Cultura & Attualità
Come ho appena avuto modo di leggere il ministro Mussi ha invitato i rettori delle diverse università a limitare "il numero chiuso" alle sole facoltà per le quali questo è previsto per legge(Medicina , Chirurgia, Architettura, Ingegneria e Medicina Veterinaria).
Il Ministro invita a ricorrere, in alternativa ad una "più razionale utilizzazione delle risorse a disposizione", riducendo i corsi attivati, con frequenza non significativa, e duplicando o triplicando i corsi con prevedibile maggiore affollamento...
Bhe io non sono d'accordo...
ritengo sia del tutto inutile se non controproducente incoraggiare l'accesso selvaggio all'università .. è vero che tutti devono avere lo stesso diritto di studiare , ma è anche vero che bisognerebbe selezionare fin da subito chi davvero ha intenzione di intraprendere quel cammino e chi no.. perchè non è detto che nella vita si debba fare per forza l'università, esistono tante altre valide alternative..
dunque mio caro ministro, mi dica lei cosa vuole razionalizzare con seimila matricole all'anno in lettere o scienze della comunicazione alla sapienza e, ammesso e non concesso che tutte quelle seimila matricole riescano a laurearsi .. le sembra giusto regalare all'italia seimila potenziali disoccupati che il sistema non riuscirà ad assorbire prima di una ventina d'anni?
Codial-Mente
Nn è il discorso del numero chiuso o aperto, anche perchè continuamo ad avere la media di laureati piu bassi d'europa.
Il problema è alla base: carenza di infrastrutture, professori irraggiungibili(io ho perso un anno solo per fare la domanda della tesi)
media più bassa, non laureati più bassi

Ai miei tempi (quando non c'era numero chiuso) in alcune facolta' le lezioni del primo anno si tenevano in un cinema e si doveva andare li' molto prima per poter ascoltare qualcosa...
Secondo me è giusta la proposta di Mussi, se non altro per frenare le iscrizioni di massa a giurisprudenza da parte dei trombati dai test d'ingresso delle facoltà a numero chiuso.

ma pensassero alle questioni più serie, come per esempio ad eliminare il valore legale della laurea(come proposto da Capezzone)
ovvero?
skin potrebbero metterti un bomba nucleare sotto il museo per quello che hai detto
scusate l'ignoranza...ma che vuol dire "eliminare il valore legale della laurea"? ditemelo, vi prego...che sennò rischio di buttare 12 anni della mia vita nel



si ecco appunto era quello che volevo sapere anche io..
In parole povere far si che sia premiato il merito e la competenza, che il tuo bagaglio culturale non sia autenticato dal titolo e dall'università che frequenti. Tutto questo servirebbe per incoraggiare le università a farsi concorrenza verso l'alto, e non verso il basso(=titoli regalati)
Dean nn ho proprio capito la tua battuta

eliminare il valore legale della laurea
sono due anni che lo dico.
...fare un test del QI....altri che numero chiuso..

Altro che CEPU...sgobbare gente...sgobbare!!!
m'è saltato un pezzo poka pala....

va avanti solo chi si impegna, chi merita davvero e chi studia e approfondisce gli argomenti e si applica prima di tutto con passione.
Agli esami vedi scene che istigherebbero all'arruolamento nelle BR...o ad hamas

