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ANONIME MA VERE
Messaggio del 03-12-2010 alle ore 16:34:00
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Messaggio del 03-12-2010 alle ore 16:31:01
«Quando ha saputo di essere ammalata e che l’alternativa erano le cure o la vita del bambino, mia moglie non ha avuto dubbi. Ha sospeso la chemioterapia e ha aspettato che il nostro piccolo venisse alla luce. Poi ha ricominciato a curarsi ma ormai era troppo tardi».
Adelmo Stefanelli, operaio, ha dato ieri l’ultimo saluto a sua moglie Malgorzata - Margherita -Burakowska, 39 anni polacca, nella chiesa di Castelnovo né Monti sulla montagna reggiana. La donna, nel 2008, ha rifiutato le cure per fare nascere il piccolo Gabriele che oggi ha 19 mesi e si è spenta stroncata da un tumore al seno.
Quando Adelmo e Margherita si sposano lasciano Ligonchio per Castelnuovo e qui la donna quattro anni fa, si accorse di un nodulo al seno. Le analisi confermarono la malignità della neoplasia e così Margherita iniziò le cure e la chemioterapia. Un percorso interrotto nel 2008, quando la donna si rese conto di portare una nuova vita dentro di sé. Di fronte al medico che, con estrema chiarezza, le disse che se non avesse abortito e continuato la terapia la sua sorte era segnata, la donna non tentennò. «Mia moglie racconta Adelmo Stefanelli - non ebbe dubbi. Sospese subito ogni cura decisa a sacrificare sé stessa per salvare il bimbo».


Questa è libertà per la vita.

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