Aspetto che tu mi trascriva il testo in cui dico che il vecchio testamento sia superato nel senso che non abbia più valore nel cristianesimo...
Quello che ho detto (ma che anche un bambino delle elementari lo capirebbe) è che il Nuovo Testamento (che inevitabilmente "supera" il Vecchio) da una nuova chiave di lettura, più autentica e ampia oltrechè più genuina del patto tra Dio e gli Uomini perchè dettata dal Dio fatto Uomo e poi consegnata alla Sua Chiesa...
Il Vangelo nel cattolicesimo non è mai stato letteralmente vincolante ma solo una delle due fonti. L'altra è la Tradizione ed insieme formano il Corpus della Fede cattolica.
Ti faccio un'esempio. Nel 10 comandamenti (nel vecchio testamento sono 9) c'è scritto non desiderar la donna d'altri. Preso alla lettera significa che invece uomo d'altre lo puoi desiderare. Ecco che attraverso il
Vangelo e la Patristica si comprende che non è solo la donna d'altri a non dover essere desiderata.... Questo processo chiamalo superamento se vuoi ma non rende il Vecchio Testamento falso....
Su molte questioni tutte concernenti l'identificazione del peccato (ovvero l'offesa a Dio) lo spirito con cui si fanno o chiedono le cose da una risposta diversa. Esempio se io getto l'acqua santa (come faceva Trapattoni) in un campo di calcio perchè quel mio atto protegga i giocatori dagli infortunii piuttosto che dai malvagi pensieri quello è un atto di fede (no peccato) se invece lo faccio sperando che quell'acqua porti fortuna alla mia squadra allora faccio atto di superstizione (si peccato). Ci sono atti ed atti ovviamente ma in linea di principio generale vale questo discorso.... Mi sembra logico e giusto
Non ti rispondo sul piano dottrinario perchè dovrei darti la visione sapienziale e profetica
ma dai!
caro mur, di recente hai detto su questo forum che il vecchio testamento è superato e i dieci comandamenti non devono essere presi alla lettera.
Adesso neanche il vangelo è vincolante ma "un decalogo" e ognuno può fare come meglio crede perché tanto un non meglio identificato "Spirito" è più forte di qualsiasi altra cosa.
Scusa, allora cosa rimane? Io direi, a 'sto punto fatevi una religione per voi dove le cantate e ve le suonate da soli e basta, perché dovete dire che siete cristiani? (in realtà in molti casi - non nel tuo, per carità - il perché lo so benissimo: per opportunismo)
Messaggio del 20-12-2010 alle ore 17:20:05
El Treble
Il paragone non è macabro, macabro semmai è chi considera un bambino cieco dalla nascita un problema, o peggio lo ucciderebbe mentre è in pancia per non accollarselo... Cmq è una questione estetica personale quindi se tu la trovi macabra mi spiace ma non era questo il senso che gli ho dato e del resto non è una colpa nascere ciechi e non è ignorando il fatto che esistano persone cieche che esse iniziano a vedere...
A mio avviso sei tu a confondere forse i due momenti. Non ho mica mai detto che non si possano avere altre forme di percezioni alte che non siano dovute al divino...
Non sono poi d'accordo con l'idea che un' "alta percezione della vita" non sia un fatto divino.
Infine io ho detto di provarlo a fare in una Chiesa, davanti ad un tabernacolo e ad un crocifisso... e se pensi che sia solo un'alta forma di riflessione, provalo a fare davanti una vecchia quercia o in camera tua o sotto una cascata o davanti un mare in tempesta... Ci sono sensazioni simili ma altre saranno diverse...
Inoltre io sono un convinto sostenitore della molteplicità delle strade. Ci sono tanti modi di percepire il Divino, io ne ho solo consigliato uno (dei tanti e diversi) a qualcuno che chiedeva.
Tu consiglia a Mr Home un'altro se l'hai secondo le tue esperienze e/o conoscenze : - ) ...
Messaggio del 20-12-2010 alle ore 13:19:02
un pò macabro come paragone.. Mur, secondo me, forse, tu confondi pensieri profondi, momenti di "alta percezione" della vita, con Dio; o meglio gli dai questa interpretazione. vedi, "senti", questi come rapporto con Dio, ma in realtà quest'alta percezione la si può avere anche senza ricollegarla obbligatoriamente al divino, o comunque non ad uno in particolare. Nel senso, si può anche "percepire" ciò che ci circonda, senza giungere a conclusioni
Mi spiace ma hai preso una cantonata. Per un cristiano Dio non è certo uno stile di vita. Quello attiene alla domanda di cosa dovrebbero essere le persone che credono in Dio e questo è tutt'altro discorso. E Dio non è solo astratto ma è molto oltre ed è molto più...
Per quanto attiene quindi alla seconda domanda mi spiace, ma hai preso una cantonata uguale....
