Messaggio del 10-04-2010 alle ore 09:46:07
le vere attrici protagoniste di oggi,intese come pervertite malate sono le femmine....il maschio e'zucchero,per lo piu'noto,banale e scontato.
Messaggio del 08-04-2010 alle ore 17:36:31
delè mo che torni voglio leccarti un'ascella e odorarti il tuo sedere al sandalo, voglio essere il tuo thuareg e sentirmi in estasi come a marrakech..
Messaggio del 08-04-2010 alle ore 16:40:11
trattasi di ncaciatura, la formazione di sostanza biancastra intorno alla capocchia, derivante in genere da scarsa igiene della suddetta..
Messaggio del 08-04-2010 alle ore 09:26:01
poi siamo noi donne (tanto per generalizzare e infastidire animaminghia ) ad essere pesanti
Dele', non appiccicarti alle parole che si capisce lo stesso che siamo d'accordo
in più posso dire che ieri ho risposto dall'alto del mio multitasking mentre pulivo casa, preparavo la pizza, badavo ai figli e onoravo i miei doveri coniugali e tu ti sei preso un pomeriggio di ferie per rispondere perchè non riuscivi a fare due cose insieme
Abbiamo un po' ragione tutti...adesso possiamo andare a fare all'ammmmore tutti insieme senza spiccicare parola, per favore?
e più che altro: ma le donne dove sono? che sennò qua finisce a gang bang
ps: Dele',fanculo sì le fraudolenze: qui vogliamo sapere la verità sul prodotto
Messaggio del 07-04-2010 alle ore 23:20:23
Tutte chiacchiere sbuciate.
Banalizzazioni e generalizzazioni.
Non esiste un prototipo di donna, cosi' come non esiste un prototipo di uomo.
Queste generalizzazione non servono e non hanno senso, poiche' ci sara' sicuramente l'eccezione dato che fortunatamente non siamo tutti uguali8 e per ogni donna o uomo stronzo, ce ne saranno altrettanti fregni.
A parte che Fini, per sua stessa nmmissione, ammise di aver scritto questo articolo con l'intento di provocare una reazione nell'oramai morto e sepolto movimento femminile, e dunque il taglio e' volutamente cinico e sciovinista, ma poi che senso a parlare in termini genrici di "uomo" e di "donna" ?
Non esiste l"uomo" (qualcuno lo sta' ancora cercando ) mentre sono in molti a cercare la "donna" (e anche in questo caso i risultanti sono alquanto deludenti... ) bensi' esistono GLI uomini (ciascuno con tutti i difetti e i pregi del caso, e LE donne ognuna con le sue paturnie e specificita'.
Dunque? lasciamo perdere becere generalizzazioni che in quanto tali ognuno puo' condividere o smentire a seconda della propria esperienza e personalita' , proprio perche' volutamente universali e prive di profondita' specifica, e continuate ad ncontare a cercare a scoprire...
E' proprio questo il bello no? Siamo geneticamente e biologicamente predisposti all'incontro, alla sperimentazione, all'accoppiamento (evitare facili battutacce da caserma). E' il tratto duistintivo della nostra specie. L'importante e' essere consapevoli di cio' che siamo, di cio' che cerchiamo e di cio' che sperimentiamo e sbarazzarsi di visioni innaturali e colpevolistiche imposte per gi89ochi poitici e di potere.
Messaggio del 07-04-2010 alle ore 21:28:01
apprezzo il taglio di Massimo Fini, ma questo suo pezzo è doppiamente emozionale rispetto al suo solito stile, che riesce a mettere insieme emotività e rigidezza metodologica.
comunque: quote:
sono piene zeppe di privilegi
io credo il contrario. la figura femminile, in un mondo che sta confondendo i generi ma rimarcando sempre con maggiore forza l'appartenenza sessuale, la donna si trova ancora in una posizione sociale, lavorativa e anche quotidiana subalterna. e quanto esprime successivamente Fini con gli esempi delle telefonate, del fischio, ecc. lo dimostrano ancora di più: c'è una divisione sessuale nel comportamente che implica da principio che determinati atteggiamenti siano offensivi per la donna e dimostrazione di machismo per l'uomo, rovesciandosi poi nel rapporto prostituta - gay qualora si invertissero i ruoli (la donna che "cimenta" e l'uomo sensibile).