Altro che CEPU...sgobbare gente...sgobbare!!!
La cosa davvero triste è che la scuola italiana sta perdendo il proprio storico vantaggio competitivo: preparare culturalmente, ergo far sostenere gli esami con scritto e orale. Ora invece coi quiz abbiamo solo laureifici che però rimangono ben distanti dal mondo del lavoro, al contrario di quel che succede altrove(se un paese prepara professionalmente può benissimo fare a meno della parte culturale). Si a snellire programmi che risultano troppo dispendiosi, sopratutto a livello memonico, ma senza perdere quelle specificità che tutto il mondo ci invidia(e che forse nn abbiamo più da tempo).
il problema è, inoltre, che buona parte di noi studenti tende al cazzeggio e vive l'università come un prolungamento della scuola dell'obbligo. prove di una pochezza allarmante, gara alla scelta dei corsi più facili, promozioni di massa.
il numero chiuso secondo me, paradossalmente, potrebbe essere una soluzione per "scremare".
Bah, questa potrebbe solo una conseguenza. Se sono le Università a farsi concorrenza verso il basso automaticamente si comporteranno allo stesso modo gli studenti
uhm, non penso sia così automatico sai? parlando "dall'interno" eh.
Scusa Ernè, ma chi me lo faceva fa a scegliermi un corso più tosto? Perdere solo tempo quando sono perfettamente consapevole che alla fine conta solo il voto sul libretto(soprattutto il primo)?
Naturalmente c'è chi preferisce allargare il proprio bagaglio culturale, ma a) nn serve a niente, perchè in Italia contano solo le tue generalità e chi conosci b) un corso difficile non è necessariamente qualitativo e viceversa. La qualità consiste nell'avere un professore preparato, che sa spiegare, che è disponibile e che se motivare lo studente. A fare il professore ignorante e figlio di cane non ci vuole niente.
Testimonianze dall'università italiana:
io diritto privato l'ho fatto orale e per intero su 1050 pagine. i giovani di oggi studiano 540 pagine e ci fanno pure gli esoneri a quiz a cadenza mensile: credo che distinguere una affermazione vera da una falsa sia cosa ben diversa dal riuscire a parlare in maniera articolata di una intera materia.
Ai miei tempi c'erano ancora professori della scuola napoletana che buttavano i libretti dalla finestra quando raccontavi baggianate.
Oggi sono scesi docenti reclutati dalle migliori facoltà italiane (ad esempio dalla LUISS) che hanno diffuso i loro metodi di insegnamento da III millennio:
1.- Lezioni in aule superaffollate (80% delle presenze richieste a pena di esclusione dagli esoneri) [vi assicuro che si capisce meglio procedura penale in 20 che diritto del lavoro in 500...]
2.- RIASSUNTO della lezione disponibile dopo la lezione su internet


3.- Questionari on line dopo ogni settimana di lezione con risposte a fondo pagina

4.- Esoneri ogni mese su 30 domande estratte dai questionari on line

5.- Esame-formalità nel quale:
a) confermare il voto degli scritti;
b) farsi fare una domanda con la quale avere la possibilità di aumentare il voto senza il rischio di diminuirlo!!

Risultato dell'insegnamento:
il 70% prendeva tra 27-30
il 20% 30 con lode
un onesto 10% riesciva a passare l'esame con voti meno "generosi" ma comunque superiori al 20 facendo totale scena muta

L'essenziale era pascolare in facoltà ]

posso rispondere, in questo caso, solo con l'esperienza personale: io l'ho fatto (la scelta dell'esame più difficile) per un confronto con me stesso, per valutare le mie capacità e per non sentirmi una merda poi a dire "ho preso 30" con un esame fantoccio. è un modo non solo di aumentare il proprio bagaglio culturale, ma di dare un senso alle proprie giornate.
un corso difficile non è necessariamente qualitativo e viceversa
giustissimo, infatti io nella qualità vedo la difficoltà, no nell'esame da 1000 pagine con contenuti nulli. bastano a volte 50 pagine ma dense per mettere in difficoltà qualunque studente e farlo sgobbare mesi dietro un esame.
La qualità consiste nell'avere un professore preparato, che sa spiegare, che è disponibile e che se motivare lo studente
questo è certo, e ho spesso avuto la fortuna di incontrare docenti così, con ovviamente dall'altra parte anche vere e proprie capre di professori, senza motivazioni educative, didattiche, eccetera.
ma la domanda è anche: quanto siamo noi studenti disposti a raccogliere da professori validi? semrpe per esperienza personale, posso dirti poco: vedo enorme indifferenza intorno a me, solo una caccia al credito e al far poco. tu mi dirai: ci hanno fatto diventare così con sistemi universitari del genere. io ti rispondo: sì, ma noi non facciamo un'emerita cippa per migliorare la cosa, pretendendo uno studio "matto e disperatissimo".
Atelkin