Non esiste un modello unico di cristiano... Cristo è Dio che è venuto a tracciare un sentiero ma non ad imporci regole asettiche... La strada indicata è quella dell'autentica gioia che come tutti i percorsi può essere raggiunto tramite più strade ma che abbiano ad obiettivo un unico fine...
Cristo insegna che lo Spirito è più forte di qualsiasi altra cosa e questo sulla scorta delle Sue indicazioni e di quelle della Sua Chiesa tracciano un cammino di santità per tutti gli uomini. Il giudizio definitivo su questi cammini personali tuttavia rimane nelle mani di Dio...
Troveremo così che un comportamento retto formalmente ma tiepido nei pensieri e nel cuore possa essere giudicato severamente mentre una vita distanteda certi passaggi ma piena e viva all'insegna di una ricerca autentica di Dio nella propria vita possa essere luminosa anche se percorsa dagli errori....
Il Vangelo e la Patristica infine dicono molte cose ma erri nell'interpretazione di molti passaggi. Non ti rispondo sul piano dottrinario perchè dovrei darti la visione sapienziale e profetica e dovrei spiegarti molte cose che trasformerebbero questo tread in un libro....
Nel vangelo ed in generale nel cristianesimo la ricchezza non è un male in sé, ma lo è nella misura in cui diventa un fine. Ecco che allora il cristiano non aspira ad essere povero ma semmai aspira ad usare la propria ricchezza per il bene proprio e della collettività.
Per quanto riguarda la non violenza essa non è semplicemente passiva. Un buon cristiano deve tollerare l'esistenza del male (ovvero garantire la libertà di scelta tra l'agire in modo giusto ed ingiusto) in questo
deve stare la sua non violenza oltre naturalmente a cercare sempre la via giusta (il che non implica che vi riesca sempre).
Insomma la vita di un cristiano è tensione verso il Bene cristianamente inteso.
Quello che descrivi tu, Tom, è solo un catalogo...
Ci sono Cristiani che vivono cercando di portare il Bene? Direi proprio di si... Ci sono cristiani imperfetti? Direi che trovarne uno perfetto è davvero dura ne è nato uno solo 2000 anni fa circa e come si dice in RPG era taroccato eheheheh : - ).
Ognuno può gridare di indossare le vesti che vuole. Anche se si è gridato di esser cristiani ma si vive da malvagi o di essere Atei pronti a bacchettare altri sul loro stile di vita senza assumersi la responsabilità di definirne (anche agli altri) uno proprio... o di essere Radical-chic senza poi capire quello che si dice... o di essere Laici e con questo imporre il proprio Credo nel Non Essere... Tanto poi gli uomini giudicheranno ma sarà Dio a decidere....
X Mr Home
In poche parole Dio è sostanzialmente un Padre (o Madre) o Amico, se vuoi, che ci guida verso un comportamento che vuole essere di felicità per ciascuno di noi. Come con tutti Padri, con Dio ci puoi litigare, discutere ma sostanzialmente, tuo malgrado dovrai riconoscere che ha ragione e dunque ti puoi affidare a lui.
Il divino che si percepisce in Lui è inspiegabile a chi non lo percepisce, come spiegare i colori ad un bambino cieco dalla nascita. Non impossibile quindi ma molto, molto complicato e cmq sommario...
Prova ad andare in una Chiesa anche vuota, guarda il tabernacolo o il crocefisso fissandolo per 10, 15 minuti e forse sentirai qualcosa dentro muoversi ed agitarsi. Oppure fai il deserto intorno a te, quello è un momento ideale per sentirLO se si ha voglia di ascoltare...
Messaggio del 20-12-2010 alle ore 10:26:28
Oh, per carità, non te la prendere. No voglio farti un interrogatorio, ma su Dio mi fermo spesso a riflettere e mi piacerebbe capire in che modo lo percepiscono anche gli altri. Quando parlo impropriamente di "serio", intendo parlare di percezione del divino, e non di definizioni tecniche da seminarista o il solito polpettone di paroline e paroloni mutuati qui e la su qualche testo "sacro".
Dio è l'alfa e l'omega, è Amore, è Creatore ed è Tutto quello a cui, se vogliamo possiamo aspirare, oltre che un'Esperienza viva nella vita di chiunque l'abbia cercato ed incontrato.
non è vero niente, dio non è qualcosa di così astratto. Che vuol dire alfa, omega, esperienza viva? sono parole astratte che non significano niente e hanno lo scopo di sviare il discorso
Per i cristiani dio dovrebbe essere quello stile di vita raccomandato da cristo e che possiamo leggere sul vangelo.
Sono delle regole di vita precise e per niente astratte.
Il buon cristiano, secondo il vangelo, è povero e felice di esserlo, umile, generoso senza aspettarsi niente in cambio, non violento, disposto a sacrificarsi per il prossimo chiunque esso sia, fosse anche un nemico. Il buon cristiano non dà nessuna importanza ai beni materiali.
Queste dovrebbero essere le regole di vita dei cristiani.
