Cultura & Attualità
Monique, aspettiamo con ansia
Messaggio del 21-12-2010 alle ore 15:39:40
ti piace appiccià la focagna
MILANO - La fecondazione assistita in Italia, tra infertilità in aumento, pratiche lecite e pratiche vietate dalla legge 40. Ci sono tematiche che ti scuotono nel profondo, che sollevano dubbi etici e morali, come ci è successo affrontando il tema della fecondazione medicalmente assistita (PMA). L’essere donna coincide per molte con l’essere madre. Essere padre è una grandissima gioia per molti uomini. Alla fine però avere un figlio è una faccenda complicata. Anni di pillole anticoncezionali, rapporti protetti per la paura di «rimanere incinta» e poi quando siete pronti per avere un figlio, per dargli una vita serena, il figlio non arriva. In molti casi in questo modo viene scoperta l’infertilità.
I DATI -Secondo l’organizzazione mondiale della sanità è una malattia vera e propria e solo in Italia colpisce il 30% delle coppie, ed è in costante crescita, soprattutto tra gli uomini. Molte delle coppie infertili decidono allora di iniziare a fare un percorso di fecondazione assistita, usando quindi delle tecniche mediche per aiutarsi nel concepimento. Il risultato non è garantito, solo nel 20% dei casi si arriva alla tanto sperata gravidanza, ma quando la motivazione è forte si prova lo stesso. Solo nel 2008, gli ultimi dati del ministero disponibili, in Italia sono state 59.000 le coppie che hanno fatto PMA ma di fecondazione assistita non si parla, chi la fa spesso non lo dice, si sente diverso, «appestato», ci hanno detto. Eppure dopo aver iniziato questo viaggio abbiamo scoperto ovunque persone che hanno fatto o faranno la PMA, tra gli amici, i conoscenti, tra tutte quelle persone che senza troppo pensare apostrofiamo con un: «Ma voi quando lo fate un bambino?». E magari «loro» ci stanno provando da tantissimi anni. Come Carla, Chiara, Lucilla, Gina, Daniela, ma anche Alessandro, Giuseppe, Marco. Queste sono solo alcune delle persone che abbiamo intervistato per Current Tv durante la lavorazione del reportage Vanguard: non sono mamme nonne o papà anziani, sono in media persone di 30-40 anni. Li abbiamo conosciuti in un pic-nic molto speciale, un raduno romano del sito internet cercounbimbo.org. Nell’epoca dei social network è proprio attraverso le rete che le coppie, che si accorgono di avere un problema di fertilità, cercano soluzioni e consigli, condividendo la loro esperienza. Il sito internet ha aperto nel 2004 dopo l’approvazione della legge italiana che regola la fecondazione assistita. Con i suoi oltre 38 mila iscritti è diventato un punto di riferimento. Tutte queste coppie, chi in modo palese, chi solo attraverso lettere fiume che hanno invaso le nostre caselle di posta elettronica, ci hanno raccontato le loro storie, la sofferenza di scoprirsi infertili, le crisi di identità, le difficoltà nel trovare informazioni, la lunga, dolorosa trafila per la fecondazione, le speranze deluse e in alcuni casi il risultato felice. A regolare una materia così sensibile e intima, in Italia dal 2004 c’è una legge. Fu molto contestata all’epoca della sua approvazione. Da un lato il legislatore era accusato di entrare troppo nell’intimo delle coppie, decidendo sulla salute delle donne; dall’altro la legge veniva difesa con la motivazione che quando si porta la fecondazione all’esterno dei corpi degli uomini e delle donne, il passo verso la manipolazione della vita è breve. In ogni caso dopo accese battaglie politiche, un referendum e alcune sentenze della corte costituzionale oggi la legge è diversa. Permette l’accesso alla fecondazione assistita a coppie eterosessuali infertili o sterili, sposate o stabilmente conviventi.
L'ESTERO - Non è possibile in Italia fare una fecondazione eterologa, ovvero con seme, ovociti, o entrambi, di donatori esterni alla coppia. Questo è uno dei motivi per cui ancora molte coppie italiane vanno all’estero in paesi più o meno vicini che consentono invece certe tecniche. L’Italia dopo l’approvazione della legge 40, che era considerata una delle leggi più restrittive d’Europa, era il paese da cui partivano il più alto numero di “turisti della procreazione”, e anche oggi nonostante la legge sia cambiata, partono ancora in tanti. Si stimano fino alle 8.000 coppie l’anno. Una coppia ci ha dato la possibilità di seguirla fuori dall’Italia, fino in Repubblica Ceca. Sono Vera e Maurizio che sono andati a Brno per fare una fecondazione eterologa. Loro non sono al primo tentativo, una cosa comune per chi fa fecondazione assistita. Quindi oltre alle difficoltà emotive ed etiche, chi si cimenta con questo percorso, deve anche mettere in conto i costi. Per riuscire ad avere un figlio infatti: “non facciamo più vacanze per mettere da parte i soldi”, “abbiamo venduto anche la macchina”, “a noi ci aiutano i nostri genitori”, questo ci hanno detto. Insomma “è talmente forte l’istinto di procreare”che queste persone sono andate oltre i propri limiti, sono diventate, a detta loro, delle «wonderwoman e dei superuomini».
