La Piazza
poco fa ho avvertito una scossa abbastanza forte
qualcuno sa qualcosa di piu??
epicentro etc...
La scossa è stata MI 3.4 e ha interessato il distretto sismico della Val di Sangro.
Per ulteriori informazioni ci si può collegare sul sito dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Comunque speriamo che sia una Buonanotte
ho visto..................il distretto sismico di val di sangro dovrebbe comprendere anche la majella
cmq. troppo vicino cazzo!!
All'8vo piano sentita perfettamente.... speriamo bene...
l'epicentro e' tra palena e torricella peligna.........merda!!!
la zona del 27 Aprile se non erro.. mi tuffo sull'INGV.
bene o male quella, forse na 'nzì più vicina a noi quella di oggi.
tuca' che ne pensi?
non so come sia messa la situazione delle scosse "strumentali" nella zona... aspettiamo anche news da nikivi!
dall'ansa: ROMA - Una scossa di terremoto di magnitudo 3.4 è stata avvertita stanotte dalla popolazione in provincia di Chieti. Lo rende noto la Protezione civile, precisando che al momento non risultano danni a persone o cose. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, il sisma è stato registrato poco prima dell'1:00 con epicentro tra i comuni di Colledimacine, Monterodomo e Lettopolena.
Ho sentito abbondantemente, ero al Pc...
ciao a tutti,dopo una notte insonne passata tra scartoffie varie,studio dei dati ecc....
prima di tutto diciamo che la scossa non è stata molto forte,a lanciano è stata sentita solo marginalmente,chi abita ai piani alti,o chi era seduto se n'è accorto,ma persone che dormivano o camminavano non hanno sentito la scossa. naturalmente la scossa è stata avvertita distintamente nei comuni prossimi all'epicentro,quali palena,colledimacine ecc...
naturalmente per chi ha avvertito la scossa a Lanciano,come riferito da alcuni amici, era difficile distinguere se poteva essere una magnitudo 4.0 nell'aquilano o una magnitudo 3.0 dalle nostre parti,ma in pensiero è andato subito a l'aquila. l'epicentro esatto è stato localizzato tra i comuni di montenerodomo,colledimacine,lettopalena e palena.
precisamente nella frazione lago saraceno,comune di Montenerodomo
questa scossa ha avuto epicentro poco più a ovest,rispetto alla scossa del 27 aprile scorso di Mi 3.0
la scossa è stata registrata alle ore 22,55,44 e non ha provocato danni ma solo paura tra la popolazione,anche in questo caso l'ipocentro della scossa ha avuto un ruolo fondamentale, 9.7 km di profondità,come tutti i terremoti dell'appennino è avvenuto a profondità crostale,quindi ha avuto un buon risentimento nei comuni prossimi all'epicentro ed è stata avvertita anche da alcuni a Lanciano. (il terremoti Mi 4 alle isole lipari è avvenuto a 272 km di profondità)
tutto questo è normale,la cosa non normale è che non ci siamo ancora messi in testa di vivere in una delle regioni a più alto rischio sismico,i terremoti ci sono stati,ci sono e ci saranno...
riguardo alle scosse strumentali:
nessuna scossa strumentale registrata,ne prima e nemmeno dopo la scossa principale.
anche per la scossa del 27 aprile scorso di Mi 3.0 è successo cosi.
evidentemente è un piano di faglia che tende a scaricare l'energia con una scossa sola.
questo è un bene in quanto appena ha un po di energia la libera con scosse di mi 3.0 e 3.4 ma
a lungo andare è un male in quando in futuro può accadere che tenda a liberare energia con una scossa più forte.
una scossa dalle nostre parti era prevedibile,ne ho parlato solo con mio fratello,in quanto sto conducendo uno studio sulla previsione dei sismi,diciamo che fino a ora ho indovinato solo due scosse,ma credo si più di fortuna che di bravura....
sulla previsione dei sismi sto conducendo due studi,uno di questi si basa sul fatto che i terremoti si parlano anche a tantissimi chilometri di distanza......
da notare una curiosità,che seguo con molta attenzione,per chi vuole approfondire un pò:
prima della scossa delle 3,32 del 6 aprile,è stata registrata una scossa di magnitudo 4.6 con epicentro Forlì,
(poco a est rispetto alla scossa di eri sera di Mi 4.2)
ora prima della scossa di Mi 4.0 alle isole lipari c'è stata una scossa di Mi 4.2 con epicentro Barberino di Mugello.
