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Ricordi di Viaggio
Messaggio del 03-06-2005 alle ore 16:37:03
Questa storia descrive un frammento di viaggio che feci con amici qualche annetto fa.

Arrivammo a Malaga in treno, io, Vincenzo, Rino, Silvano e Arturo eravamo in viaggio da Pescara a Tarifa, 2 giorni e mezzo di viaggio in treno senza sosta, eravamo distrutti.
Facemmo un sosta forzata a Malaga perché il treno non andava oltre, dovevamo cambiare e prendere un autobus che ci portava a Tarifa diretti nel “Camping più a sud d’Europa”, perlomeno cosi diceva una targa all’ingresso di quel camping.
La sosta a Malaga fu un’esperienza unica, in tre ore, dalle due alle cinque del pomeriggio, assistemmo a diverse scene di piccola criminalità che ci fecero capire che era meglio filarsela da quella città.
Lasciammo i bagagli in stazione e decidemmo di fare un giro a piedi, girammo per quella città come degli spettri in un castello abbandonato, in Spagna a quell’ora e con quelle temperature non vedi neanche un cane.
In una zona pedonale del centro trovammo un bar all’ombra, ci sedemmo ad un tavolo e prendemmo una cervesa fresca, a turno andammo al bagno a sciacquarci la faccia. Dopo dieci minuti passò davanti a noi un ragazzino, poteva avere al massimo 12 anni, ci guardò attentamente, mise la mano in tasca e gettò sul tavolo un mezza panetta di marocchino, rimanemmo a bocca aperta e lui: “4000pesetas, esto mucho bueno”. Ci guardammo e dopo una piccola consultazione e soppesando la panetta decidemmo di fare l’affare. Invitammo Pedro, così si chiamava, a bere con noi, insistemmo per una birra ma lui decise per una coca e mentre beveva ci siamo fatti raccontare qualcosa su di lui e Malaga. Ci disse che ci trovavamo nella parte nuova della città, quella turistica e lui veniva da quella vecchia, oltre il fiume, sconsigliata ai turisti perché era piena di malavitosi. Mentre parlava ci mostrò, sollevando la maglietta, una cicatrice di circa 15 centimetri sull’addome e ci disse che era stato un suo “sfruttatore” a fargliela con un coltello.
Ad un certo punto ci chiese che ora era e se ne andò con un “asta luego”, rimanemmo seduti ancora un po’ davanti a quel bar a riflettere sul fatto che quel ragazzino è dovuto crescere prima del tempo per campare.
Notammo che dall’atra parte della strada a circa quattro metri di distanza c’era una gelateria, una famiglia, padre, madre e due figli, si sedettero ad un tavolo e presero una consumazione. La signora seduta dalla parte esterna del tavolo, con le spalle alla strada, aveva appeso la borsa allo schienale della sedia. Un ragazzo, che avevo notato qualche minuto prima passare davanti al nostro tavolo, ripassò dalla parte opposta della strada e con un movimento fulmineo prese la borsa della signora e iniziò a correre, la signora che, con lo strattone che aveva ricevuto, era caduta per terra, iniziò a strillare, il marito di lei tentò un disperato inseguimento del delinquente ma quello era già sparito e subito dopo ritornò dalla moglie. Si riunirono un po’ di persone curiose, ma pare che la signora e il marito rinunciarono anche a chiamare la polizia perché dopo un po’ si risiedettero al loro tavolo come se nulla fosse, forse erano abituati.
Silvano richiamò la nostra attenzione ad un particolare, ci fece notare che sotto la sedia del marito della signora poc’anzi derubata, c’era un portafoglio. Rimanemmo lì a guardare sto portafoglio e pensammo pure di, in qualche modo, potercelo prendere senza dire niente, ma dopo qualche minuto Rino si alzo dal tavolo, andò dal signore e gli disse che gli era caduto il portamonete. Il signore si alzo e abbracciandolo gli fece un sacco di feste e così anche la moglie. A quanto pare Rino gli parlò anche di noi, perché il signore si era girato dalla nostra parte e con un cenno della mano ci invitò al suo tavolo. Così ci sedemmo e il signore ci offrì da bere e da mangiare per riconoscenza. Rimanemmo una mezz’oretta a parlare con quella simpaticissima famiglia e il signore ci spiegò che in pratica nella borsa della moglie c’erano pochi spiccioli e qualche affetto personale ma niente di importante, la moglie si lamentava più del livido che si era procurata che del borseggio mentre nel suo portamonete c’era tutto e che se avessero perso pure quello si sarebbero trovati in serie difficoltà.
Si era avvicinata l’ora della partenza e decidemmo di tornare verso la stazione, a quell’ora la città si stava pian piano rianimando. Avevamo una signora che camminava davanti a noi a qualche metro di distanza e ci stavamo avvicinando all’angolo dell’isolato, appena la signora era arrivata all’angolo, un tipo nascosto dietro, si era avventato sulla signora strappandogli la collana che indossava. Non credemmo fosse possibile ma assistemmo per la seconda volta ad un scippo, era troppo. Ci mettemmo a camminare in fretta, non vedavamo l’ora di ripartire da quel posto.
Tra spaccio, sfruttamento minorile e vari scippi eravamo capitati, non in una città della Spagna, ma in un villaggio del Far West e questo nel giro di poche ore.

Spero tanto che oggi Malaga nono sia più così.

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Editato da Djse il 06/06/2005 alle 12:49:43
Messaggio del 06-06-2005 alle ore 20:26:24
Mi dispiace leggere che accadano queste cose a Malaga,è una citta' che ho sempre sognato di visitare.Credo,pero',che ovunque ci sia delinquenza,speriamo che  Malaga non sia peggio di altri posti.Dopo che sono stato,a marzo,a Bogota',citta' poco raccomandabile e dove sono stato benissimo,non mi creero' problemi ad andare a Malaga e mi auspico di non incontrarli li'.
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Editato da Cappellini il 06/06/2005 alle 20:28:21
Messaggio del 07-06-2005 alle ore 14:46:04
Sicuramente è migliorata, però per tre ore che ci sono stato mi ha fatto una brutta impressione.
Messaggio del 01-08-2005 alle ore 18:50:12
a luglio del 1999 era ancora così

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