Cultura & Attualità

Il sangue dei terremotati
Messaggio del 29-04-2010 alle ore 09:32:43
ECCO CHE FINE FANNO I SOLDI DI QUELLI CHE PAGANO LE TASSE E DELLE GENEROSE DONAZIONI ALLA PROTEZIONE CIVILE...CHE MAIALE QUESTO SCAJOLA...CHE GOVERNO DI MERDA!!!








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Editato da Ki il 29/04/2010 alle 09:33:42
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Editato da Ki il 29/04/2010 alle 09:35:17
Messaggio del 29-04-2010 alle ore 09:34:23
clicca




Messaggio del 29-04-2010 alle ore 11:01:06
"Il ministro Scajola si dice «disgustato per la violazione del segreto istruttorio"
Corriere della Sera, 29.4.2010, ore 09,43

CAZZO!!!
E' LUI IL "DISGUSTATO"!!!




Messaggio del 29-04-2010 alle ore 11:54:59
eh...se si facevano i cazzi loro lui poteva continuare a fare il porco comodo suo....
Messaggio del 30-04-2010 alle ore 12:56:07
Ma dico io Ottaviano Del Turco si è dovuto dimettere e questo puttanone, ladrone, delinquente di un ministro del governo Bokassa/Calderoli nooo?

L'INCHIESTA
Scajola, le carte che accusano
"Per la casa da lui tutti i soldi"
Quattro testimoni e le tracce bancarie: le prove in mano ai pm. Le deposizioni lo accusano di aver ricevuto nel suo studio al Ministero 900mila euro dal fiduciario di Anemone per l'acquisto di una casa.
di CARLO BONINI

Si fa macroscopica la menzogna di Claudio Scajola. Quattro testimonianze, un atto notarile e numerose tracce bancarie documentano ora che il ministro per lo Sviluppo economico conosceva la provenienza degli 80 assegni "neri" che, nel luglio del 2004, per un valore di 900 mila euro, pagarono più della metà della sua casa al 2 di via del Fagutale. Le testimonianze - oggi agli atti dell'inchiesta di Perugia sulla "cricca" dei Grandi Appalti - provano che di quegli assegni, il giorno del rogito, il ministro era materialmente in possesso. Di più: dimostrano che Scajola, pure assolutamente consapevole del prezzo reale di vendita - 1 milione e 710 mila euro - di quel magnifico appartamento che affaccia sul Colosseo, dispose che quella cifra venisse dissimulata, dichiarando di fronte a un notaio che era pari a soli 600 mila euro. Perché il Fisco non vedesse, ma, soprattutto, perché venisse così cancellata ogni traccia di almeno due circostanze: i 200 mila euro in contanti che, poco tempo prima dell'acquisto, aveva consegnato alle venditrici e il suo legame con l'architetto Angelo Zampolini, la "tasca" del costruttore Diego Anemone, il professionista, oggi indagato per riciclaggio, da cui aveva ricevuto quegli 80 assegni.

Veniamo dunque a quel luglio del 2004. Al contenuto delle quattro testimonianze in grado di ricostruire i passaggi chiave di questa vicenda. A quegli 80 assegni e alla loro storia. Scajola è da appena un anno nuovamente ministro. Costretto alle dimissioni dal Viminale nel 2002 per la vicenda Biagi ("un rompicoglioni", lo apostrofa da morto) viene recuperato dopo un breve purgatorio dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che lo issa sulla poltrona dell'Attuazione del Programma. L'uomo ha ripreso energia e peso politico. Decide di acquistare una casa a Roma e per questo coinvolge Diego Anemone, il "costruttore" dei Potenti, l'anima di quella "Cricca" che governa i Grandi Appalti. Soprattutto, il costruttore che al Viminale è di casa. Anemone mette a disposizione di Scajola l'architetto Angelo Zampolini, il suo spicciafaccende per questioni delicate e di riguardo. E il professionista si sbatte come può. Trova subito qualcosa di interessante e importante al Gianicolo, il terrazzo di Roma. Ma la soluzione non è gradita al ministro. Quindi si rimette al lavoro. E' fortunato. Le sorelle Barbara e Beatrice Papa vendono infatti in via del Fagutale 2 una magnifica casa di rappresentanza dal cui salone si tocca con la mano il Colosseo. Scajola gradisce. Comincia la trattativa e l'accordo si trova a 1 milione 700 mila euro.