Possiamo dire che queste regole sono davvero rispettate? secondo la mia esperienza no, no conosco cristiani che vivono così.
Poi ci sono quelli che gridano a gran voce di essere cristiani (anche in internet), quelli sono il peggio del peggio, che fanno l'esatto contrario di quello che dice il vangelo.
Messaggio del 19-12-2010 alle ore 21:59:28
X Animamundi
Non ho proprio letto la sua domanda che infatti ora scorgo è stata pubblicata mentre io scrivevo la mia... Non tutti riescono a collegarsi per bene e con mezzi adeguati e farlo con un cell non aiuta la lettura.
La lingua scritta non è assolutamente immediata... se lo fosse non creerebbe tutti i disagi comunicativi che crea... Sono contento che tu abbia la palla di vetro e sappia riconoscere sempre e senza errore le intenzionalità del caso...
Visto che Mr Home rivolge la stessa domanda in un tread precedente, perchè per una volta non scrivi cosa è Dio per te, visto che dici di sapere bene cosa sia per te. Sarebbe bello se per una volta invece di stare lì a giudicare la Fede altrui parlassi della tua, o temi le critiche?
X Mr Home
Aspettavo delle risposte o meglio chiarimenti a delle domande o meglio considerazioni precise.
Cmq per rispondere alla domanda che rivolgi direttamente a me, tanto per iniziare Dio non è un cosa ma un chi è... Visto la tua domanda tautologica la mia non può essere che una risposta adeguata.
Dio è l'alfa e l'omega, è Amore, è Creatore ed è Tutto quello a cui, se vogliamo possiamo aspirare, oltre che un'Esperienza viva nella vita di chiunque l'abbia cercato ed incontrato.
dunque vediamo...si rivolge chiaramente a te, la frase inizia con "cos'e' " e c'e' il punto interrogativo alla fine ...mmm a me sembra a tutti gli effetti una vera e propria domanda...
o e' "doxa" anche questa? O magari sei cosi' concentrato con la moquette e il linguaggio internettiano che ti sei scordato quello...italiano ! (non si sa mai mettiamole avessa fa' che capisci ceci per fagioli n'altra volta !)
Cmq anche la mia era ironica come frase Mur, non sempre bisogna mettere le faccine per capirsi
Messaggio del 19-12-2010 alle ore 19:40:19
Anzitutto, Sampei vatte a jittà.... per colpa tua ogni volta mi esce lo smile anche se provo ad evitarlo...
X Animamundi
Su chi è ossessionato da cosa potremmo chiedere agli utenti del forum di rispondere eheheh. Cmq "eheheheheheh" + "smile della risata" lasciano sottointendere chiaramente che la frase in oggetto sia una battuta... Forse che tu non conosca il linguaggio internettiano? Se cmq ti sei offeso mi spiace e ti chiedo venia non v olevo offenderti ma solo esemplificare un concetto...
Ti sottolineo che Mr Home non ha fatto nessuna domanda ma solo delle considerazioni, sono semmai io ad avergli chiesto qualcosa...
Le altre invece tuo considerazioni sono doxa dunque non le discuto
secondo me tu hai qualche problema ma davvero ragazzo mio. Sei ossessionato da me, tanto che mi ci devi mettere in mezzo anche quando io non c'entro nulla
Mi spieghi cosa c'entro io con la domanda che ti ha fatto Mr. Home?
Rispondi e non mettere le mani avanti preventivamente. Io ho ben chiaro cosa vuol dire "dio" per me e a differenza tua non devo convincere nessuno di questo.
Mi sa che quello che ha seri dubbi ma non li vuole ammettere sei proprio tu: ripeti talmente tante volte il concetto che gli altri sbagliano a prescindere che sembra quasi che tu vuoi convincere te stesso che e' cosi'.
Messaggio del 19-12-2010 alle ore 12:48:55
X Mr Home
Dio non è solo un concetto (filosofico o di altro tipo) ma anche un soggetto quindi mi dovresti spiegare cosa intendi tu per discussione seria e quali pensieri secondo te renderebbero una discussione non seria eccettuati gli interventi di Animamundi che si è capito, di Dio ed affini (e di altre importanti materie di cui parla spesso) non ci capisce una acca eheheheheh .
Messaggio del 18-12-2010 alle ore 20:40:03
X Mr Home
Il fatto che Dio è qualcosa di più forte, più grande, più importante, più esteso insomma è più di una semplice discussione. Inoltre la rivelazione buon a ben diritto entrare nell'argomento in quanto Dio non è per definizione un soggetto passivo. Quello che tu ritieni serio eventualmente dovresti spiegarlo meglio...
