Ruote & Motori

Fabbrica Americana Automobili Detro
Messaggio del 11-01-2012 alle ore 16:41:56
Intanto Ford annuncia che assumerà 15.000 in America e in Asia per far fronte alla domanda crescente dei suoi modelli e sopratutto per produrre in nuovi modelli che copiosi usciranno dalla casa americana!

Nello stesso tempo Chevrolet ha intenzione di aprire uno stabilimento in Europa per produrre nel vecchio continente e rendere più redditizio suddetto mercato. Ovviamente speranze di apertura in Italia sono pari a 0!

Contemporaneamente in Italia Termini Imerese è stata chiusa e affidata a Dr che poveretto non reggerà a lungo,visti anche i risultati del 2011 ( appena 4700 immatricolazioni, altro che decine di migliaia), i nuovi modelli Fiat non ci sono e quelli che ci sono vengono prodotti in Polonia e in Serbia e la Panda, unico modello nuovo che la Fiat produrrà in Italia non sta avendo recensioni brillanti ( i giornali spacializzati le contestano una dotazione di serie scarsissima, degli ammortizzatori poco efficienti e alcuni rivestimenti male assemblati).

Contemporaneamente la Alcoa ( che produce Alluminio) chiude lo stabilimento sardo lasciando a casa 1000 operai+ indotto!

Avete presente il film Mosè con Charlton Eston, nella scena dove il popolo ebreo abbandona Dio e venerando il Vello D'Oro tutti fanno quello che cazzo gli pare, ovunque gli pare, senza nessuna regola? Ecco quella è una immagine abbastanza fedele per rappresentare l'Italia economia odierna e non solo purtroppo!
Messaggio del 11-01-2012 alle ore 15:28:12
Forse perché fare impresa nel nostro paese tra tasse,burocrazia,vincoli costi dell'energia e' diventato praticamente impossibile il turbocapitalismo globalizzato esige costi bassi,sindacati inesistenti,diritti per i lavoratori minimi e sopratutto anche tutto ciò che in Italua manca
Messaggio del 09-01-2012 alle ore 21:39:46
Anima....lo so' che in Inghilterra molti costruttori hanno ancora i siti produttivi li'....anche la MINI la BMW la fa' in Inghilterra...pero' quello che volevo far capire e' che l etnia di un prodotto ormai e' persa.....mi spiego: per me una MINI di oggi e' una BMW tedeschina snob......non e' piu' un AUSTIN MINI MORRIS Inglesina sbarazzina
Messaggio del 09-01-2012 alle ore 18:36:20
Senza contare i numerosi piccoli costruttori semi-artigianali che ancora producono e inventano follie motoristiche tipicamente British (Radical, TVR, Catheram, Ariel, etc etc...)

Messaggio del 09-01-2012 alle ore 18:31:56
Luca

qui ti sbagli pero'.

ROLLS ROYCE, BENTLEY, ASTON MARTIN, LOTUS e JAGUAR hanno solo cambiato proprieta' finanziaria.
Ma TUTTO il resto, ovvero PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE, PRODUZIONE, DIREZIONE e' RIMASTO IN INGHILTERRA e stanno godendo di una seconda giovinezza.

Perfino ROVER/MG sta' tornando alla ribalta coi soldi dei cinesi ma CON TUTTO IL RESTO che e' rigorosamente made in UK.

Solo noi fessi continuiamo a comprare FIAT made in Poland/Brasil/Serbia/Turchia...etc etc.
Messaggio del 09-01-2012 alle ore 15:54:34
Il Regno Unito ha perso.....ROLLS ROYCE, BENTLEY, ASTON MARTIN, JAGUAR, LOTUS, ROVER, MG, AUSTIN, LAND ROVER............La Svezia ha perso......VOLVO e SAAB............La stessa Francia ha perso TALBOT e MATRA-TALBOT e gl altri costruttori stanno navigando a vista.............Chi scoppia di salute e' solo il MADE IN GERMANY....sapete perche'??? Perche' sono gl unici che producono auto che rispecchiano i desideri della gente, eppoi la colpa e' pure un po' nostra, sembra che i prodotti tedeschi hanno la calamita
Messaggio del 09-01-2012 alle ore 11:58:46

a meno che io non venga investito da un autobus


ecco,magari proprio un'irisbus...
Messaggio del 09-01-2012 alle ore 11:32:59
Sono pienamente d'accordo!

E la contraffazione dell'alimentare in tutto il mondo, tra i vari Parmesan,Prosecco californiano, olio di oliva e pomodori cinesi, stanno soffocando pian piano anche l'agroalimentare!

Continuiamo cosi'!
Messaggio del 09-01-2012 alle ore 11:14:14
Veramente SuperB io lo vado dicendo da tempi non sospetti che FIAT voleva abbandonare l'Italia al suo destino.

Ma il problema e' un altro.
Il VERO problema e' l'impoverimento industriale del nostro Paese.