Favorevole da sempre al numero chiuso in tutte le facoltà purchè:
* sia fatto come cristo comanda (e non quiz messi per far perdere tempo o per far entrare gente di serie A o di serie B)
* abolire l'unanimità del giorno per uno stesso tipo di laurea: a parte che ogni università fa il quiz come pare a lei (e quindi non ci sarebbe pericolo di fuga di notizie), in questo modo chi VERAMENTE vuole fare quella facoltà ritenta ad un altro ateneo leggermente meno esigente ma che cmq gli da la possibilità di studiare, e non invece ripiega su scelte che in molti casi sono mooolto diverse e per le quali spesso ci si pente
Il numero chiuso serve come giustamente già detto a "schiumare" soprattutto coloro che scelgono di andare all'università per
- ripiego o incapacità di scelta a 19 anni
- favore ai genitori
oltre ovviamente a chi non ce la fa. E' uno strumento fondamentale per evitare che alcuni corsi vengano ingolfati da migliaia di pecore che pascolano per stalle mascherate da aule.
Concordo praticamente con tutti i messaggi, purchè non si faccia al solito di tutta un'erba un fascio (sia dal lato dei docenti, che dell'ateneo che soprattutto degli studenti).
..e non solo Capezzone..ma tutti i Radicali

Ernè, se siamo più asini di prima, è solo perchè nessuno cura più l'aspetto culturale in un paese in cui nessuno ti da il lavoro se non versi 10000 euro all'azienda o non paghi 2000 euro di tasse all'anno all'università privata. Noi viviamo nell'epoca della criminalità legalizzata e dell'immoralità condivisa, non possono che nascere e crescere ulteriori criminali. E' per questo che consiglio a chiunque intenda fare l'università di scappare all'estero e di non tornare più.
Dimas, Capezzone parla e agisce a nome del suo partito

sempre detto che Ate è un uomo da sposare.
ogni parola mi sembra inutile. ha detto già tutto lui.
io dico sì al numero chiuso.
io dico sì ad esempio a far sì che quei test che ci facevano fare a fine corso (quelli sul giudizio sul prof e via discorrendo) servano a qualcosa. e che nn diventino semplice carta straccia.
tutti abbiamo avuto professori degni del loro titolo ed altri degni solo di andà a brucà l'erba su qualche campo.
..diaciamolo allora sto partito..non vergognatevi

o dico sì ad esempio a far sì che quei test che ci facevano fare a fine corso (quelli sul giudizio sul prof e via discorrendo) servano a qualcosa. e che nn diventino semplice carta straccia
so, quasi per certo, che il tempo di analisi/valutazione di quei test sui professori supera i due anni, pensa te samu... :/
abolire l'unanimità del giorno per uno stesso tipo di laurea
questa è una cosa a cui non avevo pensato, e quanto scritto da te poi è giustissimo, ottima idea!
Ernè, se siamo più asini di prima, è solo perchè nessuno cura più l'aspetto culturale in un paese in cui nessuno ti da il lavoro se non versi 10000 euro all'azienda o non paghi 2000 euro di tasse all'anno all'università privata. Noi viviamo nell'epoca della criminalità legalizzata e dell'immoralità condivisa, non possono che nascere e crescere ulteriori criminali. E' per questo che consiglio a chiunque intenda fare l'università di scappare all'estero e di non tornare più
lo so benissimo purtroppo, jena. ma io non voglio che per un contesto nazionale malsano, debba pure io cercare di sguazzarci. cioè, se tutto intorno a me va a rotoli, cerco il mio spazio discrezionale per fare bene, creandomi da solo il valore aggiunto nella speranza che serva a qualcosa, altrimenti amen, ci sono un sacco di fattorie nel nord est che cercano italiani, con ottime paghe (questo lo so per esperienza) per le stalle.
le sembra giusto regalare all'italia seimila potenziali disoccupati che il sistema non riuscirà ad assorbire prima di una ventina d'anni?
nn capisco, ma xkè se invece nn facessero l'università, troverebbero subito lavoro?! cmq si avrebbe seimila giovani da impiegare in qlc modo..
io metterei il numero chiuso in tutte le facoltà.. soprattutto quelle piùaffollate , ovvero giurisprudenza e scienze della comunicazione..
poi magariconcederei qualche posto in più a medicina..così forse passeremmo da un rapporto 1(medico) a 1000(evvocati-comunicatori-letterati) ad un rapporto vagamente più equilibato.
e cmq è ovvio che già a partire dalle medie la scuola dovrebbe essereun pò più selettiva .. il che non significa lasciare indietro le persone un pò meno portate e con meno voglia di studiare , ma semplicemente riuscire a trovare in ciascun alunno uno specifico "talento" che non per forza deve condurlo all'università..
cmq si avrebbe seimila giovani da impiegare in qlc modo
un recente studio della camera di commercio ha riportato che c'è una carenza in termini di migliaia di unità di professionisti nella nostra regione, da idraulici a carpentieri, passando per elettricisti ecc.
se ritrovo il link lo posto.
Ate, ma uno che ha fatto il liceo come può mettersi a fare l'idraulico o il carpentiere?