X Jena Plissken
Premesso che già dal nick parti con una pessima, spero voluta seppur mi dovrebbero spiegare il cosa passasse in mente all'adattatore, "interpretazione" insomma parti già nel nick con l'errore mi spieghi perchè accostare un discorso come quello fatto dal Pontefice che è il seguente: "laddove GIA' si seguano strade virtuose, l'uso del preservativo al fine di evitare il contagio potrebbe essere moralmente corretto" con il professore X, il medico Y, il sacerdote Z e il commercialista N hanno fatto "bunga bunga" come dici tu (termine che userai anche nel senso giornalistico ultimo ma che richiama una pratica assai infelice). Ti sorprendi che un sacerdote tra tanti possa essere non coerente? Questo ti scandalizza? Beh fai bene a scandalizzarti ma senza dimenticare che noi tutti siamo chiamati a migliorare noi stessi e la società in cui viviamo e di persone che dovrebbero per "professione" portare certi valori ma che in realtà ne seguono altri è pieno il mondo...
Con questo significa che la predica sia sbagliata a prescindere? Significa che se io in passato mi sono drogato mi è vietato per "coerenza" rimproverare un figlio o un amico perchè vuole drogarsi?
Trovo questo scandalizzarsi un tanto al chilo veramente povero ma nel senso più profondo e meno edificante della parola...
Non sto nemmeno a considerare il fatto che peraltro nell'articolo giornalistico, si parla di ipotesi per ora nemmeno confermate e tutte da valutare ancora...
Spesso parli di omertà, di chiusure e ne parli come di un male assoluto sempre e cmq. Premesso che non è vero, perchè la gente da che mondo è mondo ha sempre parlato (e pure sparlato) di chiunque e certo anche dei preti e delle loro, ehm, scappatelle.
C'è informazione e informazione, quella che riporti tu in questo post è, a puro titolo di esempio poco più di un pettegolezzo... e ci sono tempi, modi, spazi per parlarne....
Certo tornando alle tue ALTE considerazione mi preme ricordarti sono 2000 anni che la Chiesa dice che la Pedofilia o altre forme di violenza sono peccato... Tu parli di inganni, di macchinazioni, di potere convinto, ne sono sicuro, di aver capito a dispetto degli altri... di aver compreso di cosa parli ma dovresti approfondire meglio... La Chiesa ha dovuto rispondere allora come oggi, a molti certamente più intelligenti di me e di te e da un punto di vista teologico, così come logico, filosofico e umano, ha dato risposte che sono avanti anni luce alle idee del 2010, del 2011 e pure del 2020.
La Chiesa condanna chi usa le offerte per scopi diversi dal sostentamento del clero, dalla liturgia e dalla carità ben più gravemente di quanto non facciamo io o tu, quindi prima di accusarla di collusione cerca di informarti meglio : - )
Messaggio del 17-12-2010 alle ore 17:13:40
Ma del perché non si riesca ad intavolare una discussione seria sul concetto di Dio senza prese di posizione "rivelate" non ci è dato di sapere.
Messaggio del 17-12-2010 alle ore 17:11:28
Ma, Dio, per voi...chi è? cos'è? Che concetto avete di Dio? Ma credete veramente che sia un vecchietto seduto su una nuvola che mandò l'arcangelo Xele (X perchè non so se fosse Mich, Raffa, Grabri) a fecodare Maria e ne nacque un pargoletto chiamato Gesù che si sacrificò per noi? Ma dico, a questo credete?
Messaggio del 16-12-2010 alle ore 22:34:35
Chi ha parlato di perversioni? Dove l'ho scritto? Chi ha detto che ci sono più pedofili tra i preti? Qua si parla d'altro ma dato che tu ci giri sempre attorno allora 3 sono le cose: o non sai leggere, o sei in malafede o sei un mentecatto. E francamente mi sono pure abbastanza fracassato i coglioni a risponderti. Qua l'unico pervertito sei tu.
Messaggio del 16-12-2010 alle ore 22:01:23
Non sei tu che dici di essere un pervertito? Perché allora condanni le perversioni altrui? Forse le perversioni (tutte) sono da condannare? Se sono da condannare, perché dici di essere un pervertito anche tu? Perché mi hai molestato su questo sito? Non sai che le condanne che fai a questi preti, sono le stesse condanne che fai a te stesso? Non sai che la perversione è la più alta forma di pazzia? E' una malattia quasi del tutto inguaribile, è una malattia brutta. Consiste nel godere sadicamente con il corpo altrui. Consiste nel considerare le persone inferiori agli oggetti. Inoltre le contraddizioni sono una forma di ipocrisia, altro sintomo di questa malattia brutta. Gli altri sintomi sono essenzialmente l'imitazione di un discorso assurdo e senza senso (il relativismo) come quello che hai appena fatto e la mancanza di amore verso l'altro (l'anaffettività, il narcisismo). Non se sei veramente un pervertito, ma se fossi in te non me ne vanterei a sproposito.
Chi è senza peccato...