come detto nel post "terremoto a castelfrentano" (((riporto il testo sotto)))
lo sciame tende a iniziare con una botticina nel sud,poi si sposta al nord e poi si ritorna al centro
(di questo ne ho parlato anche con il mio amico onesolution) ora cosa è successo,siccome dopo le scosse
di magnitudo 4 e 4.2 (isole lipari e mugello) non c'è stata nessuna scossa di rilievo entro 24 ore nell'aquilano
(aquilano,monti della laga,velino sirente,valle dell'aterno,monti reatini ecc) era ipotizzabile una scossa di magnitudo superiore a 3 nel distretto sismico val di sangro, (come detto il distretto sismico non equivale alla stessa zona,per noi la val di sangro è quella dove c'è la zona industriale. mentre nell'ingv la val di sangro è una porzione di territorio che comprende vari comuni,questo per far si chel'italia venga divisa in varie zone,appunto distretti sismici))
dico 24 ore perchè da vari dati,molte volte,le scosse si sussegueno nell'arco di 24 ore,c'è come uno stato di allerta per le 24 ore successive,infatti la scossa di questa notte è avvenuta entro le 24 ore dalla Mi 4 delle isole lipari.
ora è avveuta una piccola conferma di quello che ho detto su,dopo la scossa in val di sangro,sono state registrate tre scosse di magnitudo superiore a 2 nei distretti sismici velino sirente,gran sasso e monti della laga. fatta eccezione per la valle dell'aterno, dal 4 settembre non si registravano scosse in questi distretti sismici. ciò conferma ancora di più il mio studio...
---------------
QUESTO E' QUELLO CHE HO SCRITTO NEL POST "TERREMOTO A CASTELFRENTANO...""
grazie Ja per aver indicato i due blog!
fachiro,anche io ho visto la trasmissione,ed è davvero incredibile come si possono procurare timbri falsi e avere autorizzazioni per costruire cosi facilmente....
una scossa di magnitudo 4.2 è stata registrata ieri sera alle 22,04,31 con epicentro Barberino di Mugello in provincia di Firenze. (distretto sismico: Mugello)l'ipocentro è stato localizzato a 3,5 km di profondità,questo paramentro ha determinato uno scuotimento maggiore rispetto a strutture ipocentrali più profonde. La scossa è stata avvertita distintamente in buona parte dell'emilia romagna e toscana.
non si registrano danni evidenti,in quanto la scossa è stata forte si,ma comunque danni seri a fabbricati ed edifici si iniziano a riscontrare dopo magnitudo 5.0. la faglia che ha provocato il terremoto è una faglia di tipo estensionale (diretta o normale) l'evento principale è stato deguito da numerose repliche,tutte di bassa magnitudo (strumentali e comprese tra 2.4 e 2.8)
questa scossa è da ritenersi normale,in quanto non ancora ci mettiamo in testa che tutta l'italia è un paese ad altissimo rischio sismico. ogni anno avvengono circa 10 terremoti con magnitudo superiore a 4.0 e
questa scossa rientra in questo quadro.
l'unica differenza che si può sottolineare (ma la materia è ancora oggetto di studi) riguarda il fatto che i forti terremoti (Mw maggiore di 4.0 ) nel centro-sud sono precedute da numerose scosse sia strumentali che di magnitudo anche superiore a 3.0 (si osservi la lunghissima sequenza sismica dell'aquilano,con scosse strumentali registrate addirittura a inizio ottobre 2008 e sfociata in un Mw 6.3) mentre per quanto riguarda il nord non ci sono scosse minori ma tende a partire con una botta secca,seguita da repliche che si esauriscono in pochi giorni.
da notare che un sisma di magnitudo 4.0 ha colpito le isole lipari alle ore 05,16,08 di questa mattina. l'ipocentro è stato localizzato a 272 km di profondità.
da notare una curiosità,che seguo con molta attenzione:
prima della scossa delle 3,32 del 6 aprile,è stata registrata una scossa di magnitudo 4.6 con epicentro Forlì,
(poco a est rispetto alla scossa di eri sera di Mi 4.2)
ora prima della scossa di Mi 4.0 alle isole lipari c'è stata una scossa di Mi 4.2 con epicentro Barberino di Mugello.
Non sappiamo con precisione cosa c'è sotto di noi,con le perforazioni petrolifere si è arrivati a 7-8 km di profondità,non sappiamo cosa c'è di sicuro 1000-2000 km sotto...ma credo che questi terremoti in qualche modo siano collegati tra di loro,i terremoti si parlano anche a tantissimi chilometri di distanza.
come spiegato qualche settimana fa al mio amico onesolution,se si guarda la lista della sismicità del territorio italiano,si noterà sempre una o più scosse nel sud italia (isole lipari,golfi di patti e di milazzo,costa calabra occidentale,tirreno meridionale ecc...)
poi a distanza di brevissimo tempo una o più scosse nel nord (alpi retiche,alpi cozie,val di taro ecc)
e poi si ritorna nel centro (monti reatini,valle dell'aterno,aquilano ecc.)
oggi,15 settembre 2009,la luna si trova nel perigeo,cioè nel punto più vicino alla terra,alcuni attribuiscono questi terremoti alla forza gravitazionale della luna,io dico che comunque anche nei scorsi giorni la luna era vicina alla terra ma il 10-11-12 e 13 settembre sono stati giorni tranquilli dal punto di vista sismico.
