi vai fuori a lavorare, tasti con mano quale è la vera flessibilità, e ripensi a quando ridente e fuggitivo d'in su i veroni del paterno ostello andavi...
solo questo...
Messaggio del 06-03-2010 alle ore 18:37:20
cazzate
cazzate


Messaggio del 07-03-2010 alle ore 12:18:40
Io ho solo l'ingresso flessibile (posso entrare fino alle 11 del mattino)
non ho gli straordinari pagati
non ho la banca ore
ma per come siamo messi di questi tempi già devo considerarmi fortunata se ho un lavoro (secondo loro)..
Io ho solo l'ingresso flessibile (posso entrare fino alle 11 del mattino)
non ho gli straordinari pagati
non ho la banca ore
ma per come siamo messi di questi tempi già devo considerarmi fortunata se ho un lavoro (secondo loro)..
Messaggio del 07-03-2010 alle ore 13:01:44
Ki,
ma le cazzate antidiluviane che scrivi tu?
ti rendi conto che esisti solo in quanto opposizione dialettica? che senza una nemesi sei meno di nulla?
tu e la tua stirpe siete quanto di piu reattivo e negativo esista sulla faccia della terra...
spero vi estinguiate presto, come anche altre categorie di personaggi...
Ki,
ma le cazzate antidiluviane che scrivi tu?
ti rendi conto che esisti solo in quanto opposizione dialettica? che senza una nemesi sei meno di nulla?
tu e la tua stirpe siete quanto di piu reattivo e negativo esista sulla faccia della terra...
spero vi estinguiate presto, come anche altre categorie di personaggi...
Messaggio del 08-03-2010 alle ore 10:07:30
tu in testa hai acqua ragia, sei un filosofo ridicolo (non hai mai capito un cazzo di filosofia ergo ti fai il fregno intortamente), sei il più grande bluff di lanciano.it, presuntuoso e langianese per eccellenza. un furbetto camuffato.
tu in testa hai acqua ragia, sei un filosofo ridicolo (non hai mai capito un cazzo di filosofia ergo ti fai il fregno intortamente), sei il più grande bluff di lanciano.it, presuntuoso e langianese per eccellenza. un furbetto camuffato.


Messaggio del 08-03-2010 alle ore 10:09:18
ah, dimenticavo.
non capisci un cazzo di musica. sei un bluff.
ah, dimenticavo.
non capisci un cazzo di musica. sei un bluff.

Messaggio del 08-03-2010 alle ore 10:21:49
per parlare con me di musica dovresti vivere altre 10 vite...e vedere se sono abbastanza
per quello che riguarda la filosofia...beh...io la vivo...per te e` lettera morta...
ma tu continua beatamente a sguazzare nella melma del tuo comunismo...
P.S.
se sono un bluff, che sia...ma non credo che in molti siano d`accordo con te
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Editato da Deleuze il 08/03/2010 alle 10:22:54
per parlare con me di musica dovresti vivere altre 10 vite...e vedere se sono abbastanza
per quello che riguarda la filosofia...beh...io la vivo...per te e` lettera morta...
ma tu continua beatamente a sguazzare nella melma del tuo comunismo...
P.S.
se sono un bluff, che sia...ma non credo che in molti siano d`accordo con te

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Editato da Deleuze il 08/03/2010 alle 10:22:54
Messaggio del 08-03-2010 alle ore 20:10:20
ah mo ho capito perchè stai colmo di risentimento
perchè qualche tempo fa con una frase ho liquidato il discorso di marx
eh ma sai...stè cose non stanno scritte sui libri...le devi creare...
ah mo ho capito perchè stai colmo di risentimento

perchè qualche tempo fa con una frase ho liquidato il discorso di marx

eh ma sai...stè cose non stanno scritte sui libri...le devi creare...

Messaggio del 09-03-2010 alle ore 08:37:03
vaffangulo Übermensch der cazzo...di musica non capisci una minchia!!!
vaffangulo Übermensch der cazzo...di musica non capisci una minchia!!!


