Cultura & Attualità
Marchionne fa quello per cui è pagato.
Che lo facessero pure gli operai...
Il Salone di Detroit, quest'anno pieno di euforia come non capitava da quasi un decennio, non si è praticamente aperto che, appena passate da poco le 7:00 del mattino, Sergio Marchionne ha dato vita a un incontro con la stampa italiana, il cui succo lo leggete nelle note che seguono e che sono cariche di novità (o in alcuni casi di conferme) anche sui nuovi prodotti. Il manager ha parlato anche del problema dei rapporti difficili che la Fiat sta vivendo in Italia. Ovviamente, il parlato è del grande capo del Gruppo torinese.
Alfa Romeo. "Negli Usa lo sbarco del Biscione avverrà nel 2012, quasi certamente con la Giulia anche se l'obiettivo sarà quello di commercializzare tutta la gamma, quindi anche l'auto che si dovrebbe produrre a Torino se passerà il referendum indetto per il 14 gennaio".
Minacce. "Le scritte sui muri di Torino le considero una mancanza di civiltà. È ovvio che non mi fanno piacere e che mi preoccupano, ma prima di tutto le considero inopportune per l'Italia e per qualsiasi altro Paese. Io credo che nei rapporti industriali le ideologie vadano lasciate fuori".
Referendum. "Ribadisco che per noi l'obiettivo è il 51%. Se non si arriverà alla maggioranza la Fiat andrà a produrre altrove, ma tutti ci auguriamo che il buonsenso prevalga".
Landini. "È impensabile discutere con chi giudica che ogni cosa che si propone sia illeggittima: il piano industriale, il piano di sviluppo, il referendum…"
Piano per Mirafiori/1. "Quello che vogliamo mettere in piedi è a dir poco straordinario per un Paese in grande difficoltà come l'Italia. Noi parliamo di portare a costruire nel Bel Paese un nuovo produttore come Chrysler, pensiamo di dare lavoro a tutti gli operai Fiat, pensiamo al massimo possibile di modelli in produzione. Noi vogliamo produrre buone vetture e vogliamo che nascano a Mirafiori. Se però non le vorranno lì, le costruiremo altrove. Il problema è che in Chrysler ci sono tutti riconoscenti per quello che abbiamo fatto. Qui tutti vogliono poter lavorare. Per contro in Italia è sempre un problema. Informatevi: nel Michigan la pace in fabbrica è idilliaca. Il fatto è che negli Usa si studia un accordo con i sindacati e poi lo si porta avanti senza ridiscuterlo più. Noi puntiamo a fabbricare auto senza perdere soldi. In ogni azienda sana deve essere così. Altrimenti si salta in aria".
Piano per Mirafiori/2. "Lo stabilmento torinese va sfruttato al massimo delle sue potenzialità. Un miliardo di investimento cambia se si spalma su due turni oppure su tre, su cinque giornate lavorative oppure su sei. L'assenteismo da noi tocca punte inimmaginabili rispetto al resto del mondo, e questa non è certo una medaglia. Negli ultimi sette/otto anni abbiamo fatto tanto per migliorare le condizioni dei nostri operai nella linea di montaggio e invito chi non ci crede ad andare a controllare come si lavora altrove. Eppure nessuno ci riconosce il grande lavoro in questa direzione".
Governo. "Credo che il Governo italiano abbia fatto tutto quello che poteva fare in questo momento per il piano Fiat".
Chrysler. "Siamo appena saliti al 25% e ci sono tutte le possibilità che Fiat arrivi al 51% entro il 2011. Il potenziale ci sarebbe già adesso. Il mio impegno è restituire al più presto quanto spetta al Governo americano. D'altronde la cosa che più interessa ai governi americano e canadese è di riavere il loro denaro anche se con gli interessi che paghiamo potrebbe essere loro conveniente fare la cresta. Il fatto che il loro core business non è quello di prestare soldi e goderne gli interessi".
Condivisione. "Il principio di condividere gli utili aziendali con gli operai non mi dispiace. A tutte le parti deve interessare che un'azienda funzioni bene e faccia utili".