poi:
la diversità di cui parla Ciusi prima e Deleuze poi: è una diversità fisica/fisiologica o sociale? è un derivato degli istinti portati nella comunità (io faccio i figli - io devo nutrirli -> io curo lo spazio dove vivo -> io casalinga) o è un qualcosa che ci si trova dentro, prima? se fin da bimbo educo in una stanza vuota e senza contatti con il mondo esterno un maschio come una donna, che risultati otterrò? ecc. ecc. prima di parlare di ambito comunicativo e di passaggi di genere, credo sia necessario porre prima l'accento sulla differenziazione sessuale imposta dai meccanismi vitali prima, comunitari poi, sociali infine.
poi: quote:
questa comunicazione perchè se prima i due sessi potevano nascondersi dietro i loro privilegi e sopravvivere ... oggi questa cosa non è piu possibile
posso accettarlo come vero, ma sono arrivati a destinazione altri meccanismi che non sono affatto premianti del privilegio per la donna ma anzi ne massacrano gli spazi comporamentali, come l'imprenditrice che al primo colloquio con un nuovo fornitore viene scambiata per la segreteria e si sente dire "dov'è il titolare?".
credo che oggigiorno si stia vivendo uno dei maggiori inganni sessuali dell'esistenza umana dove un legiferare protettivo nei confronti di un sesso stia togliendo i semi vagamente piantati, anni addietro, del genere che deve essere il punto di partenza della riflessione e non un semplice sinonimo del sesso.
Dele', magari una parte di ragione ce l'hai anche tu
e ci mancherebbe pure
scherzi a parte
a) questo è quello che ho detto: quote:
la cosiddetta parificazione
altrimenti avrei parlato di parificazione sostanziale
b) quote:
La verità è che siamo diversi e questa diversità andrebbe valorizzata anzichè omologata... tenendo sempre bene a mente, ovviamente, che in quanto persone (e non uomini e donne) bisogna partire tutti dagli stessi imprescindibili diritti.
giustissimo. brava perfetto
c) quote:
ma forse non sono sempre le donne a mettere il muro di cui parli
infatti io ho detto ciò quote:
questa comunicazione, che però, né noi probabilmente vogliamo accettare, né tantomeno voi, visto che continuate a crogiolarvi su questa actio in distans.
d)
quello che dici tu sulla diversità è giustissimo. l'unica cosa è che permane il problema della comunicazione. lasciamo il perchè di essa a tra poco, e concentriamoci sulla modalità.
Dal mio punto di vista, se veramente si vuole comunicare, bisogna in parte rinunciare ai privilegi che derivano dai nostri diversi sessi.
privilegi maschili della forza, dell'ancora sostanziale posizione di dominio all'interno della famiglia o della società.
privilegi femminili, come la non schiettezza, l'incanto, il pianto risolutore
la comunicazione perchè mai prima d'ora si era giunti ad un punto dove i ruoli tradizionali non valgono più. dove i rapporti di forza che regolavano gli interscambi tra i due sessi si sono sgretolati a causa della società moderna, che tra l'altro fa lavorare la donna senza concederle quel giusto spazio emozionale ed economico che le serve ai fini della procreazione ( mo non prende sta cosa come il discorso di un fascista. per me la donna deve lavorare eccome, ma è anche giusto che se una donna esce incinta le deve essere garantita la possibilità di conservare un posto di lavoro, oppure essere assunta da aziende private senza che si facciano i calcoli sulla sua età, se è fidanzata, sposata, se ha gia figli o non ne ha, perchè se non ne ha ne vorrà sicuramente avere...etc...).
questa comunicazione perchè se prima i due sessi potevano nascondersi dietro i loro privilegi e sopravvivere (comodo per l'uomo avere la donna che non parla, comodo per la donna stare protetta e con lei i suoi figli dal padre padrone) oggi questa cosa non è piu possibile. la libertà delle costumanze e dei rapporti naturalmente tende a renderli (i rapporti) più instabili e meno duraturi.