Abbiamo perso l'industria automobilistica, fiore all'occhiello del nostro paese per mezzo secolo e pietra fondamentale dell'industria automobilistica mondiale (l'Alfa Romeo, la Maserati, la Lancia, la Ferrari, l'Abarth, la Lamborghini sono un patrimonio di conoscenze e storia dell'automobilismo mondiale ! Hanno FATTO letteralmente la storia dell'automobile cosi' come la conosciamo.

E adesso? Arriva un Marchionne qualunque e nel giro di meno di dieci anni distrugge tutto cio' che e' stato fatto in un secolo !

Abbiamo perso l'industria elettronica (la Olivetti)

Stiamo perdendo l'industria della "moda" (oramai e' tutto Made in China anche per le grandi firme e cmq non passera' del tempo che designer e produzione vengano portati fuori dall'Italia COMUNQUE

il "Made in Italy" non esiste piu': ultimi casi eclatanti? OMSA che se ne va in Serbia, Dainese/AGV in Tunisia, MV AGUSTA che produrra' la Brutale 695 (B3 per gli amici ) in Brasile !

Siamo alla canna del gas. Come disse un politico europeo di cui non ricordo il nome, circa un annetto fa piu' o meno,

All'Italia e' rimasta solo la produzione alimentare

E non ne sono nemmeno tanto sicuro
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Editato da Animamundi il 09/01/2012 alle 11:16:05
Messaggio del 09-01-2012 alle ore 11:02:59
e ancora;


L'amministratore delegato del Lingotto, poi, prevede che l'anno appena iniziato sarà ricco di sfide per Chrysler e spiega che le difficoltà saranno legate al fatto che il Dodge Dart sarà l'unico prodotto nuovo che Chrysler lancerà. "Le cose importanti arriveranno nel 2013" afferma, sottolineando che "abbiamo fatto il 20% perché la maggior parte delle scelte industriali è alle nostre spalle. So che siamo la più piccola delle tre case automobilistiche qui a Detroit, ma ciò non ci rende meno rilevanti -ha aggiunto Marchionne -. Il peggio è passato. In questo momento, l'esecuzione è fondamentale perché i piani sono abbastanza ben definiti".

Crisi Ue. "Quello che accadrà in Europa resta il maggior problema con cui io e la mia squadra dobbiamo confrontarci", afferma l'amministratore delegato di Fiat. "Quale è l'effetto sulla convergenza fra Fiat e Chrysler?" chiede il Detroit Free press. "In linea generale l'accelera" è la risposta di Marchionne



Quindi ecco confermato quello che vi dicevo:

E' Chrysler che ha assorbito fiat e NON il contrario !
Marchionne parla da capo di Chrysler e non da capo di FIAT.

Il marchio FIAT e' destinato a sparire. L'impegno e' tutto concentrato su Chrysler e gli Stati Uniti.
Ecco perche' FIAT non lancia nuovi modelli sul mercato.
Andra' progressivamente a sparire come marchio, diventando semplicemente un marchio secondario su un mercato secondario per gli allocchi crederanno ancora allo "stile italiano".

Ragazzi Marchionne ha fottutto l'Italia intera che non avra' piu' un industria automobilistica degna di questo nome.

Messaggio del 09-01-2012 alle ore 11:02:49
Si sapeva no? Gli Usa e l'America Latina stanno tenendo a galla la Fiat... l'Europa è in declino da anni e nessuno mai si sognerebbe di aprire nuovi impianti produttivi qui da noi!

Ps: Il marchi Dr nel 2011 ha segnato un -47,2% si vendite dimezzando la sua presenza sul mercato. Poveri lavoratori di Termini Imerese
Messaggio del 09-01-2012 alle ore 10:54:47
ovvero FAAD !

Altro che FIAT


Marchionne: "Fusione Fiat-Chrysler dopo 2015
Ripensare attaccamento emotivo al proprio Paese"

NEW YORK - La fusione completa tra Fiat e Chrysler non avverrà prima del 2015: un periodo necessario anche per 'crescere' un successore alla guida del colosso automobilistico e per completare il collocamento in Borsa del costruttore americano rilevato dal Lingotto. Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne in un'intervista al Detroit Free Press: "Nulla accadrà fino a dopo il 2015 a meno che io non venga investito da un autobus", ha detto il top manager spiegando che tale lasso di tempo permetterà di affrontare anche il completamento del collocamento in Borsa di Chrysler e la crescita di un successore alla guida del gruppo. E poi, parlando al Wall Street Journal il manager ha aggiunto: "L'attaccamento emotivo al proprio Paese come produttore va ripensato. E questo non significa tradirlo, significa crescere, come quando i ragazzi escono di casa. Sia Auburn Hill sia Torino sono in grado di ospitare il quartier generale del gruppo. C'è anche l'alternativa America Latina".




Ma vattene a fanculo tu e i bandoni americani

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