Cessioni. "Non venderemo niente. Lo dico, anzi lo urlo. Per il momento non ci sono prospettive al riguardo. E nemmeno la Ferrari andrà mai in borsa. Ci terremo i trattori, la Marelli, le macchine di movimento terra e l'Alfa Romeo. Sì, oggi per l'Alfa Romeo non c'è cifra, ce la terremo e la rilanceremo. Abbiamo investito troppi soldi per cedere qualcosa… Deve essere chiaro che Fiat può fare il meglio con Chrysler senza dover vendere niente".
Cina. "Il nuovo stabilimento sarà operativo nel 2012. Non state a riparlare della Cina: lì abbiamo commesso tanti errori ed è colpa nostra. Abbiamo scelto male i primi due partner ma con il terzo sta andando tutto bene. Arriveremo anche lì, tardi, ma recuperemo il possibile".
Auto elettrica. "Continuo a restare scettico su troppe problematiche legate a questa soluzione e sui costi esagerati per i clienti finali, ma l'anno prossimo qui a Detroit vi presenteremo una nostra auto in versione definitiva. Lo facciamo non per fede cieca ma per stare al passo con le nuove tecnologie, per sperimentare quello che c'è sul mercato in quanto a componentistica".
Auto ibrida. "Vedrete qualcosa nel 2013".
Lancia. "Nel 2012 arriveranno sia la Thema che la versione basata sulla 200 C. So che c'è scetticismo, ma quando vedrete le versioni per l'Europa, modificate negli interni, nelle sospensioni e nelle motorizzazioni resterete piacevolmente stupiti perché saranno estremamente evolute. Il salto in avanti per tutti i modelli ci sarà, però solo quando entrerà in linea la piattaforma Dodge, quella della Giulia, perché sarà perfetta per l'Europa. Lunga 4,64 metri, andrà a occupare quello spazio dove la Fiat è sempre stata carente".
Stile. "Conta soprattutto per l'Alfa Romeo e lì proveremo a dare il massimo; mentre motori, sospensioni, piacevolezza di guida e finiture di alto livello sono imprescindibili per tutti i modelli che verranno".
Per adesso belle parole, il tempo darà ragione a chi di dovere! Intanto ci teniamo Idea,Croma,Grande Punto, Musa... tutte macchine che in europa non vengono nemmeno prese in considerazione!
su SUV Alfa È uguale al Poesche Cayanne...ma se il mecato richiede questo..ben venga
E contemporaneamente:
L’ auto made in Germany corre a tutta velocità e
si lascia definitivamente alle spalle la crisi. Anzi,
Volkswagen e Mercedes viaggiano verso nuovi
record di vendite, come confermano i risultati
annunciati ieri dalle due aziende. Dati ancora più
impressionanti se confrontati al calo costante di
Fiat da mesi in declino sul fronte commerciale. A
trainare la crescita delle due corazzate tedesche
sono soprattutto i mercati cosiddetti emergenti,
in primo luogo la Cina. Nel 2010 il marchio Volkswagen
è cresciuto addirittura del 35 per cento
nel Paese asiatico, che ormai, con circa 1,5 milioni
di auto, pesa per oltre un terzo sulle vendite
globali della casa di Wolfsburg, anche queste in
aumento del 13,9 per cento rispetto al 2009. È
andata ancora meglio per la Mercedes cresciuta
del 15 per cento a livello mondiale nel 2010. Le
notizie migliori, anche in questo caso, arrivano
dalla Cina dove le vendite del marchio di Stoccarda
sono addirittura più che raddoppiate, passando
da 70 mila a 148 mila vetture consegnate
alla clientela. Dati alla mano significa che questo
mercato ha contributo per quasi la metà alla
crescita globale di Mercedes, che l’anno scorso
ha venduto in tutto il mondo 155 mila auto in più
rispetto al 2009. Il trimestre chiuso a dicembre,
fanno notare a Stoccarda, è stato addirittura il
migliore nella storia del gruppo. Entrambe le case
tedesche, com’era prevedibile, hanno fatto segnare
risultati più modesti nell’Europa occidentale
dove però sono riusciti a tenere le posizioni
(-1,2 per cento sia Vw sia Mercedes) in un mercato
che però si è complessivamente ridotto di
almeno un paio di punti percentuali.
