che significa? quali sarebbero questi altri campi?

Alla Lega, osserva ancora La Russa, «dà fastidio quando si accorge che tutta l'Italia tifa per i colori della nazionale e dimostra che anche in questo campo è forte il sentimento nazionale

La retromarcia di Bossi: chiedo scusa alla nazionale

Cronologia articolo23 giugno 2010
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«Chiedo scusa alla Nazionale». Il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, fa retromarcia dopo le affermazioni pronunciate ieri sulla nazionale di calcio alla vigilia della sfida decisiva con la Slovacchia («tanto la partita se la comprano»). Oggi, però, il leader della Lega stempera i toni. «La mia era una battuta - ha aggiunto - il mio augurio è che gli azzurri vincano il mondiale». Una battuta che aveva però sollevato l'immediata replica della Federazione italiana gioco calcio . «Questa volta Bossi ha passato il segno».


Il numero uno della Lega cerca di discolparsi. «La mia era una battuta, fatta alla buvette, mentre ero con i miei - chiarisce Bossi - e guarda che casino che è venuto fuori!».
Una battuta piuttosto pesante però, fa notare qualche cronista. «Ma pur sempre una battuta, come ne fanno tutti quelli che seguono il calcio quando sono tra amici - replica Bossi - . Adesso starò più attento a fare battute, meglio non farle davvero, si rischia di far casino se non si è capiti. E comunque chiedo scusa alla Nazionale. Finirà che gli azzurri vinceranno il campionato del mondo, io gli faccio gli auguri».

La nazionale non si tocca e il leader della Lega ha imparato a sue spese la lezione. «Pentito? Ho chiesto scusa alla Nazionale - prosegue Bossi -. Per il resto stop. Una cosa è chiara, anche se già la sapevo, ed è il vecchio proverbio popolare "Scherza con i fanti ma lascia stare i santi". Toccare la nazionale è, in questo momento, come scherzare con i santi».

Insomma, un dietrofront netto anche perché la sua battuta ha provocato reazioni stizzite perfino dentro il Pdl. Dove, dal ministro Ignazio La Russa a Franco Frattini, è tutto un fiorire di critiche. Le parole di Bossi «sarebbero gravissime», dice il ministro della Difesa, se «per fortuna non avessi invece saputo dagli amici leghisti che voleva essere solo una battuta». Alla Lega, osserva ancora La Russa, «dà fastidio quando si accorge che tutta l'Italia tifa per i colori della nazionale e dimostra che anche in questo campo è forte il sentimento nazionale». E anche Frattini bacchetta il Senatur: «Penso che sia una frase da cancellare, da dimenticare. Noi non compriamo nessuno, non ci facciamo comprare e non trucchiamo le partite». (Ce. Do.)