(non è che la luna il 13 settembre sta a 500.000 km e il 15 sta 300.000,si avvicina e si allontana piano piano quindi il perigeo raggruppa più giorni,non solo oggi) qundi credo che la luna non abbia influenza sui terremoti,in quanto i terremoti si verificano dopo un accumulo di energia che viene liberata. questo non avviene in una notte per colpa della luna ma in tantissimo tempo. la luna può accelerare questo tempo di liberazione dell'energia ma comunque si parla di pochissimo tempo,un terremoto se deve accadere accade e basta,indipendentemente dalla luna.
nikivi7483
e quindi potremmo aspettarci un'altra scossa più forte????
Al momento rispondere "si" o "no" è stupido.
Occorrerebbe liberare da cassetti chiusi a chiave anni di ricerche.
Cho li ha chiusi a chiave ?

ciao pepetta!
avevo scritto un bel po ma poi non me lo ha postato....(sampei preparati alla cazziata,appena ti vedo!!)
comunque lo riscrivo....
da alcuni post deduco che hai dei bambini piccolini,una mamma è sempre in apprensione,comunque stai tranquilla,
credo che non ci saranno scosse più forti rispetto a quella di questa notte,credo che Mi 3.4 sia stata la scossa principale,al 99 % mi sento di escludere forti terremoti a breve termine nella zona epicentrale di questa notte. fino a ora, le 17,40 non è stata registrata nessuna replica. tutto è finito li, con un'unica scossa, come il 27 aprile scorso,solo una scossa di Mi 3.0 poi più niente.
comunque le prossime 24-48 ore saranno fondamentali per capire l'evoluzione.
la scossa di questa notte non è da intendersi come uno spostamento della crisi sismica aquilana verso est (val di sangro ecc) ma è un terremoto "a parte" dovuto a una liberazione di energia accomulata,questa scossa accadeva anche senza la sequenza sismica aquilana per intenderci.
mentre si nota uno spostamento della sequenza sismica aquilana verso nord-ovest nel distretto sismico monti reatini,in questo caso non sappiamo se tutto può finire cosi oppure possa sfociare in una scossa più grande.
sotto Lanciano non passano faglie,ma purtroppo possiamo risentire di scuotimenti anche modesti da terremoti provocati da piani di faglie dislocate non solo in abruzzo ma anche in molise,puglia,umbria,marche e mar adriatico.
la faglia più vicina a Lanciano è la faglia di casoli che segue la diretrica casoli,castelfrentano orsogna,a cui sis possono attribuire forti terremoti storici (1881,1882,1933 tutte con magnitudo superiore a 5.0)
poi ci sono altre faglie,potenzialmente pericolose,la faglia di Pizzoli,di campo imperatore,di assergi,della media valle dell'aterno e poi c' è una faglia che noi chiamiamo "silente" cioè dormiente, è la faglia del monte morrone,è lunga 23 km e passa per campo di giove, pacentro fino a popoli,è una faglia che non da segni di vita da ben 1850 anni,vuol dire che è carica di energia,se si sveglia è in grado di generare un terremoto di Mw 6.6-7.0 si può svegliare tra due minuti,tra 2 mesi cosi come tra 200 anni.
lunico terremoto che è possibile attribuire a questa faglia risale al 150 dc. da allora dorme.....
su quasi tutti i siti giornalistici e i tg è stata riportata questa affermazione
""sono stati effettuati controlli su edifici pubblici e scuole ma per fortuna nessun danno""
certamente sono favorevole ai controlli, ma se un edificio riporta dannicon una scossa di Mi 3.4 vuol dire veramente che è fatta di cartone bagnato...
come detto nel post sopra:
nessuna scossa strumentale registrata,ne prima e nemmeno dopo la scossa principale.
anche per la scossa del 27 aprile scorso di Mi 3.0 è successo cosi.
evidentemente è un piano di faglia che tende a scaricare l'energia con una scossa sola.
questo è un bene in quanto appena ha un po di energia la libera con scosse di mi 3.0 e 3.4 ma
a lungo andare è un male in quando in futuro può accadere che tenda a liberare energia con una scossa più forte.
riporto un'articolo apparso sul sito primadanoi.it
-----
Terremoto. «Nei dintorni di Paganica diverse zone “silenziose” da troppo tempo»
L’AQUILA. «Oltre alla faglia di Paganica ci sono, purtroppo, diverse altre strutture nei dintorni che risultano "silenziose" da lungo tempo».
Una delle faglie più note (anche prima del terremoto) e più ignorate, da chi ci ha costruito tutto intorno incurante dei pericoli, sarebbe in buona compagnia.
Lo spiega a PrimaDaNoi.it Laura Peruzza dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste che nel 2004 e nel 2006 elaborò una pubblicazione di pericolosità sismica in Italia Centrale in collaborazione con il Laboratorio di Geodinamica e Sismogenesi-GeoSisLab dell'Università di Chieti-Pescara
La faglia di Paganica, appunto, era una delle strutture «riconosciute e parametrizzate» (calcolate in base a uno o più parametri, ndr) nel modello del 2006.
Che cosa avevate scoperto?
