Massmedia

AGONIA BLOG
Messaggio del 06-11-2008 alle ore 17:07:03
La massiccia diffusione di SN come facebook
è direttamente proporzionale alla moria di diari elettronici..
troppo intimisti
troppo riflessivi e immaginifici
rispetto foto e frasine buttate là.
Mi chiedo quanto possano realmente raccontare di una persona le sue fotografie anche quando sta sulla tazza del wc
o quanto possano realmente raccontare di una persona frasi del tipo "Sto digerendo".
Mi spiace ma io non capisco..
sono una che alla fine si adatta
ma sono una di quelle persone che se potesse
scriverebbe ancora le lettere a mano
e le fotografie le preferisce "di carta".
Messaggio del 06-11-2008 alle ore 18:50:28
Molte persone non hanno semplicemente nulla da dire
Messaggio del 10-11-2008 alle ore 14:45:35
La carta è ancora viva, e funziona meglio che mai.

Le foto digitali fanno cacare, potete chiederlo ai veri fotografi.

Provate a rileggere una lettera scritta di proprio pugno da una persona a voi cara...

...nelle correzioni, cancellature, forme delle lettere, puntini sulle "i"...

Rivedrete la sua immagine, vivida, reale.


Ma sai che gli frega a quelli che per farsi una botta devono mettere le loro foto in mutande al cesso cogli occhiali a goccia... :0)



bye
Messaggio del 10-11-2008 alle ore 19:51:31
mi piace molto questa tua riflessione maya, è una cosa che ho notato anche io: una certa "moria" di blog e affini, o meglio una "moria" di spazi comunicativi on line che avevano, seppur marginalmente, ancora un "stile narrativo" non propriamente contemporaneo.
penso che la situazione comprenda due cose: 1) la tipica fase di assestamento di un mezzo o di uno strumento soppiantato per scelta, comodità o spirito di emulazione, da un altro più evoluto (temporalmente); 2) la tendenza sempre più massiccia alla diminuzione del testo, dell'informazione, del contenuto, cosa di cui avevo parlato in un mio articolo mesi fa e che riporto qui di seguito: Il pericolo della rete sta, a mio avviso, nella rapidità del lettore e della proposta di lettura. Un lettore che rovescia la filastrocca della tartaruga di Lauzi: un tempo, un essere velocissimo che si perdeva le bellezze del mondo che lo circondava a causa della sua folle corsa e diventato, dopo un brutto incidente, lento e riflessivo, riuscendo a godere dei piaceri della vita. L'homo informaticus ha invece rovesciato il dogma della contemplazione cartacea a favore dell'immediatezza comunicativa: pochi secondi, due righe, una opinione veloce e il fatto quasi azzerato. L'importante è leggere, ed ottenere, una nota informativa tale da essere riproponibile in una conversazione o, meglio ancora, in un forum. Presa la pillola, sconfitto il germe dell'ignoranza. Ma che si tratti di un placebo è più una certezza che non una ipotesi.
"Grazie all'ubiquità dei testi sulla rete, oggi probabilmente leggiamo di più rispetto agli anni settanta e ottanta, quanto il mezzo principale era la tv. Ma è un leggere diverso, dietro al quale c'è anche un modo diverso di pensare e forse addirittura un nuovo concetto di io", sentenzia lo stesso Carr. Ci siamo trasformati da esseri che sintetizzavano ciò che leggevano, in esseri simbolo di come leggiamo, volendo parafrasare Maryanne Wolf. Lo stile di lettura delle rete indebolisce, di fatto, il senso quasi bibliografico di approfondimento caratterizzato dalla carta; le modalità di questa lettura, poi, lo incoraggiano: tra una chat e un messaggio msn, in una pausa lavoro, sul piccolo display del cellulare, il modo di questo leggere incentiva e legittima il tempo che gli dedichiamo: secondi, al massimo minuti. Dall'analisi del pensiero ci avviamo alla mera decodifica delle informazioni; l'ipertesto di citazioni, fonti e note che costruivamo con il dito sulla pagina ci è direttamente suggerito, ed è anche linkabile.

È il mezzo che, quindi, ci orienta verso un tipo di lettura prima, di approfondimento nel mentre e di memoria poi; anche Nietzsche lo sapeva, quando gli facevano notare come il suo stile fosse cambiato con l'acquisto e l'utilizzo di una macchina da scrivere, acquisendone i caratteri e il ritmo cadenzato del ticchettio della tastiera.