Come segnalano gli analisti, la crescita commerciale
dei due colossi dell’auto è stata sostenuta
l’anno scorso dal lancio di numerosi nuovi modelli.
Lo stesso non si può dire per la Fiat, che ha
scontato, oltre alla fine degli incentivi pubblici in
molti Paesi, (Italia per prima), anche un catalogo
con poche novità di rilievo. Da qui la perdita di
quote di mercato e il conseguente calo dei ricavi.
Un calo che però potrebbe avere anche una ricaduta,
non necessariamente negativa, in vista
delle prossime nozze del gruppo di Torino con
l’americana Chrysler. Il prezzo delle quote con
cui Fiat potrà salire dall’attuale 20 per cento al
51 per cento della casa statunitense verrà infatti
calcolato sulla base di un complesso
meccanismo che in definitiva
potrebbe in parte basarsi sul rapporto
tra l’utile lordo (in gergo
Ebidta) dell’azienda guidata da
Sergio Marchionne e il suo valore
di mercato (capitalizzazione di
Borsa meno debiti finanziari).
Questo complesso meccanismo,
ricordato ieri da un lungo articolo
del Corriere della Sera (di cui Fiat è
uno dei principali soci) è stato a
suo tempo messo nero su bianco
nelle intese del 2009 che hanno
portato al salvataggio del marchio
di Detroit. Un salvataggio sponsorizzato
dal governo Usa che ha rilevato
una quota del 10 per cento
nel capitale di Chrysler. Restano da
definire i tempi con cui Torino salirà
effettivamente al 51 per cento
in Chrysler. Marchionne vorrebbe
accelerare, magari per chiudere
entro giugno. Ma prima c’è da scalare
una montagna di problemi legali
e finanziari.
“Il vero film sulla Fiat non
è quello che stiamo vedendo.
C’è un trucco
macroscopico, bisogna
aguzzare l’intelligenza per capirlo”.
Maurizio Zipponi, deus ex
mac hina dell’Idv sui problemi del
lavoro, è l’uomo che più di tutti
ha combattuto perché il suo partito
prendesse posizione contro
l’accordo Fiat. Adesso, con la
sua voce pacata di sempre, illustra
il colpo di scena che guida la
sua analisi: “Il coro degli apologeti
di Marchionne, la logica del
muro contro muro, occulta la verità
su questa trattativa”.
Onorevole Zipponi, a cosa si
r i fe r i s c e ?
Semplice: tutto lascia intendere
che non sia la Fiat a comprare la
Chrysler, come ci raccontano i
media , ma la Chrysler a comprare
la Fiat. Se non si capisce questo
non si capisce nulla.
É suggestivo, ma arduo da dimostrare
...
Lei dice? Proviamo a mettere in
un ordine diverso gli elementi
concreti già sul tavolo e a leggerli
diversamente.
Da dove partiamo?
Da chi mette i soldi davvero, per
esempio.
Chi?
Il governo Obama. Ponendo come
vincolo a Marchionne di proteggere
la produzione in America.
Nulla di male: è quello che
nel mondo fanno tutti, a partire
da Sarkozy, con l’unica eccezione
di Berlusconi.
Il governo italiano sostiene la
cassa integrazione, attraverso
l’Inps.
E non è grottesco? Negli altri
paesi si danno soldi per produrre,
nel nostro si paga per non
produrre. Con costi altissimi.
Però non si licenzia.
A Mirafori sono fermi, a turno,
da un anno. Temo che lavoreranno
nella settimana del voto, e poi
rischino di finire in cassa integrazione
per sempre.
Mi dica gli altri elementi.