la comunicazione, questo tipo di comunicazione, potrebbe (non è sicuro, ma potrebbe) aiutare gli uomini e le donne di questa nostra modernissima (sic) società a trovare nuovi equilibri, meno fascisti, di quelli di una volta
Messaggio del 07-04-2010 alle ore 18:59:28
Dele', magari una parte di ragione ce l'hai anche tu: però io tutto questo cambiamento e questa parità tra i sessi non la vedo. Anche in questo, ci avete dato l'illusione di essere tanto quanto un uomo e sulla base di questa illusione abbiamo aggiunto il peggio al peggio che siamo
La verità è che siamo diversi e questa diversità andrebbe valorizzata anzichè omologata... tenendo sempre bene a mente, ovviamente, che in quanto persone (e non uomini e donne) bisogna partire tutti dagli stessi imprescindibili diritti.
Lo so, io faccio caso a parte perchè tutta questa distanza tra me e gli uomini non la vedo: son camionista
ma forse non sono sempre le donne a mettere il muro di cui parli
e la domanda resta sempre la stessa: comunicare...ma perchè?
ps: per verificare le informazioni della tua campagna pubblicitaria serve qualcuno che testimoni...altrimenti rischia di essere uno spot fraudolento e devi risarcire anche dei danni morali
Su Lanciano.it è vietata qualsiasi forma di pubblicità senza la preventiva autorizzazione di RealNetwork. Per la tua pubblicità utilizza l'apposito modulo.quote:
la cosa di cui non sono convinto è la seguente: non credo che la comunicazione ci sia stata trasferita da voi donne. credo piuttosto che essa sia un portato del cambio di rapporti tra i sessi. la cosiddetta parificazione ha avuto come effetto la necessità di questa comunicazione, che però, né noi probabilmente vogliamo accettare, né tantomeno voi, visto che continuate a crogiolarvi su questa actio in distans.
è uno spunto di riflessione per entrambi i sessi, non è una critica a quello femminile
ad altri vorrei ma non posso rispondere, visto che io il linguaggio belante non lo comprendo
Messaggio del 07-04-2010 alle ore 12:48:44
d'accordo su tutto tranne sul "lesbicare"
è preferibile sopportare tutte le loro stramaledette cazzate (e sono favvero tante)
Messaggio del 07-04-2010 alle ore 09:39:47
Ecco, ecco: arriva la risposta seria
Dele', quella di comunicare non è una vostra esigenza; ovvero, non è un'esigenza maschile. E' un bisogno che non avvertite realmente ma vi abbiamo inculcato noi donne (che siamo sempre lì a volere affianco una persona che ci ascolti, ci dia retta e soprattutto ci dia sempre ragione
peccato che questa persona non esista...o perlomeno non esiste nel genere maschile ed ecco spiegato perchè si finisce a lesbicare ).
L'uomo in quanto tale, e lo dico con molta invidia e senza cattiveria, è un essere lineare che non ha subito la benchè minima evoluzione emozionale: i suoi bisogni sono rimasti quelli primordiali e anche il modo di esprimerli...fame, sete, gol, trombare (tutto ciò lo invidio davvero )
Quindi, per concludere: Deleuze, o è come dico io da sempre ed hai una spiccata sensibilità femminile in quanto tu ghei (e dico così perchè sono la volpe che non arriva alla tua nerchia meganoide ) oppure sei caduto anche tu nel trappolone e parli di comunicazione uomo-donna come esigenza che credi di avvertire ma non è tua davvero.
Che poi...ma perchè dobbiamo parlare per forza? non si potrebbe fare all'ammmore tutti insieme e poi ognuno a casa sua senza dire una parola?
Messaggio del 06-04-2010 alle ore 19:38:18
Animanera,non ho letto chi si scritte,ma LE DONNE sono l'unico scopo della vita di noi uomini,senza loro non ci interesserebbe null' altro,manco li soldi che sono tutte puttane è vero ma questo è il bello
Messaggio del 06-04-2010 alle ore 19:27:50
delè a distanza è tutto più bello e romantico, non si vedono le piccole manchevolezze maschili: unghie nere e piccoli dettagli simili ...
giusto un piccolo esempio stupido di come ci fate cascà li chjuna nderra quando vi guardiamo da vicino
L'incanto e il più potente effetto delle donne è, per usare il linguaggio del filosofo, un effetto a distanza, una "actio in distans": ma ci vuole appunto - in primo luogo e soprattutto - distanza.
