Cultura & Attualità
Criminalità "organizzata" :burp:
Messaggio del 06-02-2011 alle ore 01:52:41
Oktober
come ha detto e pensa qualcuno qui sul forum
"La Chiesa NON e' una stazione di polizia" e i preti "NON hanno nessun obbligo, nemmeno anche solo moralmente, a denunciare reati di loro conoscenza"
Quindi di che ti stupisci?
Oktober
come ha detto e pensa qualcuno qui sul forum
"La Chiesa NON e' una stazione di polizia" e i preti "NON hanno nessun obbligo, nemmeno anche solo moralmente, a denunciare reati di loro conoscenza"
Quindi di che ti stupisci?
Messaggio del 05-02-2011 alle ore 20:09:26
Ecco spiegato, in parte, il silenzio della Chiesa su San Silvio da HarDcore...
5 febbraio 2011
Un pagamento di 15 milioni di euro da un conto legato alla Chiesa avrebbe finanziato gli uomini legati al giro di appalti della Protezione Civile
Svolta a sorpresa nelle indagini della magistratura sulla cosiddetta cricca, il gruppo di persone vicine a Bertolaso e Berlusconi che ha vinto la maggior parte degli appalti nei quali era coinvolta la Protezione Civile. Un caso che ha già coinvolto varie personalità di spicco, come il ministro Scajola, che si dimise perché non conosceva il nome di chi gli aveva comprato una casa da quasi un miliardo di euro. Nel nuovo capitolo dell’inchiesta è entrato un nuovo protagonista, il mondo finanziario vicino alla Chiesa Cattolica.
LA CHIESA NELLA CRICCA ? - Un conto di un organismo della Cei, la Conferenza dei vescovi italiani, avrebbe girato decine di milione di euro ad esponenti della cosiddetta cricca. Un conto bancario che ha una caratteristica molto strana: è stato aperto e chiuso in meno di due settimane, e l’unico movimento registrato è questo super trasferimento di 15 milioni di euro. Una movimentazione bancaria da 15 milioni di euro svolta dall’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (organismo della Conferenza Episcopale Italiana, che gestisce la maggior parte dei fondi dell’otto per mille) presso una filiale romana del Credito Artigiano spa e’ finita all’esame della Procura di Roma, investita della vicenda dalla magistratura di Perugia. La filiale bancaria, in via San Pio X, e’ la stessa nella quale la magistratura romana ha sequestrato, in via preventiva, 23 milioni di euro su un conto riconducibile allo Ior, la banca vaticana, per presunta violazione della normativa antiriciclaggio.
STRANI MOVIMENTI BANCARI - Secondo quanto emerge da atti, recentemente depositati, dell’inchiesta sui Grandi Eventi, sono stati i pubblici ministeri di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi a disporre nel giugno dello scorso anno accertamenti presso il Credito Artigiano dopo una segnalazione anonima che riferiva del passaggio su un conto corrente attivo presso il Credito Artigiano di somme rilevanti destinate alla cosiddetta “cricca”. La Banca d’Italia ha cosi’ individuato presso la filiale un conto, intestato proprio all’Istituto Centrale per il sostentamento del clero, con una operativita’ singolare: era stato aperto il 12 maggio dello scorso anno e vi era stata 12 giorni dopo – il 24 maggio – una sola operazione di accredito, per un importo rilevante: 15 milioni di euro.La tracciabilita’ delle operazioni non ha portato in alcun modo agli uomini della “cricca”, ma i pubblici ministeri perugini, avendo saputo che la Procura di Roma stava svolgendo l’inchiesta sullo Ior con sequestro di somme di denaro depositate nella stessa filiale del Credito Artigiano, hanno deciso di consegnare gli esiti delle loro indagini ai magistrati della Capitale per l’esame di eventuali aspetti di loro interesse. La consegna e’ avvenuta il 6 ottobre dello scorso anno e la documentazione e’ finita all’esame dei pm romani che tuttora indagano sulle operazioni “sospette” dello Ior.
“RAPPORTI DECENNALI” - I dirigenti del Credito Artigiano spa, interpellati dalla Banca d’Italia, hanno riferito che i rapporti con l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero “sono ultradecennali e che l’operativita’ e’ caratterizzata da accrediti di importo rilevante, poi utilizzati per effettuare giroconti e trasferimenti a terzi in relazione alle necessita’ e alla convenienza economica del momento”. I 15 milioni di euro accreditati il 24 maggio scorso – ha accertato la Banca d’Italia – sono stati girati dopo circa un mese, il 23 giugno, con un bonifico di pari importo a favore di un ulteriore conto dell’Istituto per il sostentamento del clero presso Banca Prossima spa (gruppo Intesa Sanpaolo). Quanto all’origine dei fondi trasferiti da FinecoBank, quest’ultimo intermediario ha fatto sapere che il bonifico di 15 mila euro del 24 maggio e’ stato eseguito con provvista costituita a seguito dall’accredito di un pronto contro termine, che era stato acquistato un anno prima tramite il Credito Artigiano.