Le due sorelle - come racconteranno candidamente alla Finanza durante una serie di interrogatori sostenuti dalla produzione di documenti che hanno gelosamente custodito - sono lusingate dall'acquirente e non stanno certo a discutere su modi e tempi del pagamento. Ricevono subito 200 mila euro in contanti dalle mani del ministro che - raccontano - dividono equamente a metà. Anche se, a fronte di quel pagamento, non sottoscrivono alcun contratto preliminare. O, se lo fanno, è una scrittura privata che, ad acquisto concluso, viene stracciata. L'architetto Angelo Zampolini è al corrente di quella prima tranche di contanti e, interrogato, sostiene di non essere stato lui a metterli a disposizione. "Ritengo fossero del ministro", dice. E' un fatto che, in vista del rogito, secondo uno schema collaudato, si mette invece in moto per confezionare, per conto di Anemone, lo strumento di pagamento in grado di non lasciare traccia del generoso contributo con cui il costruttore si prepara a rendere Scajola un felice padrone di casa.

Anemone - racconta Zampolini ai pm - gli consegna 900 mila euro in contanti che lui stesso porta all'agenzia 582 della "Deutsche bank" (dove ha un conto) perché vengano cambiati in 80 assegni circolari intestati alle due sorelle Papa. Ottanta, si badi bene. Non uno, non due, non tre. Ma ottanta. C'è una ragione in quella singolare richiesta di cambio. Gli assegni circolari devono avere importi inferiori ai 12 mila e 500 euro, soglia oltre la quale la banca è tenuta a segnalare l'operazione al circuito interbancario e alla Guardia di Finanza. Anemone e Zampolini sono infatti convinti che, in questo modo, nessuno andrà a ficcare mai il naso in quella operazione. Ma sbagliano. Alla "Deutsche", evidentemente, trovano qualche funzionario pignolo che, in quel luglio di sei anni fa, vede in quella curiosa operazione di cambio quella che, tra gli addetti, si chiama "operazione sospetta di frazionamento". E per questo la segnala al circuito interbancario. E' il granello di sabbia che - oggi lo sappiamo - farà saltare più avanti l'intero "sistema Anemone".

Zampolini, che ignora quale pasticcio abbia appena combinato, esce dunque dalla "Deutsche" con i 900 mila euro di Anemone trasformati in 80 assegni circolari e, il 6 luglio, quegli assegni sono nelle tasche di Scajola. Su questo punto, infatti, i ricordi delle sorelle Papa sono nitidi. E' un giorno particolare. Si separano dalla casa di famiglia e, per giunta, il rogito si firma nell'ufficio del Ministro. Il notaio Gianluca Napoleone, che redige e convalida la compravendita, dà infatti atto oltre che della sua presenza, del solo Scajola e delle Papa. E' il ministro che consegna gli assegni. "Tutti insieme", ricordano le sorelle. Ottanta assegni della "Deutsche" per un valore di 900 mila euro e alcuni assegni del banca san Paolo Imi per 600 mila euro. Quest'ultimo - 600 mila - è il "prezzo in chiaro" della casa. Quello per cui il ministro ha acceso un regolare mutuo con il san Paolo. Il solo che deve comparire. Interrogato, il notaio Napoleone che, a stare al racconto delle sorelle Papa, sta autenticando una compravendita che non risponde alla realtà, si giustifica spiegando che, almeno alla sua presenza, quei 900 mila euro non vengono scambiati. E comunque che, in quel 2004, la legge non impediva ancora eventuali scritture private tra le parti che integrassero il prezzo dichiarato di vendita.

E' un fatto che la sera del 6 luglio, l'affare è chiuso. Le due sorelle Papa, nei giorni successivi, verseranno sui propri conti bancari quella piccola fortuna in decine di assegni circolari di cui continuano a non comprendere la ragione, ma di cui non hanno azzardato di chiedere spiegazione. E' l'ultima traccia che chiude il cerchio. Di quegli 80 assegni, ormai, è scritta la storia. Da cima, a fondo. Le impronte del ministro non possono essere più cancellate.
(30 aprile 2010)




Messaggio del 30-04-2010 alle ore 13:08:08
ma può andar bene questo paese?????
Messaggio del 30-04-2010 alle ore 13:48:18
"non ti preoccupare, finirà tutto in una bolla di sapone, le accuse sono inconsistenti"

ma chissà come mai 80 assegni dal valore, quindi, inferiore ai 12 mila e passa per i quali scatta la legge antiriciclaggio...

sai che fila in banca quando si sono presentati per versarli???