«Avevamo scoperto», spiega Peruzza, «che utilizzare faglie ben individuate nel terreno, piuttosto che zone ampie che circoscrivono queste strutture, e ricordarsi di quanto tempo è trascorso dall'ultimo evento associato a ciascuna struttura, focalizza la pericolosità in un territorio più ristretto, in particolare la zona de L'Aquila risultava la più pericolosa nel settore da noi studiato».
In sostanza gli studiosi hanno posto l’attenzione sulle singole faglie e sulla loro attività nel tempo e questo ha permesso loro di capire molte più cose rispetto ad una veduta “panoramica”.
Si poteva evitare la catastrofe?
«Sicuramente si poteva fare di più nel passato», continua Peruzza, «ma non tanto per la conoscenza del processo sismico, ma per la qualità delle costruzioni. Se tutte le case in Italia fossero in grado di resistere alle accelerazioni di progetto che la legge prescrive, sono certa che smetteremo di piangere morti, sul nostro territorio».
Cosa potrebbe accadere in futuro per gli addetti ai lavori, si è imparato a capirlo in questi mesi, ed è impossibile prevederlo.
Ma anche grazie agli studi compiuti, Peruzza spiega: «noi interpretiamo il terremoto del 6 aprile come un evento in grado di aver "scaricato" la faglia di Paganica; essa continuerà a produrre terremoti via via meno forti e meno frequenti, come sempre accade a seguito di un forte rilascio sismico. Ma non altrettanto si può dire delle strutture adiacenti, che anzi possono trovarsi ora in uno stato di maggior carica rispetto a prima. Ci sono molte ipotesi, sul dove sia più probabile avvenga il prossimo terremoto, una forchetta larga, per parlare col gergo della statistica, su quanto forte esso sarà, nessuna certezza sul quando potrà accadere. L'invito, o la preghiera se preferisce, è che ognuno di noi, per il livello di responsabilità che gli compete faccia il massimo, per vivere sempre in condizioni di sicurezza».
Ma che la faglia di Paganica che ha scatenato il terremoto che ha colpito la zona de L'Aquila il 6 aprile scorso, non sarebbe stata la faglia più pericolosa presente nella zona lo dimostra anche uno studio condotto da ricercatori dell'università britannica di Oxford, guidati da Richard Walters, e pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.
La regione del Gran Sasso, dove si trova L'Aquila, è attraversata da larghe faglie, ma dagli studi fatti subito dopo il terremoto, a causare la scossa di magnitudo 6.3 sarebbe stata proprio quella di Paganica.
Walters e colleghi, analizzando le immagini radar registrate dal satellite dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) prima e dopo la scossa, hanno notato come in corrispondenza della faglia di Paganica la terra sia affondata di 25 centimetri da un lato e si sia alzata nel lato opposto.
«Dallo studio - ha dichiarato Walters - è emerso che è pericoloso partire dal presupposto che la faglia più grande causi eventi più devastanti».
Secondo i ricercatori inglesi, «l'energia rilasciata durante il terremoto del 6 aprile sarebbe pari al 15% di quella accumulata».
Ma gli eventi devastanti come il sisma dell'Aquila non sono fortunatamente gli unici attraverso i quali viene rilasciata energia.
Anche gli sciami sismici avrebbero, infatti, contribuito al rilascio dell'energia accumulata nella faglia e, come osserva Simone Atzori, dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
I calcoli fatti da Walters e colleghi sull'energia rilasciata non possono essere usati per fare previsioni perché «sono fatti sugli ultimi decenni, ma l'energia si accumula nei secoli».
Alessandra Lotti 16/09/2009 9.05
gent.mo angelo77, purtroppo oggi sui terremoti sappiamo poco-niente, ci sono forti terremoti storici a cui non è possibile attribuire la faglia che li ha generati,per avere un quadro completo dei "tempi di ritrono" dei terremoti,visto che ci sono faglie che hanno tempi di 2000-2500,forse tra circa 10.000 anni forse si avrà un quadro completo...e si potrà vedere più o meno dove c'è il margine di ritorno di un terremoto,ma spero vivamente che tra poco tempo (non tra 10.000 anni)tutta l'italia avrà edifici costruiti con severissimi criteri antisismici...
Un terremoto avviene quando lo sforzo accumulato in tempi lunghissimi all’interno della crosta terrestre, causato dal moto delle placche che costituiscono lo strato più superficiale della Terra, supera la soglia di resistenza alla rottura delle rocce, che costituiscono tali placche. La rottura avviene lungo un piano, detto piano di faglia, e l’energia immagazzinata nella crosta viene istantaneamente rilasciata. Parte di questa energia viene spesa per generare le onde sismiche responsabili dello scuotimento del terreno, e quindi dei danni prodotti dall’evento, mentre il resto viene speso per deformare in modo permanente il paesaggio circostante: vale a dire che un evento sismico è in grado di innalzare od abbassare, così come spostare orizzontalmente, un punto della superficie terrestre. Poiché un evento sismico deforma ovviamente anche la zona circostante la faglia sismogenetica, esso è in grado di alterare lo stato di sforzo delle porzioni di crosta adiacenti. In questo modo un terremoto trasmette informazioni alle faglie attive circostanti. Potremmo definire questo processo come il modo in cui le faglie comunicano tra di loro.