In fin dei conti, non sembra altro che una riproduzione – in altro campo – del modello taylorista: la massimizzazione del tempo e dei mezzi (uomini e macchine), a favore dell'efficienza, dell'efficacia e anche – se non soprattutto – del fattore economico. Gli industriali utilizzarono il modello (metodo) per organizzare il lavoro nella fabbriche, i re dell'informazione lo utilizzano per rendere fruibili (come, quando, dove e perché) le informazioni che vogliono, a discapito del singolo e a favore di una finta collettività che risponde ai quegli stessi re: "in passato, al primo posto c'era l'uomo: in futuro dovrà esserci il sistema", scriveva Taylor. "Organizzare le informazioni del mondo intero e rendere universalmente accessibili e utili" dice Google
.
Messaggio del 11-11-2008 alle ore 08:47:14
Credo che la grande fortuna dei SN sia legata a diversi fattori.
Il primo credo sia riconducibile alle scelte di studio e lavoro che portano ragazzi ed adulti a vivere a km di distanza dalle persone alle quali sono legati e quindi a cercare un veicolo alternativo e veloce per poter continuare a comunicare con loro. Anche le foto messe su FB, per esempio, possono "raccontare" un vissuto che si vuole condividere con gli amici di sempre ma al quale questi non possono partecipare per problemi di distanza.
Il secondo,che se vogliamo è anche causa del primo, è il grande senso di solitudine che attanaglia il tempo in cui viviamo. é un supplire ciò che di naturale manca amplificato dalla tecnologia che ci bombarda giorno dopo giorno.
Questa credo possa essere per quanto riguarda il mio punto di vista una possibile e parziale spiegazione.
Per finire vorrei invitare chi ha forte insofferenza verso questi mezzi di comunicazione a non adattarsi..credo che la coerenza abbia la preminenza sul sentirsi parte dei più.
Messaggio del 20-01-2009 alle ore 22:36:30
Sono assolutamente d'accordo.
Ormai non si racconta più nulla, è una gara di foto dove vince chi ha l'addominale più scolpito o il ciuffo emo più lungo.
Un pò come tutti gli strumenti però possono essere utilizzati in molti modi diversi, chi sa comunicare lo farà comunque, anche da facebook.
Messaggio del 21-01-2009 alle ore 10:45:34
Facebook è una gran cagata.

Io la penso così, e ho spiegato più volte perché.

Le persone intelligenti possono fare un uso costruttivo anche di una merda di vacca, ma personalmente preferisco non entrare in contatto con escrementi (per ora, nella vita non si sa mai, la coprofilia ha la stessa dignità di ogni altro hobby, per me... :0) ).

P.S.

Ricordo a tutti (e a uno in particolare :0) ) che se mi taggate vi denuncio. ;0)



Saluti
Messaggio del 21-01-2009 alle ore 17:56:51

Ma sai che gli frega a quelli che per farsi una botta devono mettere le loro foto in mutande al cesso cogli occhiali a goccia... :0)




mitico

no, m'ha fatto sangue perchè hai citato un particolare immaginabile ma ricorrente,troppo trash e pacchiano che la gente di generazioni immediatamente successiva alla mia (magari anche qualcuno della mia tende a farlo) ha messo in risalto.

Personalmente penso che facebook abbia anche la sua utilità magari, poi usata a fini distorti perchè tutto ciò che esiste o viene inventato/evoluto deve essere infognato dalla mano dell'uomo che lo usa per altri fini. Non ho spazi del genere, mi limito a consultare di tanto in tanto il myspace della band di cui faccio parte (the marigold) e che utilizziamo per scopi informativi e propagandistici legati alla musica. E' una fortuna che i miei compagni con cui lo condivido la pensano come me, carpendone solo la funzionalità di quel mezzo.
Per il resto, ho sempre pensato che tutta questa roba viene creata e messa a disposizione della massa per scoprirne il "traccato digitale" e poi magari conoscendone dettagli che non gli dovrebbero riguardare; questa cosa è il precursore del "CONTROLLO".
Messaggio del 21-01-2009 alle ore 17:59:25
volevo dire "tracciato digitale".....maledetto edit
Messaggio del 21-01-2009 alle ore 23:20:36

premesso che ho solo una vaga idea di cosa sia facebook penso che da sempre la superficialità abbia la meglio sul resto vedasi i cinepanettoni natalizi
Messaggio del 23-01-2009 alle ore 12:45:17
faccialibbbro non è niente di più, niente di meno che un passatempo su internet come lo è quello di leggere, criticare e denigrare il prossimo sui forum...
poi ognuno può vedere i problemi della società, la P2 o l'angelo della morte dietro ogni cosa... in primis Lanciano.it o lo stesso internet che non ha fatto altro che ha dato voce a Tutti molti dei quali scrivono perchè hanno uno spazio bianco dove scrivere e altri perchè si sono evoluti dal dire le proprie "menate" al bar o alla parrucchiera e vanno per forum...
il mio motto è vivi e lascia vivere... sia chi digerisce e me lo fa sapere che chi mette le foto con il wc a goggia sulla testa...
per quanto riguarda la qualità delle cose ormai andate in disuso posso aggiungerti qualcosa del mio campo: la radiologia medica.
Le vecchie pellicole analogiche a detta di molti avevano una qualità d'immagine molto superiore alle attuali digitali... beh l'altro lato della medaglia è minori quantità di radiazioni al paziente... ogni evoluzione tecnologica dell'uomo ha pro e contro... pure l'aereo ha fatto perdere quel gusto di conoscere gente nuova fermandosi alle locande lungo la strada per dare la biada al cavallo e riposare le membra...
Messaggio del 05-02-2009 alle ore 22:14:52

Ma sai che gli frega a quelli che per farsi una botta devono mettere le loro foto in mutande al cesso cogli occhiali a goccia... :0)



A me beccheresti con la PSP, la sigaretta e la tazzina del caffè (se è mattina, altrimenti solo le prime due).

Assai meno cool. Sempre col cul, ma non cool.

Nuova reply all'argomento:

AGONIA BLOG

Login




Registrati
Mi so scurdate la password
 
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui

© 2024 Lanciano.it network (Beta - Privacy & Cookies)