Cultura & Attualità
sgarbi è il culo di silvio
Messaggio del 19-03-2010 alle ore 22:31:26
Che puzza di cacca
Che puzza di cacca
Messaggio del 19-03-2010 alle ore 20:58:55
E' troppo un grande
Vittorio
E' troppo un grande
Vittorio
Messaggio del 19-03-2010 alle ore 19:12:21
«Siccome Berlusconi ha sempre goduto del fattore C, oggi si può dire che il culo di Berlusconi sono io! Io sono la sua salvezza».
Non usa metafore Vittorio Sgarbi nell'illustrare «la grande opportunità» che la riammissione della lista Liberal Sgarbi offre al partilo del premier. «Sapete come l'ho ribattezzata? Soccorso Azzurro», ride.
Cioè secondo lei la sua lista può fare le veci del Pdl? «Ma certo! Io sono stato fra i fondatori di Forza Italia, ho sempre sostenuto Berlusconi e attaccato i giudici... Il Pdl è stato escluso? E che problema c'è?
Gli orfani potranno riconoscersi in me, non certo votare per Casini o Storace, sono convinto che intimamente lo voglia pure Berlusconi. Sono il suo ritratto di Dorian Gray: lui invecchia e io no». Quindi chiede il rinvio delle elezioni per far passare meglio questo messaggio? «Per essere votato devi far sapere che esisti e noi siamo stati fermi 17 giorni in attesa del Tar. Ora ho 36 ore di tempo per formalizzare la richiesta di slittamento: ne ho diritto, devo recuperare lo stop subito dalla mia campagna elettorale. Tra l'altro il nome Sgarbi sulla lista equivale a quello di Berlusconi, ha lo stesso effetto sugli elettori: ora siamo noi la vera Forza Italia!». Lo ha detto al premier? «L'ho cercato ma non sono riuscito a parlargli.
Però l'ho riferito a Gianni Letta: il mio sogno è che Silvio dica: “Dopo tante donne, ho trovato l'uomo della mia vita!”. Cioè io». Però Berlusconi nei giorni scorsi aveva escluso il rinvio del voto, magari non condivide la sua iniziativa... «Ci possiamo sempre mettere d'accordo. Ho rinunciato a 800 mila euro quando l'Isola dei Famosi mi ha chiamato perché io volevo 2 milioni. Ognuno ha il suo prezzo». Il suo qual è? «Quattro assessorati, poi riducibili a tre. La Cultura a me, ovviamente. Anzi mi sorprendo che non mi abbiano ancora chiamato anziché sottopormi a questa rottura di scatole che è la campagna elettorale».
GIO.VI., LA REPUBBLICA
cmq è vero lo pensiamo tutti da anni
culattone e raccomandato
«Siccome Berlusconi ha sempre goduto del fattore C, oggi si può dire che il culo di Berlusconi sono io! Io sono la sua salvezza».
Non usa metafore Vittorio Sgarbi nell'illustrare «la grande opportunità» che la riammissione della lista Liberal Sgarbi offre al partilo del premier. «Sapete come l'ho ribattezzata? Soccorso Azzurro», ride.
Cioè secondo lei la sua lista può fare le veci del Pdl? «Ma certo! Io sono stato fra i fondatori di Forza Italia, ho sempre sostenuto Berlusconi e attaccato i giudici... Il Pdl è stato escluso? E che problema c'è?
Gli orfani potranno riconoscersi in me, non certo votare per Casini o Storace, sono convinto che intimamente lo voglia pure Berlusconi. Sono il suo ritratto di Dorian Gray: lui invecchia e io no». Quindi chiede il rinvio delle elezioni per far passare meglio questo messaggio? «Per essere votato devi far sapere che esisti e noi siamo stati fermi 17 giorni in attesa del Tar. Ora ho 36 ore di tempo per formalizzare la richiesta di slittamento: ne ho diritto, devo recuperare lo stop subito dalla mia campagna elettorale. Tra l'altro il nome Sgarbi sulla lista equivale a quello di Berlusconi, ha lo stesso effetto sugli elettori: ora siamo noi la vera Forza Italia!». Lo ha detto al premier? «L'ho cercato ma non sono riuscito a parlargli.
Però l'ho riferito a Gianni Letta: il mio sogno è che Silvio dica: “Dopo tante donne, ho trovato l'uomo della mia vita!”. Cioè io». Però Berlusconi nei giorni scorsi aveva escluso il rinvio del voto, magari non condivide la sua iniziativa... «Ci possiamo sempre mettere d'accordo. Ho rinunciato a 800 mila euro quando l'Isola dei Famosi mi ha chiamato perché io volevo 2 milioni. Ognuno ha il suo prezzo». Il suo qual è? «Quattro assessorati, poi riducibili a tre. La Cultura a me, ovviamente. Anzi mi sorprendo che non mi abbiano ancora chiamato anziché sottopormi a questa rottura di scatole che è la campagna elettorale».
GIO.VI., LA REPUBBLICA
cmq è vero lo pensiamo tutti da anni
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