Questa percentuale di sforzo aggiunto dal terremoto (lo possiamo definire correttamente sforzo indotto) si somma allo sforzo tettonico che con continuità carica le faglie sismogenetiche che già esistono (note o non note che siano) in una certa porzione di crosta. La possibilità di stabilire se una faglia sismogenetica è prossima al raggiungimento delle condizioni di innesco della frattura dipende dalla conoscenza dell’energia totale accumulata nel tempo, ed eventualmente di quella aggiunta dai terremoti avvenuti in precedenza, e dalla conoscenza delle caratteristiche delle rocce della zona di faglia.
I processi geodinamici (moto delle placche, di microplacche o cunei) sono responsabili degli accumuli di energia nella crosta terrestre. Siccome questi processi sono studiati solo tramite ricostruzioni cinematiche, vale a dire che non definiscono le quantità di energia in gioco ma solo le direzioni di movimento relativo delle placche, è impossibile, almeno allo stato delle conoscenze attuali, stabilire il valore assoluto dell’energia accumulata. In altre parole, non conosciamo il livello di sforzo totale che agisce su una faglia in un preciso istante di tempo.
se si guarda la lista della sismicità del territorio italiano,si noterà sempre una o più scosse nel sud italia (isole lipari,golfi di patti e di milazzo,costa calabra occidentale,tirreno meridionale ecc...)
poi a distanza di brevissimo tempo una o più scosse nel nord (alpi retiche,alpi cozie,val di taro ecc)
e poi si ritorna nel centro (monti reatini,valle dell'aterno,aquilano ecc.)
@ NikiVi,
il perchè di questa apparente "stranezza" è presto detto, osserviamo la carta della sismicità in italia:

Questa situazione è il risultato di un gigantesco "puzzle" geologico, che ha dato origine alla nostra penisola.
L'area centro-mediterranea è uno splendido laboratorio naturale che riunisce in uno spazio relativamente ristretto un vasto campionario di oggetti geologici che hanno registrato una lunga e complessa storia geologica:
* frammenti di litosfera rigida (placca europea e placca africana), dello spessore di circa 100 chilometri, galleggianti su un'astenosfera viscosa e in progressivo reciproco avvicinamento. Nel processo di convergenza tra placche l'Africa si è "indentata" nell'Europa attraverso un cuneo rigido scarsamente deformato chiamato Adria o Promontorio Africano. Questo cuneo si estende dal Mar Ionio fino all'estremità occidentale della Valpadana, ed è bordato dalle Dinaridi, dalle Alpi Meridionali e dall'Appennino.
L'Adria costituisce oggi una scheggia della grande placca africana. La zona di rottura è segnata dalla Scarpata di Malta, una sorta di parete sommersa attraverso la quale il fondo marino viene ribassato da una profondità di qualche centinaio di metri nel Canale di Sicilia ad una profondità di circa 4000 metri nella piana abissale ionica;
* catene montuose (Alpi e Dinaridi) originate dalla collisione tra Europa ed Adria e dalla deformazione dei relativi margini continentali;
* catene montuose (Appennino ed Arco Calabro) originate lungo il margine sud-occidentale del promontorio adriatico nel corso del suo sprofondamento nell'astenosfera (subduzione). I terremoti profondi del basso Tirreno marcano lo sprofondamento della piastra adriatica fino a profondità di circa 500 chilometri (linee nere con relativi valori di profondità espressi in chilometri);
* catene montuose (Maghrebidi Siciliane) originate dalla deformazione del margine convergente della placca africana;
* bacini post-collisionali, con litosfera continentale assottigliata (Bacino Pannonico) o litosfera oceanica di nuova generazione (Mediterraneo Occidentale, Tirreno) aperti in corrispondenza di zone di subduzione e "scarrucolamento all'indietro" di placche (sprofondamento della placca europea sotto i Carpazi nel caso del Bacino Pannonico, sprofondamento della placca africana-adriatica sotto il Blocco Sardo-Corso nel caso del Mediterraneo occidentale, sprofondamento della piastra adriatica sotto l'Appennino e sotto l'Arco Calabro nel caso del Tirreno);
* frammenti di litosfera continentale (Blocco Sardo-Corso, in origine facente parte della placca europea) ruotati e trasportati lontano dall'originaria patria di appartenenza.

Ora considerando tutto ciò, e guardando attentamente i movimenti relativi delle microplacche dche formano il bacino del Mediterraneo, si può notare che la placca appenninica si muove lentamente da SUD OVEST verso NORD EST, mentre quella delle dinaridi, alpi meridionali ha un movimento opposto generalmente da NORD verso SUD.
Le due placche si incontrano proprio nella zona del Friuli Venezia Giulia (guarda caso una delle zone a più alto rischio sismico in Italia, insieme all'appennino). Tale zona funge da "cerniera" per l'intera catena appenninica che resta libera di ruotare in senso appunto SUD EST NORD OVEST (questo spiega la forma a stivale inclinato del nostro paese) quasi come se si trattasse di un gigantesco pendolo.