Anziché parlare dei modelli che
non ci sono, o forse non si faranno
mai, parliamo invece di quelli
nuovi che si faranno di sicuro, e
vediamo dove si faranno.
Mi faccia l’ap p e l l o.
Ho i piani industriali ufficiali: la
nuova Multipla si fa in Serbia, dove
c’è un aiuto di stato. La nuova
Ulysse e la 500 elettrica si fanno
in America, come la nuova Thema
e le Lancia derivate dai modelli
Chrysler. Il Doblò che la Fiat
darà alla Opel si farà in Turchia,
la nuova citycar si farà in Brasile...
Dove sono le auto italiane?
C’è la nuova Ypsilon.
Era annunciata per un anno fa,
ed era già slittata di un anno. Si
farà quest’anno?
Nulla in Italia, vuol dire?
Grandi prodotti per ora no, il listino
non viene aggiornato.
Faccio l’avvocato del diavolo:
Marchionne ha comprato la
prima quota di Chrysler senza
spendere un euro.
Ecco il punto! Proviamo invece a
ribaltare: la Chrysler, che era, ed è
tecnicamente fallita, e senza
k n ow - h ow, ha avuto gratis dalla
Fiat, i brevetti per produrre nuove
macchine subito, senza spendere
un euro. É sicuro che ci guadagni la Fiat?
Ma allora chi ci
guadagnerebbe, secondo lei?
Marchionne con le stock option,
di certo. E soprattutto la famiglia
Agnelli che fa cassa liberandosi
dell’auto e diluendo la sua quota
di controllo, come già aveva ipotizzato
ai tempi della trattativa
con la Gm.
Perché voi dipietristi difendete
la Fiom?
Perché mi pare che sia stato scelto
come un capro espiatorio perfetto.
Perc hé?
Perché se l’obiettivo era produrre,
aveva già accettato di fare
macchine e di aumentare i turni
di lavoro a 18!
E invece?
Oggi la vera priorità della Fiat è la
partita finanziaria, non la produttività.
Che scenario immagina?
Che se a Mirafiori vince la linea
Marchionne, una delle possibilità
più concrete è che l’auto se ne
vada da Torino e dall’Italia dopo
cento anni!
E sarebbero tutti d’a c c o rd o ?
Io so che dentro Banca Intesa,
c’è perplessità rispetto a una anzienda
che vuole i soldi della
banche per comprare e delocalizzare
la produzione fuori.
Perché il centrosinistra dovrebbe
opporsi?
Perché dobbiamo spiegare ai lavoratori
che la Lega anti-Fiat è diventata
la stampella di questa curiosa
operazione: usare il soldi
della finanza del nord per mettere
il know howitaliano al servizio
dell’auto americana.
L’ha stupita la scelta del
Pd?
Mi ha addolorato, che è diverso.
Purtroppo alcune
cose vengono da lontano...
Cioè?
posso raccontarle un aneddoto
illuminante: nel 1988 mi trovai
per la Cgil in una trattativa durissima
per l’Iveco. Il dirigente
Fiat ogni tanto apriva una porta,
e andava in una stanza.
E questo che voleva dire?
Scoprimmo che in quella stanza
c’era Piero Fassino, che in parallelo
concedeva cose per cui noi
stavamo battagliando.
Come finì?
A urli. Sono un pacifico ma fu un
miracolo non picchiarsi.
Anche nell’Idv vi siete divisi,
Donadi è pro-Fiat.
Giudico i politici dalle scelte decisive.
In Italia ci sono due alternative
proibite: andare contro le
gerarchie ecclestiastiche e andare
contro la Fiat.
Perché me lo dice?
Di Pietro ha dimostrato il suo coraggio,
prendendo una posizione
impopolare. Ma se permette -
visto questo scenario - lungimira
n t e .
Il Suv Alfa Romeo non credo proprio sarà come quello! Ha il design della 147 che ormai è stato abbandonato su tutta la gamma AlfaRomeo! Per avere immagini migliori si dovrà aspettare ancora!
