Cultura & Attualità

REGALO MILIARDARIO ALLE TV
Messaggio del 18-05-2010 alle ore 14:03:11

Tutti gli Stati Ue vendono le frequenze lasciate libere dal digitale terrestre. Unica eccezione: l'Italia che ha invece rinunciato al ricco business



Angela Merkel ha i suoi problemi con le casse europee, ma per quanto riguarda quelle tedesche può consolarsi guardando al tesoretto che si sta accumulando ai piedi della vecchia tv. All'asta pubblica partita da alcune settimane, gli operatori di telefonia mobile fanno la fila con il portafoglio in mano per aggiudicarsi le frequenze lasciate libere dal passaggio al digitale terrestre.
Finora sono entrati 2,5 miliardi di euro, la previsione del governo è di chiudere con un incasso che tra i 4 e gli 8 miliardi. E i tedeschi non sono soli: dall'Europa agli Usa, il "dividendo digitale" fa gola a molti governi.
Ma non al nostro, che ha deciso di dare quelle frequenze gratis alle televisioni. Rinunciando a un bel gruzzoletto che il bilancio pubblico poteva incassare "senza mettere le mani nelle tasche degli italiani", come ama dire Tremonti.

Secondo una stima della Commissione europea, il valore dello spettro liberato con lo switch-off è di 44 miliardi di euro. A tanto ammonta lo stimolo all'economia dell'Unione che si avrebbe se quelle frequenze fossero destinate allo sviluppo dell'Internet mobile.
Una buona fetta della torta potrebbe andare ai governi, che hanno vari strumenti a disposizione per farsi pagare le frequenze (le aste, ma anche l'esazione di canoni). Senza contare le ricadute sociali positive: accessibilità a tutti della banda larga ad alta velocità e riduzione del digital divide. Per questo dalla Commissione viene un'indicazione per tutti gli Stati membri: aprite lo spettro alla telefonia mobile. E così hanno fatto, o stanno facendo, Germania, Olanda, Danimarca, Finlandia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna, Francia. Seguendo l'esempio degli Stati Uniti, dove il governo federale ha incassato 19 miliardi solo per il 2009.

In Italia, niente di tutto questo. Il governo Berlusconi ha deciso di non trarre alcun vantaggio economico (pubblico) dal dividendo digitale. Eppure, alla vigilia dello switch-over, le potenzialità economiche dello spettro italiano erano già evidenti agli esperti del settore: una stima allargata ai possibili vari usi delle frequenze (fatta in uno studio del 2007 da Carlo Cambini, Antonio Sassano e Tommaso Valletti) valutava l'incasso potenziale per lo Stato in 2 miliardi di euro all'anno.

E poi vogliono fare una manovra da 25 miliardi perchè...C'E' LA CRISIII ! (la stessa crisi che un anno fa lo stesso Berlusconi diceva esserci "messa alle spalle" )

Ma quando vi sveglierete IDIOTI che non siete altro a votare questa gente?
Messaggio del 18-05-2010 alle ore 16:58:13
come fanno a vendere le frequenze alle tv se le tv sono di chi sappiamo?
Messaggio del 18-05-2010 alle ore 23:58:17
Tanto mò dirà che lui col figlio non parla mai e non sa manco cosa succede in Mediaset. Intanto non appena Sky ha chiesto di abbattere i paletti che ne impediscono l'entrata sul digitale terrestre in modo da poter partecipare all'aggiudicazione della frequenze, il sottosegretario Romani, che dovrebbe essere super partes (sic) si è precipitato a Bruxelles dicendo che non si poteva accogliere una richiesta simile. E tu a che titolo parli? Mica sì n'azionista di Mediaset?
Senza contare che dopo aver fracassato i coglioni per anni, sostenendo che a fronte di nuove spese (inesistenti con l'analogica) quali l'acquisto di un decoder per ciascuna tv (l'alternativa è cambiare tv, con annesso decoder, a fronte di ulteriore esborso) il rovescio della medaglia sarebbe stato il fatto di avere a propria disposizione molti canali in più gratuiti, adesso che c'è un'emittente (straniera o meno non me ne freca nient) pronta a creare cinque nuovi canali gratuiti (non conme quelli a pagamento di Medaiset Premium), lo Stato che fa? Punta i piedi e cerca di impedirlo, a conferma che non si muova foglia che Berluscazzo non voglia...

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