Messaggio del 09-03-2010 alle ore 10:22:38
sarebbe molto interessante vedere se sei capace di mandarmi a fanculo guardandomi negli occhi
sarebbe molto interessante vedere se sei capace di mandarmi a fanculo guardandomi negli occhi

Messaggio del 09-03-2010 alle ore 12:24:02
io so solo che nel settore della ristorazione l'imprenditore in genere ha le palle inchiodate al muro e la flessibilità la detta il dipendente con ricatti e minacce più o meno esplicite e la legge è solo dalla sua parte
liberissimi di non crederci
io so solo che nel settore della ristorazione l'imprenditore in genere ha le palle inchiodate al muro e la flessibilità la detta il dipendente con ricatti e minacce più o meno esplicite e la legge è solo dalla sua parte
liberissimi di non crederci
Messaggio del 09-03-2010 alle ore 12:48:56
E' tutta colpa dei sindacati che si sono venduti alle aziende
E' tutta colpa dei sindacati che si sono venduti alle aziende

Messaggio del 09-03-2010 alle ore 13:05:42
è anche da considerare lo stile di vita italiano, siamo grandi spendaccioni....tanto che si parla di altre nazioni europee, fateci caso a che macchine girano per lanciano rispetto a un posto simile in spagna o in francia, l'ho sempre notato, pensate un po' a quanto consumiamo,,,ed è cosi per molte altre cose
è anche da considerare lo stile di vita italiano, siamo grandi spendaccioni....tanto che si parla di altre nazioni europee, fateci caso a che macchine girano per lanciano rispetto a un posto simile in spagna o in francia, l'ho sempre notato, pensate un po' a quanto consumiamo,,,ed è cosi per molte altre cose
Messaggio del 10-03-2010 alle ore 19:36:42
ki sei un cialtrone
ki sei un cialtrone

Messaggio del 10-03-2010 alle ore 20:05:17
Merdaiolo berluskazziano. Leccaculo incapace.

Merdaiolo berluskazziano. Leccaculo incapace.


Messaggio del 11-03-2010 alle ore 11:53:25
"io so solo che nel settore della ristorazione l'imprenditore in genere ha le palle inchiodate al muro e la flessibilità la detta il dipendente con ricatti e minacce più o meno esplicite e la legge è solo dalla sua parte"
Mikemio nn è esattamente cosi', il settore della ristorazione ha la possibilità di utilizzare i cosidetti "contratti a chiamata", nati proprio per regolarizzare i rapporti di lavoro nel turismo in generale, è considerato un contratto flessibile per la sua versatilità, quindi magari informati.
"io so solo che nel settore della ristorazione l'imprenditore in genere ha le palle inchiodate al muro e la flessibilità la detta il dipendente con ricatti e minacce più o meno esplicite e la legge è solo dalla sua parte"
Mikemio nn è esattamente cosi', il settore della ristorazione ha la possibilità di utilizzare i cosidetti "contratti a chiamata", nati proprio per regolarizzare i rapporti di lavoro nel turismo in generale, è considerato un contratto flessibile per la sua versatilità, quindi magari informati.
Messaggio del 11-03-2010 alle ore 14:05:23
oje bambi mo ti si ccattate li guaje...
oje bambi mo ti si ccattate li guaje...

Messaggio del 11-03-2010 alle ore 14:27:27
Ki ha ragione solo su una cosa caro Deleuze: di musica non capisci un cazzo
soprattutto di Cantautori Jerseyani 
p.s.
Ki ha ragione solo su una cosa caro Deleuze: di musica non capisci un cazzo


p.s.

Messaggio del 11-03-2010 alle ore 20:32:00
BAMBI caro il contratto a chiamata non risolve il problema, puà essere d'aiuto quanto ti serve personale extra il sabato sera, giusto per fare un esempio, ma se ti serve un cuoco vero o un capo sala che sa almeno dire buongiorno al cliente allora sei come ti dico io: con le palle inchiodate al muro dei ricatti ed estorsioni legittimati dal sistema.
informati, se non sei del settore non hai idea di che inferno sia
BAMBI caro il contratto a chiamata non risolve il problema, puà essere d'aiuto quanto ti serve personale extra il sabato sera, giusto per fare un esempio, ma se ti serve un cuoco vero o un capo sala che sa almeno dire buongiorno al cliente allora sei come ti dico io: con le palle inchiodate al muro dei ricatti ed estorsioni legittimati dal sistema.
informati, se non sei del settore non hai idea di che inferno sia
Messaggio del 13-03-2010 alle ore 09:51:36
a mikemio ma possibile che fai sempre l'esempio del ristorante
gua' che il mondo nn va avanti solo coi ristoranti per carità
a mikemio ma possibile che fai sempre l'esempio del ristorante