La pedofilia è un reato che riguarda lo 0,5% dei preti cattolici, esattamente uno su duecento. Guardare solo quella percentuale è come vedere il bicchiere vuoto per 1/200! Se per esempio vogliamo condannare i 5800 preti americani, dovremmo ammettere che moltiplicando 5.800 per 200 otteniamo il numero complessivo di preti (pedofili compresi) che meno 5.800 fa 1.154.200, il numero dei preti non pedofili... Quindi, in base a questa media, puoi fidarti di un prete americano in 1.154.200 casi su 1.160.000! E comunque la maggioranza di quei 5.800 non è cattolica, ma è protestante.
Messaggio del 16-12-2010 alle ore 21:05:15
Anzi l'unico cambiamento è che certe cose non si possono più fare di nascosto sfruttando l'omertà e l'ignoranza della gente. Ora certe cose si vengono a sapere più facilmente e forse certa gente per starsi attenta si diverte meno di prima. Esiste l'informazione, c'è meno omertà ed è più facile sputtanare la merda ipocrita che siete.
Anche la pedofilia che tu hai tirato fuori esiste dalla notte dei tempi. Molti dei reati denunciati ai danni della chiesa riguardavano fatti commessi anche negli anni 50, altro che '68. E sicuramente allora per un pedofilo(prete ma anche padre zio o nonno di famiglia) era più facile fare i propri porci comodi(grazie all'informazione che viene fatta). Ma voi, in perfetta malafede, continuate a giustificarvi raccontando cazzate pensando di rivolgervi alla stessa gente ignorante che avete preso per il culo per 2000 anni. Facete ride.
E cmq un altro argomento del post era il sesso non protetto, perchè si direbbe che sti signori possono benissimo fare le loro ammucchiate(ipocrisia clericale a parte) ma farlo senza precauzione(contribuendo di fatto a diffondere l'hiv) usando peraltro i soldi delle offerte è da CRIMINALI. Ma in galera ci hanno sbattuto solo Wanni Marchi... ------------ Editato da Jena Plissken il 16/12/2010 alle 21:09:33
Messaggio del 16-12-2010 alle ore 20:47:00
Deve essere un tipo molto insoddisfatto questo Mr Home. E siccome noi chiesajoli siamo tutti soddisfatti se la prende con noi...
Mr Home,
non te la prendere con noi... La vita è bella! Te lo dico io!
Messaggio del 16-12-2010 alle ore 19:51:45
Non sono io ad essere confuso e non sono io che faccio caciara, forse è confuso qualcun'altro e forse è qualcun'altro a fare caciara... Se leggeste l'articolo vedreste che non parla solo di... pedofilia, ma che v'importa? Per voi l'importante è diffamare la chiesa, così le vostre azioni malvagie sono più giustificato.
Messaggio del 16-12-2010 alle ore 17:24:16
Il bunga bunga del quale stiamo parlando non è lo stesso bunga bunga di questo articolo, ma il senso è quello.
LA PEDOFILIA E' UN REGALO DEL '68
Il sesso tra piccoli e adulti giustificato in nome di una rivoluzione che ha inquinato anche la chiesa.
Partiamo da un dato di fatto: i casi di pedofilia nella chiesa, seppur molti meno di quello che si vorrebbe far credere, risalgono per lo più agli anni Sessanta e Settanta e si sono verificati, soprattutto, negli Stati Uniti. Questi avvenimenti terribili si iscrivono in un aumento degli abusi sessuali contro minori generalizzato, che interessa la società tutta, famiglia, single, preti, laici, nessuna categoria esclusa. Basti pensare che ogni giorno nascono decine e decine di nuovi siti pedofili con violenze sessuali sui bambini dai tre ai dodici anni e che ogni anno milioni di occidentali partono per Cuba, la Thailandia e altri paesi in cui prospera il turismo sessuale. Ecco, solo questa banale constatazione, oggettiva e non strumentale, dovrebbe portare a una domanda che invece per lo più si preferisce evitare: perché? La risposta mi sembra obbligata: tutto va ricondotto, oltre che ovviamente alla peccaminosità intrinseca nell’uomo, all’origine della mentalità attuale, cioè alla cosiddetta “rivoluzione sessuale”. Dobbiamo andare con la mente agli anni Sessanta, in quel periodo di incubazione che portò poi al 1968 e a tutto quello che ne seguì. L’America e l’Europa sono pervase da queste grida: “Abolire i tabù”, “liberare il sesso”, distruggere le vecchie tradizioni, concezioni, istituzioni… La critica investe i rapporti sociali, economici, scolastici, ma soprattutto la famiglia. E’ lei la grande imputata, a cui, in nome di Marx, Engels, Marcuse, Reich, Cooper, ecc., si contrappone l’assoluta possibilità per ogni individuo di fare le esperienze sessuali più varie, frequenti e “alternative” possibili… La “monogamia cristiana”, spiegano i teorici delle comuni, molte femministe e rappresentanti dei nascenti movimenti gay, non è per nulla più naturale, più giusta, della poligamia, della poliandria, dell’amore di gruppo, del rapporto istantaneo e diversificato… Il matrimonio