Ps: In italia si produrranno AlfaRomeo, Panda, Punto Evo, Bravo,Musa, e Jeep.Crysler da spedire quasi completamente in america! Rimarranno fuori invece 500 motori per i suv, Y nuova, L0, Multipla, Ulysse, Freemount!
Thema-300C a partire da 45000 euro? Motori 3600 v6 benzina 286 cv e turbodiesel 260 cv?
Sei fuori mercato in partenza mi dispiace!
Lancia Y a partire da 12500 euro? A confronto con C3, Clio, Fiesta?
Sei fuori mercato in partenza mi dispiace!
però pare che riportino in Italia la produzione della Panda, che ora è in Polonia.
E quali di questi prodigi della tecnica si produrranno in italia? Se thema e suv sono su base chrisler suppongo che non saranno prodotti a mirafiori... la ypsilon si fara' in polonia, la 500 idem... correggetemi se sbaglio ma l'impressione e' che tutta la manfrina di marchionne sia fatta apposta per trovare una scusa per uscire dall'italia; slogan gia' sentiti tipo "remare contro", "non mi fanno lavorare" e iperboli similari

ed ecco pure il SUV!

In effetti sembra che l'unica innovazione che marchionne sia stato in grado di fare riguarda solo un escamotage finanziario (sdoppiamento della societa') e un contratto di lavoro piu' conveniente (per la fiat of course).
Decenni di ricerche per l'innovazione tecnologica sembrano essere stati buttati nel gabinetto.
Negli anni '80 l'alf romeo aveva gia' realizzato il meccanismo che spegneva il motore allo stop al semaforo; nei primianni '90 nel listino fiat c'era la panda elettrica. Per non parlare delle ricerche sul common rail che la fiat ha pensato bene di cedere alla bosch negli anni '90
Se gli investimenti propagandati sono quelli che si vedono in foto in effetti c'e' poco da stare allegri; sembra velleitario volersi affidare a questo demiurgo.
Bruce eja cri ugual


Mo vid tu se la gend si po accatta sta merda anzichè un'audi o una Bmw!

e' inutile.......la fiat continua a sfornare utilitarie che rispetto alla concorrenza costano di piu e sono meno equipaggiate
secondo me marchionne crede che se ci mette i nomi panda e punto la gente se l'accatt



Anima quelle riproduzioni grafiche vanno in giro da quasi un'anno e mezzo ormai! Sono del tutto improbabili! Sopratutto la Lancia Y non sarà sicuramente come la foto!
Cmq credo che abbandonare il Design italiano per avvicinarlo sempre di più a un gusto globale sia un'autogol pazzesco! Basta vedere la 300C futura Thema! Il frontale è bellissimo ( infatti si avvicina agli standard europei) gli interni sono curati e ben rifiniti, il motore Pentastar ottimo ( anche se a benzina e a si prizz non lo compra nessuno) ma il posteriore, il tetto e le fiancate sono veramente brutti! Linee troppo nette e squadrate ( sembra na macchina che disegnagno i bambini) e pure i fanali posteriori non sono granchè! C'è da dire che ormai la Berlina classia ha dato il passo alle Station wagon e speriamo che il modello wagon sia molto più armonioso della Berlina!
Capitolo Suv,Crossover,Monovolumi! Il Voyager è il migliore in assoluto ma costa immensamente di più rispetto alle concorrenti Sharon,5008,C4 Picasso e non sò fino a che punto si possano vendere a prezzi simili in Italia! Bello secondo me il futuro Fiat Freemount come SUV... unica pecca il frontale che è troppo americano e stile GM ( vi ricordate quei SUV enormi che aveva l'FBI con 3 file di fari?). Va quindi europeizzato sia nella componente ottica ( LED) sia nel design ( meno netto e piùù armonioso)! Crossover... bè il crossover dovrebbe essere quello AlfaRomeo giusto? Il Quaqhai la 3008 la Mitsubishi NSX hanno avuto un grande successo ( anche BMW X3), ma a parte quest'ultima il resto dei modelli con 20-22000 euro può essere portato a casa già con un'ottima dotazione! E non credo che AlfaRomeo metterà il suo Crossover a prezzi cosi popolari!