Messaggio del 15-03-2010 alle ore 12:00:07
Mikemio potresti spiegarmi xchè dici di avere "le palle inchiodate al muro dei ricatti ed estorsioni legittimati dal sistema."?
cmq nn sn nel settore della ristorazione, ma mi occupo di gestione del personale e vorrei cercare di capire a che cosa ti riferisci in particolare...
Mikemio potresti spiegarmi xchè dici di avere "le palle inchiodate al muro dei ricatti ed estorsioni legittimati dal sistema."?
cmq nn sn nel settore della ristorazione, ma mi occupo di gestione del personale e vorrei cercare di capire a che cosa ti riferisci in particolare...
Messaggio del 15-03-2010 alle ore 19:38:10
BAMBI vieni in sardegna ad agosto, troverai molti ristoratori alle corde (anche le comunissime pizzerie)
e questo è solo un misero esempio. la lista delle nefandezze che siamo costretti a subire non ha praticamente limite.
BAMBI vieni in sardegna ad agosto, troverai molti ristoratori alle corde (anche le comunissime pizzerie)
e questo è solo un misero esempio. la lista delle nefandezze che siamo costretti a subire non ha praticamente limite.
Messaggio del 15-03-2010 alle ore 19:51:33
Mikè, mo perchè nella ristorazione, (SOLO di un certo livello o quelle in franchising), le cose sono un po' diverse, e lo so perchè ci sono stato qualche anno in mezzo, non vuol dire che il mondo del lavoro e soprattutto i datori di lavoro so tutti:
"poverino, ha le spalle al muro..."
ti farei sentire le TANTISSIME storie di ragazzi che hanno lavorato diversi mesi senza vedere nemmeno un euro, con tante belle promesse e tante belle inculate, poi a voglia a fare cause, giudici di pace, sindacati, se tutto va bene un risarcimento lo vedi a 70 anni.
Quindi evita di far passare i datori di lavoro come tante piccole pecorelle sfruttate, perchè, diverse volte, sono i primi figli di puttana approfittatori.
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Editato da Ciuc Ja il 15/03/2010 alle 19:52:34
Mikè, mo perchè nella ristorazione, (SOLO di un certo livello o quelle in franchising), le cose sono un po' diverse, e lo so perchè ci sono stato qualche anno in mezzo, non vuol dire che il mondo del lavoro e soprattutto i datori di lavoro so tutti:
"poverino, ha le spalle al muro..."
ti farei sentire le TANTISSIME storie di ragazzi che hanno lavorato diversi mesi senza vedere nemmeno un euro, con tante belle promesse e tante belle inculate, poi a voglia a fare cause, giudici di pace, sindacati, se tutto va bene un risarcimento lo vedi a 70 anni.
Quindi evita di far passare i datori di lavoro come tante piccole pecorelle sfruttate, perchè, diverse volte, sono i primi figli di puttana approfittatori.
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Editato da Ciuc Ja il 15/03/2010 alle 19:52:34
Messaggio del 15-03-2010 alle ore 20:15:35
perche' state indietro ecco perchè ! se no che dovrebbero dire i ristoratori di manatthan e dei posti veramente turistici, che tutto l'anno hanno 100 volte i turisti che vanno in sardegna !
spiegami una persona sensata che cavolo ci va a fare in sardegna? senza offesa, a pigliarci le sole?
perche' state indietro ecco perchè ! se no che dovrebbero dire i ristoratori di manatthan e dei posti veramente turistici, che tutto l'anno hanno 100 volte i turisti che vanno in sardegna !
spiegami una persona sensata che cavolo ci va a fare in sardegna? senza offesa, a pigliarci le sole?
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