diviene così per molti simbolo di oppressione e la generazione dei figli una schiavitù, un limite, una maledizione: nasce così la cultura della contraccezione, del divorzio e dell’aborto. I bambini saranno, a breve, le vittime designate delle nuove “libertà”: abortiti, separati a forza dai genitori, sballottati sempre di più da una casa all’altra, e un giorno progettati addirittura a tavolino, da una donna single, da due uomini, o da due donne, grazie alle banche degli ovuli, del seme, agli uteri in affitto e domani, chissà, a quelli artificiali. Se si sfoglia “La cultura degli Hippies” (Laterza, 1969), florilegio di scritti degli anni Sessanta negli Stati Uniti, si possono leggere articoli così intitolati: “In difesa dell’oscenità”; “Sei professori in cerca di… osceno”; “Applauso per l’orgia”… dovunque inni alla “liberazione sessuale”, alla pornografia, all’omofilia, ai “rapporti sessuali aperti in modi non tradizionali”, persino all’incesto. Insomma, è in questi anni di profonda secolarizzazione, di odio verso ciò che resta della tradizione cristiana, che si collocano i primi aperti sostenitori delle più varie perversioni, dall’adulterio come atto legittimo,
alla zoofilia, dalla necrofilia alla pedofilia. Qui dobbiamo cercare i precursori di Asia Argento che si bacia appassionatamente con un cane,
in uno dei suoi film, oppure di quella marea di film pornografici in cui non mancano scene di personaggi che fanno sesso con i morti. Qui dobbiamo cercare l’origine dell’educazione sessuale nelle scuole, intesa spesso come spiegazione, a ragazzini ancora piccoli, di cosa sia tecnicamente l’atto sessuale; oppure come possibilità per i piccoli di incontrare a scuola transessuali o “esperti” chiamati a raccontare, come è recentemente avvenuto in una scuola italiana, “cosa avviene quando la coppia è atipica ed entrano in gioco gli animali” (Corriere della Sera, 22/1/2010). Qui dobbiamo cercare il perché di libretti distribuiti per esempio nelle scuole spagnole, in cui si invitano i giovani, a partire dagli 11 anni, a masturbarsi e ad avere relazioni omosessuali e lesbiche, in nome dell’idea per cui “la normalità è scambiare amore e relazioni sessuali con qualunque persona, dell’altro sesso, o del proprio”, a qualunque età (Libero, 4/11/2005). E la pedofilia? Non è già chiaro che si tratta di un altro personaggio dell’affresco? Se si guarda bene ci sta perfettamente. E’ lì, sotto la voce “liberazione sessuale”; vicino agli slogan sessantottini “Il sesso è tuo, liberalo”, “Vietato vietare”, “Lotta dura contro natura”, “Inventate nuove perversioni”, “Né maestro né Dio, Dio sono io”; è accanto ai proclami contro la “sessuofobia cristiana” e ai discorsi contro il diritto naturale e a favore del relativismo; è insieme alla desacralizzazione di ogni relazione affettiva, all’aumento dei rapporti precoci tra minori e degli aborti delle minorenni… Insieme alla cultura del sesso liberato, cioè fine a se stesso, della sessualità ridotta materialisticamente a genitalità, e dell’altro visto anzitutto come oggetto di piacere. E’ lì insieme al disprezzo dei bambini, così facilmente eliminati, così spesso trascurati in nome del “benessere” dei grandi! Infatti sono sempre questi gli anni in cui nascono, accanto agli asili “antiautoritari”, quelli in cui vengono insegnati ai bambini “giochi erotici” per “liberarli dai tabù”; in cui un leader studentesco, oggi europarlamentare, come Daniel Cohn-Bendit, descrive i suoi toccamenti con bambini piccoli di un asilo “alternativo” e scrive su Libération, insieme ad altri intellettuali francesi di sinistra, da Jean-Paul Sartre a Jak Lang, da Simone de Beauvoir a Michel Foucault, un manifesto in difesa della pedofilia (vedi il Giornale, 16/1/2005 e M. Picozzi, M. Maggi, “Pedofilia, non chiamatelo amore”, Guerini, 2003)! Sono gli anni in cui diviene di moda “La rivoluzione sessuale” di W. Reich, stampata in Italia da Feltrinelli nel 1963, che predica la distruzione del modello familiare naturale, ritenuto oppressivo anzitutto per la libertà sessuale del bambino, per la sua “genialità spontanea e priva di complessi di colpa”, negata brutalmente dalla concezione cristiana e “borghese” della famiglia. In Italia nasce proprio ora, col sostegno dei Radicali, il F.u.o.r.i. di Mario Mieli, recentemente esaltato dal quotidiano Liberazione, aperto cantore, contro la “norma eterosessuale” e l’antropologia cristiana, dell’omosessualità, ma anche della coprofilia, della necrofilia e, appunto, della pedofilia. Sono gli anni, ancora, in cui l’ideologa femminista Shulamith Firestone, nel suo “La dialettica dei sessi” (1970), propone di separare sessualità da riproduzione e difende una sessualità “liberata”, senza confini, arrivando