[fine cit]
mi chiedo, e chiedo alle donne qualora volessere rispondere, ma questa distanza, necessaria all'incanto, non rischia di rendere più difficile la gia di per sé gravosa comunicazione tra noi e voi?
Messaggio del 06-04-2010 alle ore 14:26:20
QUESTO E' ORO COLATO
Le donne sono una razza nemica. Bisognerebbe capirlo subito. Invece ci si mette una vita, quando non serve più. Mascherate da “sesso debole” sono quello forte. Attrezzate per partorire sono molto più robuste dell’uomo e vivono sette anni di più, anche se vanno in pensione prima. Hanno la lingua biforcuta. L’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina. Per l’uomo la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per la donna l’arabesco. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.
Messaggio del 06-04-2010 alle ore 14:02:07
ANIMA CONCORDO SU TUTTO TRANNE SU QUESTO
"Han perso, per qualche carrieruccia da segretaria, ogni femminilità, ogni dolcezza, ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di farli. Stan lì a “chiagne” ogni momento sulla loro condizione di inferiorità e sono piene zeppe di privilegi, a cominciare dal diritto di famiglia dove, nel 95% dei casi di separazione, si tengono figli e casa, mentre il marito è l’unico soggetto che può essere sbattuto da un giorno all’altro sulla strada. E pretendono da costui, ridotto a un bilocale al Pilastro, alla Garbatella, a .."
ED INOLTRE SU QUESTO C'E' DA SCOMPISCIARSI
"ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia"
MA QUAND CAZZ LA FINITE DI CERCARE MAMMA' A CINQUANDANNI QUANNE QUANNE QUANNNEEE
SPOSATEVE LA VOSCTRA DE MAMMMMMAAA' E NUN SCASSATE
per il resto concordo concordo
E CI TENIAMO I FIGLI E LA CASA TIEEEEEEEEEEEEEEEEE''''
per lanciano.it : fate una faccina con il gesto del braccio che fa TIE'
grazie
Messaggio del 06-04-2010 alle ore 13:32:21
DI MASSIMO FINI
antefatto.ilcannocchiale.it
Le donne sono una razza nemica. Bisognerebbe capirlo subito. Invece ci si mette una vita, quando non serve più. Mascherate da “sesso debole” sono quello forte. Attrezzate per partorire sono molto più robuste dell’uomo e vivono sette anni di più, anche se vanno in pensione prima. Hanno la lingua biforcuta. L’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina. Per l’uomo la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per la donna l’arabesco. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.
Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendoci dalla parte della domanda, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lei che a lui. Il suo godimento – quando le cose funzionano – è totale, il nostro solo settoriale, al limite mentale (“Hanno sempre da guadagnarci con quella loro bocca pelosa” scrive Sartre).
La donna è baccante, orgiastica, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale. E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla, di circoscriverla, di limitarla, perché nessuna società regolata può basarsi sul caso femminile. Ma adesso che si sono finalmente “liberate” sono diventate davvero insopportabili.
Sono micragnose, burocratiche, causidiche su ogni loro preteso diritto. Han perso, per qualche carrieruccia da segretaria, ogni femminilità, ogni dolcezza, ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di farli. Stan lì a “chiagne” ogni momento sulla loro condizione di inferiorità e sono piene zeppe di privilegi, a cominciare dal diritto di famiglia dove, nel 95% dei casi di separazione, si tengono figli e casa, mentre il marito è l’unico soggetto che può essere sbattuto da un giorno all’altro sulla strada. E pretendono da costui, ridotto a un bilocale al Pilastro, alla Garbatella, a Sesto San Giovanni, lo stesso tenore di vita di prima.
Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini (“si vede tutto e di più” cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare la chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendola passare con aria imperiale, le fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contente e che rimpiangeranno quando non accadrà più siamo già ai limiti dello stupro. Basta. Meglio soddisfarsi da soli dietro una siepe.
Massimo Fini
Fonte: http://antefatto.ilcannocchiale.it/