Francesca Biagiotti e Serena Tommasini Degna
20 dicembre 2010(ultima modifica: 21 dicembre 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
le risposte, sia alla questione, sia all'articolo, sono nell'articolo stesso(ridotte ai minimi termini ma ci sono). picciò o non ci fai o sei in malafede
ti piace appiccià la focagna

MILANO - La fecondazione assistita in Italia, tra infertilità in aumento, pratiche lecite e pratiche vietate dalla legge 40. Ci sono tematiche che ti scuotono nel profondo, che sollevano dubbi etici e morali, come ci è successo affrontando il tema della fecondazione medicalmente assistita (PMA). L’essere donna coincide per molte con l’essere madre. Essere padre è una grandissima gioia per molti uomini. Alla fine però avere un figlio è una faccenda complicata. Anni di pillole anticoncezionali, rapporti protetti per la paura di «rimanere incinta» e poi quando siete pronti per avere un figlio, per dargli una vita serena, il figlio non arriva. In molti casi in questo modo viene scoperta l’infertilità.
I DATI -Secondo l’organizzazione mondiale della sanità è una malattia vera e propria e solo in Italia colpisce il 30% delle coppie, ed è in costante crescita, soprattutto tra gli uomini. Molte delle coppie infertili decidono allora di iniziare a fare un percorso di fecondazione assistita, usando quindi delle tecniche mediche per aiutarsi nel concepimento. Il risultato non è garantito, solo nel 20% dei casi si arriva alla tanto sperata gravidanza, ma quando la motivazione è forte si prova lo stesso. Solo nel 2008, gli ultimi dati del ministero disponibili, in Italia sono state 59.000 le coppie che hanno fatto PMA ma di fecondazione assistita non si parla, chi la fa spesso non lo dice, si sente diverso, «appestato», ci hanno detto. Eppure dopo aver iniziato questo viaggio abbiamo scoperto ovunque persone che hanno fatto o faranno la PMA, tra gli amici, i conoscenti, tra tutte quelle persone che senza troppo pensare apostrofiamo con un: «Ma voi quando lo fate un bambino?». E magari «loro» ci stanno provando da tantissimi anni. Come Carla, Chiara, Lucilla, Gina, Daniela, ma anche Alessandro, Giuseppe, Marco. Queste sono solo alcune delle persone che abbiamo intervistato per Current Tv durante la lavorazione del reportage Vanguard: non sono mamme nonne o papà anziani, sono in media persone di 30-40 anni. Li abbiamo conosciuti in un pic-nic molto speciale, un raduno romano del sito internet cercounbimbo.org. Nell’epoca dei social network è proprio attraverso le rete che le coppie, che si accorgono di avere un problema di fertilità, cercano soluzioni e consigli, condividendo la loro esperienza. Il sito internet ha aperto nel 2004 dopo l’approvazione della legge italiana che regola la fecondazione assistita. Con i suoi oltre 38 mila iscritti è diventato un punto di riferimento. Tutte queste coppie, chi in modo palese, chi solo attraverso lettere fiume che hanno invaso le nostre caselle di posta elettronica, ci hanno raccontato le loro storie, la sofferenza di scoprirsi infertili, le crisi di identità, le difficoltà nel trovare informazioni, la lunga, dolorosa trafila per la fecondazione, le speranze deluse e in alcuni casi il risultato felice. A regolare una materia così sensibile e intima, in Italia dal 2004 c’è una legge. Fu molto contestata all’epoca della sua approvazione. Da un lato il legislatore era accusato di entrare troppo nell’intimo delle coppie, decidendo sulla salute delle donne; dall’altro la legge veniva difesa con la motivazione che quando si porta la fecondazione all’esterno dei corpi degli uomini e delle donne, il passo verso la manipolazione della vita è breve. In ogni caso dopo accese battaglie politiche, un referendum e alcune sentenze della corte costituzionale oggi la legge è diversa. Permette l’accesso alla fecondazione assistita a coppie eterosessuali infertili o sterili, sposate o stabilmente conviventi.
L'ESTERO - Non è possibile in Italia fare una fecondazione eterologa, ovvero con seme, ovociti, o entrambi, di donatori esterni alla coppia. Questo è uno dei motivi per cui ancora molte coppie italiane vanno all’estero in paesi più o meno vicini che consentono invece certe tecniche. L’Italia dopo l’approvazione della legge 40, che era considerata una delle leggi più restrittive d’Europa, era il paese da cui partivano il più alto numero di “turisti della procreazione”, e anche oggi nonostante la legge sia cambiata, partono ancora in tanti. Si stimano fino alle 8.000 coppie l’anno. Una coppia ci ha dato la possibilità di seguirla fuori dall’Italia, fino in Repubblica Ceca. Sono Vera e Maurizio che sono andati a Brno per fare una fecondazione eterologa. Loro non sono al primo tentativo, una cosa comune per chi fa fecondazione assistita. Quindi oltre alle difficoltà emotive ed etiche, chi si cimenta con questo percorso, deve anche mettere in conto i costi. Per riuscire ad avere un figlio infatti: “non facciamo più vacanze per mettere da parte i soldi”, “abbiamo venduto anche la macchina”, “a noi ci aiutano i nostri genitori”, questo ci hanno detto. Insomma “è talmente forte l’istinto di procreare”che queste persone sono andate oltre i propri limiti, sono diventate, a detta loro, delle «wonderwoman e dei superuomini».
Francesca Biagiotti e Serena Tommasini Degna
20 dicembre 2010(ultima modifica: 21 dicembre 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA
le risposte, sia alla questione, sia all'articolo, sono nell'articolo stesso(ridotte ai minimi termini ma ci sono). picciò o non ci fai o sei in malafede

Messaggio del 21-12-2010 alle ore 16:31:14
picciò a proposito ma gli altri post che fà non ti piacevano?
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Editato da El Treble il 21/12/2010 alle 16:33:36
picciò a proposito ma gli altri post che fà non ti piacevano?
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Editato da El Treble il 21/12/2010 alle 16:33:36
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