Complimenti
Ecco spiegato, in parte, il silenzio della Chiesa su San Silvio da HarDcore...
5 febbraio 2011
Un pagamento di 15 milioni di euro da un conto legato alla Chiesa avrebbe finanziato gli uomini legati al giro di appalti della Protezione Civile
Svolta a sorpresa nelle indagini della magistratura sulla cosiddetta cricca, il gruppo di persone vicine a Bertolaso e Berlusconi che ha vinto la maggior parte degli appalti nei quali era coinvolta la Protezione Civile. Un caso che ha già coinvolto varie personalità di spicco, come il ministro Scajola, che si dimise perché non conosceva il nome di chi gli aveva comprato una casa da quasi un miliardo di euro. Nel nuovo capitolo dell’inchiesta è entrato un nuovo protagonista, il mondo finanziario vicino alla Chiesa Cattolica.
LA CHIESA NELLA CRICCA ? - Un conto di un organismo della Cei, la Conferenza dei vescovi italiani, avrebbe girato decine di milione di euro ad esponenti della cosiddetta cricca. Un conto bancario che ha una caratteristica molto strana: è stato aperto e chiuso in meno di due settimane, e l’unico movimento registrato è questo super trasferimento di 15 milioni di euro. Una movimentazione bancaria da 15 milioni di euro svolta dall’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (organismo della Conferenza Episcopale Italiana, che gestisce la maggior parte dei fondi dell’otto per mille) presso una filiale romana del Credito Artigiano spa e’ finita all’esame della Procura di Roma, investita della vicenda dalla magistratura di Perugia. La filiale bancaria, in via San Pio X, e’ la stessa nella quale la magistratura romana ha sequestrato, in via preventiva, 23 milioni di euro su un conto riconducibile allo Ior, la banca vaticana, per presunta violazione della normativa antiriciclaggio.
STRANI MOVIMENTI BANCARI - Secondo quanto emerge da atti, recentemente depositati, dell’inchiesta sui Grandi Eventi, sono stati i pubblici ministeri di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi a disporre nel giugno dello scorso anno accertamenti presso il Credito Artigiano dopo una segnalazione anonima che riferiva del passaggio su un conto corrente attivo presso il Credito Artigiano di somme rilevanti destinate alla cosiddetta “cricca”. La Banca d’Italia ha cosi’ individuato presso la filiale un conto, intestato proprio all’Istituto Centrale per il sostentamento del clero, con una operativita’ singolare: era stato aperto il 12 maggio dello scorso anno e vi era stata 12 giorni dopo – il 24 maggio – una sola operazione di accredito, per un importo rilevante: 15 milioni di euro.La tracciabilita’ delle operazioni non ha portato in alcun modo agli uomini della “cricca”, ma i pubblici ministeri perugini, avendo saputo che la Procura di Roma stava svolgendo l’inchiesta sullo Ior con sequestro di somme di denaro depositate nella stessa filiale del Credito Artigiano, hanno deciso di consegnare gli esiti delle loro indagini ai magistrati della Capitale per l’esame di eventuali aspetti di loro interesse. La consegna e’ avvenuta il 6 ottobre dello scorso anno e la documentazione e’ finita all’esame dei pm romani che tuttora indagano sulle operazioni “sospette” dello Ior.
“RAPPORTI DECENNALI” - I dirigenti del Credito Artigiano spa, interpellati dalla Banca d’Italia, hanno riferito che i rapporti con l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero “sono ultradecennali e che l’operativita’ e’ caratterizzata da accrediti di importo rilevante, poi utilizzati per effettuare giroconti e trasferimenti a terzi in relazione alle necessita’ e alla convenienza economica del momento”. I 15 milioni di euro accreditati il 24 maggio scorso – ha accertato la Banca d’Italia – sono stati girati dopo circa un mese, il 23 giugno, con un bonifico di pari importo a favore di un ulteriore conto dell’Istituto per il sostentamento del clero presso Banca Prossima spa (gruppo Intesa Sanpaolo). Quanto all’origine dei fondi trasferiti da FinecoBank, quest’ultimo intermediario ha fatto sapere che il bonifico di 15 mila euro del 24 maggio e’ stato eseguito con provvista costituita a seguito dall’accredito di un pronto contro termine, che era stato acquistato un anno prima tramite il Credito Artigiano.
Complimenti

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