In qualche nazione vicina alla nostra, la moglie si dimette perchè il marito aveva comprato qualche pornazzo con la carta di credito ministeriale... qui invece certe accuse sono sempre "inconsistenti" fatte da comunisti, e quindi.... si va avanti....

W l'ITAGLIA

EDIT: non avevo letto l'articolo postato, dove ho visto che parlava già dei 12.500 euro....
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Editato da Ciuc Ja il 30/04/2010 alle 13:51:05
Messaggio del 30-04-2010 alle ore 13:56:16
Messaggio del 30-04-2010 alle ore 15:32:17
Papi (prima si chiamava, era più dignotoso anche se sbrigativo, White Rabbit ), Piccioso, Crasso, Farlappe, Il Frocio, Etna, Trevis, Just, Frentanodoc, Pendragon, Fuori Concorso, O professore e forse dimentico qualcun altro, siete degli emeriti ipocriti!
Il vostro moralismo mi sorprese positivamente durante la vicenda Del Turco.
Ora capisco quanto siete doppi.
In realtà a voi la moralità nella cosa pubblica non frega un cazzo, era solo un pretesto per far cagnara contro la sinistra.









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Editato da Ki il 30/04/2010 alle 15:33:11
Messaggio del 30-04-2010 alle ore 16:10:31
Ogni giorno che passa mi convinco che il mio paese sia veramente il più paradossale del mondo.
Banalmente: gli operatori umanitari sono terroristi e i guerrafondai degli eroi, chi parla di mafia la sostiene e chi grazie ad essa si arricchisce ne è il più acerrimo nemico, chi osa dissentire è un traditore e chi cambia idea un giorno sì e l’altro pure è una persona leale.

Guarda caso, però, tali mistificazioni giungono quasi sempre dalla stessa fonte.
Come una sorta di virus che stravolge i fatti e ribalta puntualmente la verità.
Il problema è che non c’è l’antivirus.

Senza antivirus, il file infetto non viene riconosciuto come tale.
Il virus viene considerato un programma di sistema.
Anzi, è il sistema…

La Storia:


C’era una volta un regno chiamato Paradosso.
Nel regno c’era un re che possiamo chiamare Silvio.
Il re aveva un figlio che possiamo chiamare Claudio.
Il principe Claudio non era proprio quello che si dice una cima e si trovava in una spiacevole situazione.
I gabellieri, avendo indagato su di lui, avevano scoperto che il castello in cui viveva sua figlia era stato acquistato grazie ad un cospicuo dono in denaro da parte del brigante detto Anemone - che vuol dire fiore del vento - chiamato in tal modo per la sua abilità nell'alleggerire le tasche dei poveri in favore dei ricchi e volatilizzarsi in un baleno.
Una sorta di Robin Hood al contrario, per intenderci.

D’altronde siamo nel regno chiamato Paradosso.
Il principe Claudio pensò di dimettersi dal suo titolo nobiliare e si recò dal re Silvio per chiedere un consiglio.
“Claudio, devi andare avanti”, disse il sovrano, “anche perché, se accettassi le tue dimissioni, ne uscirebbe indebolito il regno: daremmo un'immagine di sfaldamento proprio mentre siamo sotto l'attacco del barone Fini…”

Il Barone Fini, detto il dissidente, un tempo era alleato del re ma poi osò criticare quest’ultimo davanti a tutta la corte e da quel giorno fu oggetto di tremende ingiurie.
Non fu risparmiata nemmeno la suocera.
“Se la prendono con te per attaccare me, lo sai”, proseguì re Silvio a colloquio con Claudio, “ma vedrai che tra una settimana si sgonfierà tutto, devi solo tenere duro finché non passa l'onda…”
“Cosa? La marea nera che affligge il nuovo mondo è giunta sino alle nostre rive?!”
“Cretino tu e cretino io che ti ho messo al mondo. E’ una metafora…”
“Ah…”

Nonostante le rassicurazioni, Claudio era comunque sconfortato: “Non voglio partecipare a un processo sulla pubblica piazza, stanno sputtanando me e la mia famiglia…”
“Dimmelo a me…” pensò il re.
“Devi difenderti in maniera più dura”, aggiunse alzando la voce, “con il coltello tra i denti! Devi mostrarti agguerrito, senza paura. Solo così ne potrai uscire…”
La notte stessa Claudio ebbe un sonno agitato, ripensando alle parole del padre sovrano.