Capitolo motori: i mostruosi motori a benzina americani ( Pentastar 5,0 benzina) in europa e in Italia non invendibili! Nessuno può permettersi una macchina che consuma come una Ferrari! Bisognerebbe che la Fiat iniziasse a sviluppare motori Diesel di grande cilindrata 2,0 2,5 3,0 Multijet! Mentre sulla Panda e Y future sarebbe saggio abbandonare i motori Bifuel ( metano-Gpl) e introdurre oltre alle classiche versioni, anche una versione combinata tra l'ottimo TwinAir e motore elettrico! Motore Ibrido insomma!
Ultimo appunto... se la Panda non dovesse migliorare nella qualità degli interni e nell'assemblaggio non credo resisterà a lungo come regina delle Citycar! Ma questo discorso vale per tutte le Fiat in generale! Basta plasticacce e basta assemblaggi a cazzo di cane!
Dimenticavo...
Paragonate questa (quando uscirà):

(Volkswagen "Up", la nuova utilitaria tedesca)
a questa:

(Fiat "Panda" che dovrebbe uscire sempre nel 2011)
La FIAT prenderà i ciommi pure stavolta !


La FIAT ha deciso da un pezzo, con l'arrivo del... "chietino" in senso dispregiativo (è originario di Tollo mi sembra) Marchionne, di abbandonare l'Italia e non solo in termini di produzioni, impianti industriali etc etc.
Anche il design delle vetture che produrranno sarà molto più "globale" e sicuramente lontano dal classico stile italiano.
E' una mossa giusta? Sbagliata?
Fino a quando non usciranno i nuovi modelli non potremo dirlo con sicurezza, certo è che le voci e i rendering che pullulano in rete sono tutti, indistintamente, pessimisti al riguardo. Specie per i due marchi più prestigiosi come Alfa Romeo (diventerà un'auto per "donne con bambini" !!!

Sono pessimista?
Giudicate voi stessi.


4 metri di lunghezza, SOLO 5 porte, motori da 1.6 cc in sù...



E' una Delta in miniatura, fa schifo, ed è chiaramente progettata per aggredire il segmento "utilitarie" AMERICANO Però (ovvero le macchine per i neopatentati americani, le nonne americane che devono recarsi al supermercato, o i poveracci che non possono permettersi di spendere per un classico SUV ford)

Questa ivece dovrebbe essere la...THEMA !
in pratica non è altro che la Chrysler 300C a cui hanno appiccicato il muso Lancia.
La 330 C è un'ottima macchina, ma da noi in Italia ha avuto SCARSISSIMO successo. Non credo che questa possa risollevare le sorti della Lancia nel segmento "berline di lusso".
In America invece sono sicuro che l'appeal dell'Italian style montato su un modello già di successo verrà molto apprezzato.

Questa invece dovrebbe essere la nuova Phedra.
Di nuovo, è una Voyager (ottima macchina) col muso Lancia.
Non andrà molto lontano secondo me, dato che il Voyager pur essendo il top nel settore monovolume, è oramai un progetto vecchio e lo stesso segmento delle monovolume non attirà più come una volta sostituito dai cafonissimi SUV...
In pratica sarà un bagno di sangue per Lancia.

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Editato da Animamundi il 06/01/2011 alle 08:53:43
Salvati da una Panda . Il colosso
Fiat, che per lasciare
Torino alla caccia dei
grandi mercati globali si è
sdoppiato in Borsa eccitando
gli analisti di tutto il mondo,
per rimanere in pista sulle strade
di casa deve ancora aggrapparsi
alla sue creature più umili
e servizievoli, le care vecchie
utilitarie. Nel durissimo bilancio
2010 (perso il 16 per cento
delle immatricolazioni, il 25
solo nel mese di dicembre) la
conferma è questa: i vecchi
modelli hanno salvato il salvabile,
l’unica novità (Giulietta)
è stata salutata come una boccata
d'ossigeno mentre la grande
attesa è sui modelli 2011 già
firmati Chrysler. Ma per ora l’America
è lontana, e la gamma
esposta nelle concessionarie
tricolori è tra le meno assortite
della storia Fiat.