Tuttavia i materiali che formano la catena appenninca non sono omogenei, essendo il risultato della deposizione di elementi terigeni avvenuta nel corso di milioni di anni, e questo spiega il perchè del suo comportamento non omogeneo in caso di terremoti.
Devo farti i complimenti per la tua passione, tuttavia la sola buona volontà non basta, perchè non ti iscrivi alla facoltà di geologia? I tuoi studi ne trarrebbero enorme vantaggio e magari unendo la passione alla conoscenza scientifica riusciresti veramente a trovare un modo per prevenire i terremoti.
In ogni caso complimenti ancora e in bocca al lupo per le tue ricerche

------------
Editato da Animamundi il 16/09/2009 alle 19:11:21
Ahem scusate, rileggendo mi sono accorto di un errore ,

volevo dire che la catena appenninica è libera di ruotare con direzione SUD OVEST -NORD EST (seguendo appunto il movimento della placca appennica)
Tutto questo "per la precisione"



ciao anima,concordo pienamente su tutto quello che hai detto,
molte volte scrivo con parole semplici,evitando termini complessi per far capire a tutti,visto il terremoto purtroppo è una cosa maledettamente seria....
ti ringrazio per le mappe che hai postato,anche io ho qualche mappa interessante da postare ma non ancora riesco a capire come si fa,nonostante i consigli di bruce wayne e sampei....
come hai detto tu l'italia è un gigantesco puzzle geologico,ho visto una mappa che rappresenta l'europa tra 10.000 anni,l'intera costa adriatica dal friuli alla puglia sarà interamente attaccata ai balcani,l'intero adriztico scomparirà, e questi movimenti avvengono grazie ai terremoti,cosi come stiamo assistendo a una modifica dell'appenino abruzzese durante la crisi sismica dell'aquilano.
purtroppo dobbiamo aspettarci altre scosse forti,che avverranno in futuro,anche tra 200-300 anni però insomma,le faglie stanno la....con le esplorazioni petrolifere siamo arrivati a 6-7 km di profondità ma non sappiamo esattamente cosa c'è a 2000-3000 km di profondità,si possono fare solo ipotesi.
la scossa del 6 aprile è caratterizzata da un meccanismo di tipo estensionale, con piani di faglia orientati nord-ovest, sud-est e direzione di estensione nord-est, sud-ovest (anti-appenninica).
noi parliamo di terremoti ma non dobbiamo dimenticarci i vulcani presenti in italia potenzialmente pericolosi......
ti ringrazio per i complimenti e per l'imbocca al lupo ma per ora,causa vari problemi,non posso iscrivermi alla facoltà di geologia,in futuro chissà.....e poi questi strumenti costano tantissimo...per ora non sto lavorando e mi devo arrangiare....
appena ci sono novità aggiornerò subito...
ti ringrazio ancora!
nikivi7483
da questa mappa si nota come la scossa in argomento sia stata sentita marginalmente anche a Lanciano.

mantre questa è la stessa mappa,riferito allo scuotimento registrato in occasione della scossa del 6 aprile

questa mattina alle ore 05,50,17 è stata registrata una scossa di Mi 4.5 nella zona di Macerata,l'ipocentro è stato localizzato intorno ai 37 km di profondità (maggiore rispetto a tutte le scosse dell'aquilano)
la scossa ha creato panico tra la popolazione,riporto le mappe dell'epicentro e dello scuotimento registrato in varie località,la scossa è stata sentita marginalmente in abruzzo,nei comuni prossimi ai confini con le marche ma non nella nostra zona,riporto anche il comunicato dell'ingv
-----
Il terremoto è stato localizzato nel punto di coordinate 43.41N – 13.39E ed è stato risentito principalmente nelle province di Macerata e Ancona, meno fortemente in tutte le Marche, in Umbria e in Abruzzo. I comuni più vicini all’epicentro sono Montefano, Affignano, Montecassiano, Recanati (MC), Filottrano, Osimo, Santa Maria Nuova (AN). La città di Macerata è a 12 km dall’epicentro. Fino a questo momento (le 08:30 del 20 settembre) non sono state registrate repliche, neanche a livello strumentale.
La profondità dell’ipocentro è circa 38 km, superiore alla maggior parte dei terremoti appenninici (tipicamente entro i primi 15 chilometri della crosta). Questi eventi “profondi” si presentano spesso come scosse isolate, non essendo preceduti o seguiti da altre scosse più piccole, come avviene invece per i terremoti crostali.
Il verificarsi di terremoti a questa profondità è caratteristico del processo geologico in atto nella zona umbra-marchigiana, la flessione della placca adriatica al di sotto dell’Appennino. Negli ultimi dieci anni, la zona è stata interessata da frequente sismicità superficiale concentrata circa 15 km a ovest dell’epicentro odierno, mentre la sismicità più profonda è avvenuta sporadicamente nelle zone intorno. Il terremoto delle 5:50 è il più forte avvenuto in questa regione negli ultimi dieci anni. Non ci sono eventi nei cataloghi storici assimilabili a quello odierno.