io finito il liceo, ho avuto una crisi e non volevo iscrivermi. ho pensato subito ad intraprendere un mestere e avevo trovato subito la soluzione: un idraulico/riparatore si era detto contentissimo di prendermi come apprendista per insegnarmi, in qualche anno (parole sue) il mestiere. come ci si mettono 5 anni per una laurea magistrale, così ne possono essere investiti altrettanto per apprendere un mestiere (scusate le ripetizioni).
Ate, in effetti mi hai fatto pensare k uno dei lavori specializzati a forte richiesta è il tornitore mecanico, ma non si trova in giro un professionista degno d tale nome!
cmq secondo me state tralasciando un dato importanto: l'alfabetizzazione (intesa in senso lato), malgrado dite k le scuole dovrebbero essere più selettive, è aumentata in maniera enorme rispetto a 20 anni fa..
sì braed, ma leggere e scrivere sarebbe dovuto essere un qualcosa di acquisito da tempo, un qualcosa che dovrebbe far parte del patrimonio minimo di una persona, come il saper camminare ad es. (scusa se estremizzo).
diverso invece il discorso sull'alfabetizzazione superiore: quello che esce fuori dai laureifici è davvero istruzione superiore o è solo un ammasso di gente che possiede saperi in pillole, qualche citazione da bar e poco altro? (sempre con le dovute distinzioni eh).
ma leggere e scrivere sarebbe dovuto essere un qualcosa di acquisito da tempo
Sarebbe...






Penelope ed "I tagli" di Lucio Fontana. Penelope spazialista.
Il professore di analisi 1, nel '91, fece le prime due lezioni partendo con lo spiegare gli integrali multipli e dicendo che avrebbe evitato la parte precedente perchè "dovuto" retaggio delle superiori.
Scremò il 40% degli indecisi, quelli che non sapevano ancora cosa fare da grandi..
Il terzò giorno esordì: "Bene! abbiamo dato una bella sfoltita! Oggi cominciamo il programma di Analisi 1 partendo dalla teoria elementare degli insiemi!"
Grande Bacciotti!
Poi, sinceramente, non mi sono laureato perchè avevo voglia di imparare l'elettronica e non di correre appresso agli esami. Mi sono arreso quando ho capito che l'università bisognava frequentarla per fare gli esami, e non per capire. Per capire avrei avuto tempo dopo... ma questo non è del tutto compatibile col mio carattere, tanto per usare un blando eufemismo!
Però, fortunatamente, il lavoro che faccio è forse uno dei pochi che sebbene richieda una solida preparazione teorica, non necessita della certificazione delle capacità. Il nostro softwarista più in gamba, sebbene ci siano diversi ingegneri e periti informatici, è una persona con qualifica ENAIP di due anni, da "Elettricista". Ho sempre nutrito una grande stima per questo mio collega e mi fa molto piacere che quando va in giro tutti lo chiamino "Ingegnere"... perchè lui è un vero Ingegnere, con la I maiuscola, ma senza certificato!
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