Agg rappati
alla cara utilitaria
LE CLASSIFICHE parlano
chiaro, le auto più vendute in
Italia nel 2010 sono state Punto
ePanda : circa 200mila pezzi tra
i vari modelli Punto (che tiene
bene anche nel settore diesel) e
160mila per Panda. Molto più
contenuto il successo dell’auto
con cui si è tentato il rilancio
d’immagine della casa, la mitica
500: meno di 70mila pezzi piazzati,
abbastanza però da tenere a
bada quasi tutte le colleghe più
scattanti (come C3 C i t ro e n ,
Opel Corsa, Golf Wolksva gen,
Renault Clio). Anche Lancia
Ypsilon è riuscita a entrare -
buona nona - nella top ten di
vendita 2010, a dimostrazione
che il gruppo di Mirafiori non ha
ancora tradito la sua vocazione
sulle utilitarie e vive di rendita
storica. Ma c’è già all’or izzonte
un problema di nome Up, la piccolina
della Wolkswagen, una
novità assoluta. Che darà molto
filo da torcere perché offre comfort
e sicurezza, oltre al prezzo
c o m p e t i t i vo .
Se nel micro le cose girano a rilento,
i problemi seri sono su
tutta la fascia medio alta, dai monovolume
familiari alle berline
di casa Lancia. “L’impresa più rischiosa
per Marchionne è proprio
questa - spiega Guido Costantini,
direttore di AlVolante.it
-, ovvero proporre agli italiani i
macchinoni Chrysler ma con il
marchio Lancia. Certo saranno
adeguati lo styling e i dettagli,
ma fondamentalmente il grande
monovolume Dodge Journey
dovrà essere tradotto in quello
che era l’Ulisse o la C ro m a .
Che effetto farà al consumatore
italiano? Difficile saperlo ora, ed
è proprio questo il cuore di tutta
l’operazione: se funziona vuol
dire che Marchionne ha fatto
centro, sennò no”. Le linee Usa
dovranno cioè produrre le auto
più carrozzate da vendere nella
vecchia Europa, mentre le stilose
utilitarie della tradizione Fiat
andranno alla conquista del West
- cercando nel frattempo di
non perdere terreno dentro al
fortino di casa propria.
E il problema dell'identità c'entra
eccome nel valutare un 2010
in picchiata e un 2011 da rincorrere
col fiatone. Mauro Tedeschini,
esperto del settore, fa un
parallelo storico: "Quando Nissan
e Renault si misero insieme,
successe quel che sta accadendo
in questi giorni. Grandissimo
impegno sul fronte finanziario,
piani industriali, clamore mediatico,
problemi sindacali, anche
molto entusiasmo e voglia
di cambiamento. Ma fu commesso
un errore madornale: si
perse completamente di vista la
tradizione Renault, il gusto, le
esigenze specifiche di quel mercato
e uscirono modelli del tutto
inadatti alla clientela. Fu un bagno
di sangue. Bisogna assolutamente
evitare di fare lo stesso errore
adesso”. Anche perché sono
i numeri a dire che quando si
lavora italiano i risultati arrivano
anche dall’estero: Giulietta,
unico prodotto nuovo del 2010
per il gruppo, ha segnato una
piccola ma preziosa diversità
aumentando significativamente
le vendite negli ultimi mesi e
ampliando la propria quota di
mercato (dall’1,95 al 2,93 per
ECONOMIA
Fiori all’occhiello
La Giulietta, unico nuovo prodotto
del gruppo nel 2010, ha venduto
bene negli ultimi mesi. In crescita
anche la Ferrari, che nonostante
la crisi mondiale ha sfornato 682
vetture a fronte delle 616 del 2009
cento, con ottime prestazioni
anche in Europa). Idem per la
Ferr ari , che nell’annus horribilis
dell’economia planetaria ha
sfornato 682 bolidi contro i 616
del 2009. Tornare a discutere di
motori e modelli, ante e cruscotti,
potrebbe essere salutare.