Non c’era altra via che seguire il suo consiglio.
L’indomani si presentò a corte con un coltello tra i denti, con sguardo agguerrito e sforzandosi di mostrare un’espressione impavida.

Mentre tutti i cortigiani lo osservavano ammirati, alle sue spalle giunse il barone Fini, il quale, dandogli un’amichevole ma decisa pacca sulla schiena, lo salutò cordiale: “Claudio, come va?”
Il principe fu colto alla sprovvista e per disgrazia ingoiò il pugnale, morendo sul colpo.
Fu così che il regno chiamato Paradosso ebbe la sua morale: al suo funerale Claudio fu celebrato come eroe morto nell’esercizio delle sue funzioni, il barone Fini venne additato come assassino e traditore che aggredisce alle spalle e il re Silvio si ritrovò un figlio cretino in meno e un castello in più…



Messaggio del 30-04-2010 alle ore 19:01:49


cmq ci vò lu curagge a negare l'evidenza e non rassegnare le dimissioni, manco quando ti prendono con le mani nello scattone di nutella
Messaggio del 30-04-2010 alle ore 20:18:09
La chicca e' che il Kapo lo incita a non dimettersi,come se l'Italia tutta fosse una cosa sua senza 60 milioni di anime.
Ci siamo noi..facciamo il cazzo che ci pare ed anche di fronte all'evidenza neghiamo tutto. E tu fai cio' che ti dico io: Non ti dimetti!!
CAPITO??

Tanto gli Itagliani ci votano!!!








Messaggio del 30-04-2010 alle ore 23:18:49

Tanto gli Itagliani ci votano!


questo è il punto, come li combatti?
Messaggio del 01-05-2010 alle ore 08:19:52
Appunto Ki.
Gli italiani purtroppo, vuoi per interesse e affinita', vuoi per ignoranza o menefreghismo, vuoi anche per la mancanza di una credibile alternativa, continuano a votare per il centro-destra.
E questi voti, a torto o a ragione, autorizzano Berlusconi ancora di piu' a proseguire per la sua strada.
Del resto, nei panni di Berlusconi, anch'io penserei: "fino ad ora ho badato quasi esclusivamente ai miei interessi e alla mia impunita', e se il popolo continua a votarmi vuol dire che a loro vado bene cosi'"

Del resto, pensaci bene, Scajola (la cui colpevolezza deve ancora essere provata e ufficializzata) non ha fatto altro che quello che milioni di italiani sognano di fare: avere una casa bella e costosa pagandola il meno possibile. Se poi i soldi per acquistarla vengono dal narcotraffico, dalla vendita di armi o dalla prostituzione (sono solo esempi), poco importa. L'importante e' poter mostrare il lusso ed evadere le dovute tasse.
Messaggio del 01-05-2010 alle ore 12:36:21
Scajola chi?

Ministro della giustizia in carica durante il g8?

Quello che definì Biagi (non il giornalista, eh!) una palla perchè aveva richiesto la scorta?

Quello che già fu costretto a dimettersi, fatto uscire dalla finestra e rientrato in POMPA magna dal portone?
Messaggio del 01-05-2010 alle ore 17:48:44
Atelkin, pensa a ciò che si potrebbe fare con una onesta informazione.
Lo sai che il TG1 di Minzolini non ancora informa la sua utenza della "questione Scajola"?

Thompson, ciò che scrivi è disperante.
Gli Italiani sono così corrotti?
Ritengo che la maggioranza dei tuoi connazionali non sia affatto così come li descrivi...
Sinceramente mi delude e mi dispiace quel tuo " anch'io penserei "...





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Editato da Ki il 01/05/2010 alle 17:49:19
Messaggio del 01-05-2010 alle ore 18:12:45
coraggio, ancora un po' di pazienza... In fin dei conti il 2012 (vedi profezia dei Maia) non è così lontano...

L'intervento di Thompson è ineccepibile, e non mi sembra che intendesse dire che la pensa come il Nano. Ha solo interpretato il suo pensiero, se ho capito bene, dicendo quello che probabilmente avrebbe detto e pensato lui in circostanze simili...
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Editato da Lo Straniero il 01/05/2010 alle 18:14:51
Messaggio del 01-05-2010 alle ore 18:21:38
"anch'io penserei" se fossi nei panni di Berlusconi. Non credo comunque che questo potra' mai accadere.