-------


nikvi 2 domane?
-
c'e' da aspettarsi una scossa da queste parti nelle prox 48 ore come dopo il 27 aprile e come dopo pochi
giorni fa?
- tutta questa attivita' sismica comincia a preoccuparmi un po..........c'e' qualche geologo che ipotizza una specie di big one italico?


ciao bomber,
riguardo ai fenomeni del 27 aprile (Mi 3.0) e 16 settembre (Mi 3.4) credo si trattino di eventi isolati, che comunque creano paura tra la popolazione. data la bassa magnitudo rientrano nella normale sequenza di rilascio di energia,questi fenomeni sono molto comuni nel territorio italiano.
Sono piccole rotture che riguardano piccoli segmenti di faglia. "evento isolato" vuol dire che non è attiva una sequeza sismica nella zona,nel senso che non sono state registrate scosse strumentali (magnitudo inferiore a 2.0) prima e/o dopo l'evento principale. credo che a breve termine si possa escludere un evento di maggiore magnitudo nella stessa zona ipocentrale del 27 aprile e 16 settembre.
riguardo la seconda domanda,in effetti in questi mesi stiamo assistendo a un incremento delle scosse sismiche di magnitudo superiore a 4.0. come detto più volte,ci sono faglie potenzialmente pericolose in abruzzo in grado di generare forti terremoti. la faglia di assergi,di campo imperatore,della media valle dell'aterno,di Pizzoli,di caramanico,altopiano delle rocche,sulmona...
poi c'è la faglia del monte morrone,
è lunga 23 km e passa per campo di giove, pacentro fino a popoli,è una faglia che non da segni di vita da ben 1850 anni,vuol dire che è carica di energia,se si sveglia è in grado di generare un terremoto di Mw 6.6-7.0 si può svegliare tra due minuti,tra 2 mesi cosi come tra 200 anni.
l'unico terremoto che è possibile attribuire a questa faglia risale al 150 dc. da allora dorme.....
questo non è un buon segno. Senza dimenticare le faglie dell'adriatico e del molise.
E purtroppo,non dimentichiamoci anche della sicilia e della calabria,zona altamente sismiche. un big one italico può avvenire ma non si sa ancora quando,si spera tra secoli quando tutta l'italia avrà adottato severissimi criteri anti sismici riguardo tutti i fabbricati.
come per i poliziotti che indagano su un delitto e non sanno a che ora è avvenuto l'omicidio,cosi i sismologi,sanno dove,perchè e come avviene un terremoto ma non si sa quando...
segnalo che ieri martedi 22 settembre 2009 poco dopo la mezzanotte è stato avvertito un boato e una scossa di terremoto a San Gregorio,uno dei centri più colpiti dal sisma del 6 aprile,la gente si è riversata in strada in preda alla paura. fin qui tutto normale....però nessun sismografo ha registrato la scossa....neppure strumentale...
più o meno alla stessa ora c'è stata una scossa di Mi 3.2 nel distretto sismico Monti Martani, epicentro tra Terni e Orvieto, ma è impossibile, vista la distanza che questa scossa abbia avuto un risentimento sino a San Gregorio. neanche gli "esperti" dell' ingv sanno di questa scossa misteriosa....
l'unica spiegazione possibile è che si sia trattato di un movimento franoso di moderate dimensioni in prossimità del sottosuolo oppure di una esercitazione militare visto che nella zona ci sono poligoni militari.
riporto un articolo apparso oggi sul sito www.primadanoi.it
NOTA: le zone silenziose da troppo tempo di cui si parla nell'articolo sono piani di faglia che non generano terremoti da 200-250 anni. Sono zone pericolose in quanto da molto tempo non liberano l'energia accomulata e si pensa possono essere prossimi a carichi di rottura. queste zone vengono chiamate LACUNE SISMICHE.
--------
Terremoto. Boschi (Ingv): «quattro zone silenziose da troppo tempo»
SULMONA. Ci sono zone più a rischio sismiche di altre ma la scienza oggi non può dire quando avverrà un terremoto. Lo ha ribadito ieri il presidente dell’Ingv, Enzo Boschi in un incontro a Sulmona.
Fin dalle prime ore dopo il sisma del 6 aprile scorso gli studiosi hanno ribadito che è impossibile prevedere un terremoto.
E’ stato duro nei mesi scorsi lo scontro con il ricercatore Giampaolo Giuliani che con le rilevazioni del gas radon sostiene che si possa prevedere una scossa.
Una posizione mai accettata dall’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia o dalla Protezione Civile che denunciò Giuliani per procurato allarme quando annunciò possibili forti scosse.
Boschi però oggi fa sapere di aver invitato Giuliani a un incontro per capire le sue teorie e i suoi studi, senza però aver mai ricevuto risposta.