La lunga marcia di Marchionne
dall’insediamento a oggi ha
puntato strategicamente a una
dilatazione dei tempi: prima per
capire se il partner giusto poteva
essere Opel o Chrysler, poi
perché, mettendo a bilancio forti
investimenti, si sarebbe lanciata
male la doppia quotazione
che sta ora riempiendo di benzina
i motori Fiat. Le brusche iniziative
su Pomigliano e Mirafiori
sono stati solo gli ultimi assestamenti
locali prima di partire a
razzo con le nuove produzioni
(vedi Panda a Pomigliano o monovolume
L0 in Serbia).
Speculazione
e qualità
“IN REALTÀ la qualità specifica
delle auto in questo momento
non è un dato determinante
sui mercati finanziari -
confida un analista che segue
quotidianamente il titolo -. Contano
molto le prospettive di fusione
con Chrysler, la quota che
il gruppo potrà occupare: c’è
un’attività ancora molto speculativa.
Specie su Fiat auto, le cui
performance vengono valutate
con grande variabilità, mentre
Fiat Industrial è meno interessante
proprio perché gli asset
sono definiti”. Insomma per ora
si gioca più sugli equilibri di Borsa
che sul prototipo rivoluzionario,
ma entro l’anno la prova su
strada sarà inevitabile: usciranno
la nuova Lancia Ypsilon
(che passa da 3 a 5 porte), due
monovolume e la nuova Panda.
Sperando non sia ancora lei,
la piccola di casa, a dover tirare
la carretta. È sempre la regina
europea del segmento A, quello
basic, mentre a novembre la
Punto Evo è tristemente uscita
dalla classifica delle prime 10 auto
vendute in Europa. Nessuna è
italiana
Tratto da Il Fatto Quotidiano di oggi!
ti sbagli.
O meglio, dal modello Italia siamo passati definitivamente al modello mondiale, ovvero:
come la giri giri, va sempre in culo alla classe operaia, (e da oggi, a secco).
Sergio Marchionne non si ferma; il 2010 è stato certamente un anno di cambiamenti e si potrebbe concludere addirittura con due contratti a livello di stabilimento. Dopo Pomigliano d’Arco, dove il referendum ha sancito la vittoria dell’amministratore delegato, è in gioco il futuro di Mirafiori.
Nello stabilimento campano, Fiat riporta la Panda, dallo stabilimento polacco di Tichy, una contro-delocalizzazione, in cambio di una maggiore flessibilità nei contratti. Lo stesso risultato vuole raggiungere a Mirafiori, dove l’investimento di Fiat potrebbe raggiungere il miliardo di euro, con la produzione di modelli di gamma elevata con il marchio Jeep e Alfa Romeo.
Anche in questo caso la partita con il sindacato è aperta, poiché Fiat propone di uscire dal contratto nazionale dei metalmeccanici. Una rivoluzione, che in realtà, in Germania, primo paese produttivo europeo per numero di automobili, è ormai una realtà da anni. I maggiori sindacati, ad eccezione della Fiom, hanno firmato “l’accordo di Natale”, nel quale si decide di adottare il metodo Pomigliano anche in Piemonte, ma il tutto deve passare da un referendum. Una notizia positiva che si scontra con la visione pessimistica della Fiom e di alcuni partiti politici che hanno attaccato questo accordo, bollandolo di incostituzionalità.
La nuova Fiat di Marchionne si sta staccando sempre più dal modello Italia, nel quale l’azienda sopravviveva grazie agli aiuti statali. Certo, quando
speriamo che la parte finale di quel che ho quotato preso da un articolo ben più lungo, sia l'inizio di un nuovo modello per fare seriamente l'industriale dove diritti e doveri devono valere in egual misura per tutti
Nuova reply all'argomento:
ADDIO AL MODELLO ITALIA...
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