coerentemente ad auspicare, come avevano già fatto anche alcuni illuministi, la liceità dell’incesto, cioè della pedofilia. L’incesto, infatti, sarebbe un “tabù” che serve “solo a preservare la famiglia”. Scrive ancora la Firestone, sempre in nome della “liberazione sessuale di donne e bambini”: “Dobbiamo includere anche l’oppressione dei bambini in ogni programma della rivoluzione femminista… il nostro passo deve essere l’eliminazione della stessa condizione di femminilità ed infanzia…”, e si deve arrivare a far sì che “tutti i rapporti intimi”, anche quelli tra genitori e figli, adulti e piccini, includano “anche la fisicità” in senso lato. Sono gli anni, per finire, in cui molti attivisti del nascente movimento gay, come racconta Paul Berman nel suo “Sessantotto” (Einaudi), sperimentano sin da piccoli, a scuola, o nei parchi, il “sesso tra giovanissimi e adulti”, nel clima appunto di sessualità sfrenata e “liberata” di quegli anni. Così insomma è nato il boom della pedofilia, della pedopornografia, di cui oggi continuiamo a vedere gli effetti: insieme ai nuovi “diritti civili”, alle nuove “libertà”, alla lotta a tutto campo alla purezza e alla famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, come disegno immodificabile di Dio. Insieme a quella negazione della fede e della morale cristiana di cui Benedetto XVI non cessa di ripetere ogni giorno le ragioni. Si dovrebbe riflettere, al riguardo, sul fatto che nell’epoca della crisi della famiglia, la pedofilia è divenuta una emergenza, come dimostrano tutti gli studi sull’argomento, proprio nella famiglia stessa, essendo che la gran parte delle violenze sui minori avvengono per mano di genitori, parenti e non di rado dei nuovi “genitori” acquisiti in seguito a un divorzio. E la pedofilia praticata da uomini di chiesa? Anzitutto è bene ricordare che cattolici e protestanti furono senza dubbio quasi gli unici avversari della “rivoluzione sessuale”. Proprio perché la libertà del cristiano è, almeno in teoria, e quindi più facilmente anche in pratica, tutt’altra cosa: si realizza nella fedeltà a una relazione, non nella intercambiabilità e nella frequenza delle esperienze fisiche individuali; si concretizza nella sessualità ordinata e finalizzata, non nella genitalità solo istintiva e animale. Basta leggere qualche scritto di quegli anni: sovente i “liberatori” si scagliano con virulenza proprio contro la chiesa, contro i “puritani”, contro il pensiero cristiano in generale, reo di opprimere la libera sessualità, di imporre regole e divieti. E’ però vero che anche la “liberazione sessuale” entra nel tempio, insieme alle altre novità. Sempre negli stessi testi di cui sopra possiamo trovare l’elogio di quei cristiani, di quei pastori protestanti, di quei preti cattolici, che hanno finalmente capito i “nuovi tempi”, che non rimangono stoltamente ancorati alla morale tradizionale, disobbedendo, se cattolici, a Roma! Il Los Angeles free press del 23 giugno 1967, per esempio, pubblica un articolo intitolato “Un sacerdote underground dice: ‘La chiesa è morta’”. In esso il prete in questione spiega che la chiesa “ha danneggiato la gente dal punto di vista sessuale, razziale e politico”. Un articolo dell’Open city di Los Angeles del 24 agosto 1967, invece, narra di un “prete hippy”, uno dei tanti protestanti presbiterianiche ha deciso di sposare le nuove idee rivoluzionarie. Nel mondo cattolico il tanto decantato aggiornamento, la tanto pubblicizzata “apertura al mondo”, diventano per molti ecclesiastici e per molti credenti “adulti” un dovere irrinunciabile. Non tutti hanno capito che secolarizzazione fa rima con tristezza, e “liberazione sessuale” con disgregazione della famiglia, pornografia, pedofilia, esplosione del numero dei divorzi, instabilità dei bambini ecc. Inevitabilmente, poi, l’“aggiornamento” nella fede diventa anche aggiornamento nella morale. Ecco così che migliaia e migliaia di sacerdoti abbandonano la veste talare, si spretano, attaccano il celibato, chiedono una revisione della morale della chiesa, leggono ed elogiano i testi di Reich, per poi finire con lo schierarsi apertamente e violentemente a favore della legalizzazione del divorzio e dell’aborto. Questi religiosi trovano grande accoglienza sulle pagine dei quotidiani progressisti, gli stessi che oggi molto ipocritamente fanno la guerra, a ogni piè sospinto, a Benedetto XVI. Un libretto di un famoso benedettino, “Arcipelago Chiesa. A quarant’anni dal Concilio”, di padre Stanley Jaki (Fede & Cultura), può aiutarci a comprendere meglio queste vicende, specie per quanto riguarda l’America. Jaki mette anzitutto in luce la perdita di fede propria di quegli anni, e la detronizzazione del Santissimo