Quanto al livello di corruzione morale degli italiani non sarei cosi' certo che la maggioranza di essi sia cosi' rispettosa delle regole.
Messaggio del 02-05-2010 alle ore 00:43:28
Ki,
sei pregato di non fare i nomi delle persone se non ti ricordi le posizioni degli altri in passato. Ad una certa età la memoria fa brutti scherzi.
Messaggio del 02-05-2010 alle ore 05:31:16
Ki,

ti faccio un esempio, pratico e realmente accadutomi, del Thompson's pensiero e di quanto sono fesso.
Anni fa ricoprivo un ruolo decisionale per una azienda della Val di Sangro.
A Natale una ditta esterna mi fa recapitare (a me ed altri due colleghi con simile mansione) una cesta natalizia con ogni ben di Dio e del valore di circa 150/200€.
Io da quella cesta ho preso solo un torroncino, ho scritto un biglietto di ringraziamento (nel quale spiegavo che il torroncino era il massimo che potevo accettare) ed ho rimandato la cesta regalo al mittente.
I miei colleghi, tutte bravissime persone, non si sono invece neppure minimamente poste il problema ed hanno accettato il "regalo" senza indugi.
Per loro cioe', e' normale accettare un regalo da una ditta il cui futuro lavorativo (contratti, commesse, etc..) puo' dipendere dalle decisioni mie e dei miei colleghi.
Per me invece il regalo, fatto probabilmente senza malizia e nessun secondo fine, equivaleva ad un tentativo di influenzare il mio giudizio su quella ditta.
Questo per farti capire che il termine "corruzione" puo' assumere mille forme.

E comunque, tanto per restare in tema, conosco qualcuno a Lanciano che ha corrotto (ha letteralmente pagato) il bidello della scuola per fare avere al proprio figlio il banco migliore.
E conosco tanti altri che hanno scucito bei soldini perche' i loro pargoletti facessero il militare a Chieti o Pescara oppure venissero riformati, altri che hanno pagato perche' venissero assunti da questo o quell'altro ente.

Questa e' l'Italia Ki. Una Repubblica basata sulla truffa e sulla corruzione.
Messaggio del 02-05-2010 alle ore 05:55:11
solo per sapere... ma già lo avete processato e giudicato?
Messaggio del 02-05-2010 alle ore 16:11:07

Ki,
sei pregato di non fare i nomi delle persone se non ti ricordi le posizioni degli altri in passato. Ad una certa età la memoria fa brutti scherzi.






Per il socialista smemorato
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Editato da Ki il 02/05/2010 alle 16:11:43
Messaggio del 02-05-2010 alle ore 16:27:35
Ki,
impara a leggere e comprenderli i link e non solo a postarli. Lì attacco politicamente il democristiano Del Turco che ha fatto fare il voto disgiunto PD-De Laurentiis.
Messaggio del 03-05-2010 alle ore 07:03:56
Leggiti questo Cinghialone!

Zampolini smentisce Scajola
"Portai gli assegni nel suo studio"

La "cricca" dello scandalo G8 e la casa del ministro. L'architetto di Anemone conferma il versamento "in nero". "Andai nell'ufficio con 900mila euro". C'era anche un funzionario della Deutsche bank. Si indaga pure sulla casa del figlio di Lunardi
di CARLO BONINI




Messaggio del 03-05-2010 alle ore 14:14:58
Avevo già letto però aspetto il confronto in tribunale tra l'accusato e l'accusatore. Anche Enzo Tortora venne accusato di gestire il traffico internazionale di stupefacenti. Non basta una chiamata in correità per condannare una persona. Continuo a seguire il caso più per i risvolti politici che per quelli giudiziari. In tribunale se la vedranno gli avvocati, il pubblico ministero ed i giudici.
Messaggio del 04-05-2010 alle ore 11:14:01
Intanto si è dimesso...

clicca qui
Messaggio del 04-05-2010 alle ore 12:12:45
si è dimesso il sosia del solipsista?
Messaggio del 04-05-2010 alle ore 13:15:07


poverino!! Lui non lo sapeva!! eh!!
Messaggio del 05-05-2010 alle ore 10:17:20
Piccioso, sei patetico e socialista.




Messaggio del 06-05-2010 alle ore 22:43:09
Ki,
socialista lo sono per coerenza da sempre, patetico può darsi

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Il sangue dei terremotati

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