dal centro degli altari: essa gli appare il simbolo più evidente della perdita del senso del soprannaturale. In secondo luogo Jaki nota la perdita fortissima, nel mondo cattolico, del senso del peccato, “il quale soltanto chiede a gran voce una redenzione”. “Ha poco senso – scrive – parlare dello stato decaduto dell’uomo quando la sua caduta originaria è minimizzata in luoghi consacrati”: se il peccato non esiste più, né per il mondo, né per molti uomini di chiesa, è chiaro che il compierlo diventa più semplice, più banale, più automatico. E’ chiaro che, mentre nella società si inizia a sottovalutare, per esempio, la sacralità del matrimonio, e l’adulterio diventa sempre più normale, se non addirittura un “diritto”, analogamente molti religiosi perdono il senso della loro missione, e quindi anche il significato della loro verginità. Il grave è che non esiste quasi più nessuno che li richiami e che li punisca. Soprattutto perché in tutta la cristianità, negli Stati Uniti e in Germania in particolare, la ribellione al magistero diventa fortissima e investe molti vescovi. Tra costoro Jaki, in questo libretto del marzo 2008, cita proprio l’arcivescovo di Milwaukee, Robert Weakland: un beniamino della stampa progressista di allora, per le sue posizioni, come ha ricordato anche Roberto de Mattei su questo giornale, a favore della “rivoluzione sessuale”. Tale vescovo, oggi, è ancora più lodato, visto che le sue dichiarazioni sono servite ad attaccare violentemente Benedetto XVI, nonostante la verità sia che egli fu dimissionato nel 2002 “dopo che un ex studente di teologia l’aveva accusato di violenza carnale, rompendo il segreto che lo stesso Weakland gli aveva imposto in cambio di 450 mila dollari detratti dalle casse dell’arcidiocesi”. La ribellione di molti ecclesiastici alla morale cattolica, racconta Jaki, raggiunge il culmine con la pubblicazione dell’enciclica “Humanae Vitae”, rispetto a cui la risposta è lo scisma strisciante di tantissimi preti e laici credenti, in tutto l’occidente. Nel 1976 si arriva addirittura al punto che “cinque arcivescovi americani e quindici vescovi erano pronti ad annunciare la formazione di una chiesa cattolica americana”, separata da Roma. “Da parte di molti cattolici, affermava l’allora cardinal Ratzinger nel 1985, parlando con Vittorio Messori, c’è stato in questi anni uno spalancarsi senza filtri e freni al mondo, cioè alla mentalità moderna dominante, mettendo nello stesso tempo in discussione le basi stesse del depositum fidei che per molti non erano più chiare”. La crisi di fede, è giusto dirlo, ha toccato tutti: laici e credenti, e tra costoro cattolici e protestanti. Nel caso specifico della pedofilia, però, è interessante, rimanendo solo ai credenti, il fatto che il fenomeno abbia coinvolto maggiormente i pastori protestanti, liberi di sposarsi, rispetto ai preti cattolici, votati al celibato. Mentre infatti molte chiese protestanti hanno ceduto enormemente nei principi, e quindi, di conseguenza, anche nella pratica, al contrario nella chiesa cattolica, nonostante gli errori, propri dell’uomo e dei tempi, è sempre rimasta viva una voce controcorrente, a contrastare la crisi delle fede e la rivoluzione sessuale: quella del magistero romano. Non è proprio per questa fermezza, perché la chiesa cattolica ha ceduto meno di altre, che tantissimi anglicani rientrano oggi, sotto Benedetto XVI, nella chiesa romana, in polemica con le loro gerarchie, troppo aperte verso la “rivoluzione sessuale”? Quanto al fatto che la stampa progressista, da sempre in prima fila nella “liberazione sessuale”, oggi identifichi tendenziosamente nella chiesa cattolica il luogo per eccellenza della pedofilia, fingendo di dimenticare i “bei tempi” in cui la chiesa veniva accusata di imporre troppi tabù, si tratta, come è facile capire, di una vendetta postuma, di chi si improvvisa moralizzatore, strumentalmente, dopo aver contribuito alla demolizione sistematica dell’umano e dell’affettività vera. Il fatto è così chiaro che per un lapsus rivelatore, su Repubblica, il cardinal Bernardin, uno dei tantissimi prelati cattolici accusati ingiustamente di pedofilia, per soldi o altro, è stato recentemente confuso con l’eroe del momento, perché antiromano ed antipapista, cioè il vescovo liberal Robert Weakland, lui sì, come si è visto, veramente colpevole di atti contro la morale, cristiana e naturale.
Messaggio del 16-12-2010 alle ore 17:19:10
Ma se i bunga bunga condannano gli altri bunga bunga significa che questi bunga bunga non sono una cosa buona......
Messaggio del 16-12-2010 alle ore 14:34:22
si direbbe che questa volta ci troviamo di fronte ad una pratica molto diffusa e che non riguardi un singolo peccatore.