Insomma, forse anche la “scienza ufficiale” avrebbe voluto approfondire o comprendere meglio gli strumenti dell’uomo che prevede i terremoti.
«E' scientificamente provato che la produzione di particolari fenomeni o di gas, come il radon, non sempre si concludono con un evento sismico - ha aggiunto Boschi -, annunciare un terremoto oggi, un altro domani e un altro ancora tra sei mesi è facile. E può darsi che alla fine uno ci azzecca pure. Al momento nessuno è in grado di fare previsioni sistematiche, forse sarà possibile tra qualche secolo».
Ma il presidente dell’Ingv ha ammesso che è però possibile indicare le zone più a rischio rispetto ad altre, cosa che lui stesso cominciò a fare quindici anni fa, quando furono individuate le zone d'Italia ad altissimo rischio sismico.
«Quattro zone da troppo tempo non soggette a movimenti sismici», ha aggiunto, tra queste l'Appennino centrale tra Rieti e Sulmona, con un potenziale superiore a 6.5 Richter.
La mappa di queste zone fu pubblicata sul Corriere della Sera nel settembre del 1999: vi figuravano l'Appennino Centro-settentrionale tra il Casentino e Città di Castello (Perugia); l'Arco Calabro settentrionale tra Castrovillari e Cosenza e la Sicilia orientale nella Val di Noto.
Oltre a queste zone venivano indicate probabili lacune nella Costiera adriatica, tra Marche e Romagna e nell'Appennino Centro-meridionale, nel Sannio.
«Sappiamo che oltre il 40 % del territorio e' considerato a rischio e oltre il 60 % degli edifici e' giudicato inadeguato», disse allora il professor Franco Barberi, sottosegretario alla protezione Civile. «Il quadro e' preoccupante - osservò Barberi - e l' unico modo per difendersi e' attuare una politica di prevenzione consistente nell' adeguamento edilizio».
«In quell'anno è stato fatto anche un censimento degli edifici pubblici a rischio - ha proseguito Boschi -, quello che meraviglia è che nessuno abbia fatto nulla. Una situazione che sta diventando grottesca. Sappiamo tutto e conosciamo le zone a rischio, ma non si fa nulla per evitare che gli edifici crollino. Ora basta: se ci sono edifici a rischio vanno chiusi».
Il presidente ha sottolineato come la questione della fortificazione dei centri storici e del patrimonio immobiliare storico culturale è enorme: «in America e in Giappone non hanno questo problema. Ma io dico che con un piano a lunga scadenza anche i centri storici possono essere consolidati. In che modo dovranno deciderlo gli esperti urbanistici, io mi occupo solo di sismologia».
Al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, Boschi ha detto di aver suggerito di realizzare una struttura per lo studio degli eventi sismici con sede all'Aquila o a Sulmona.
«So che in questo momento le priorità sono altre - ha detto -, ma avere sul posto scienziati che studiano quotidianamente i movimenti del sottosuolo è di fondamentale importanza».
«Con gli edifici adeguati il terremoto non fa paura - ha concluso Boschi -. Su questo fronte possiamo fare ben poco: noi facciamo l'analisi di quanto succede, le scelte politiche spettano ad altri. So solo che se fossi venuto un anno fa a parlare di terremoto nessuno mi avrebbe ascoltato. E sono convinto che tra sei mesi accadrà la stessa cosa, finché non si verificherà un nuovo evento sismico disastroso».
23/09/2009 9.33
E io ieri ho preso casa all'Aquila...Ormai dovrebbe aver superato il test

18:14:57----
4.1
porca!!!!!!!!!!!!!!!!
gent.mo alf85
penso che ora puoi stare tranquillo,quello che doveva crollare è già crollato, però ti consiglio,se il tuo è un edificio non antisismico prima di stabilirti li,un sopralluogo da parte dei tecnici soprattutto se hai notato qualche crepa anche lieve.
anche se "diciamo" che la faglia di paganica (che ha generato il terremoto del 6 aprile) è quasi scarica,
non dimentichiamoci che l'aquila resta zona altamente sismica in quanto può risentire di scuotimenti anche modesti provocati da altre faglie circostanti. (vedi articolo del post precente)
non dobbiamo abbassare la guardia in quanto se è pur vero che la sequenza sismica sta via via spegnendosi,la probabilità di eventi di Mi maggiore di 4.0 è ancora moderata.
la faglia di paganica,inoltre,con la scossa di Mw 6.3 del 6 aprile, ha rilasciato solo il 15 % dell'energia accomulata,questo spiega la lunghissima sequenza sismica,prima e dopo la scossa principale
perciò sulla base dei dati disponibili,eventi di moderata intensità non si possono ancora escludere in via definitiva.
la scossa di oggi delle ore 18,14 di Mi 4.1 è avvenuta a una profondità di 9,7 km come del resto la maggior parte delle scosse ed è stata preceduta da alcune scosse strumentali,
distretto sismico Gran Sasso
tuttavia,dopo una scossa di Mi 4.1 ci saranno repliche,anche se dovrebbero essere di minore magnitudo,comunque la scossa principale non è stata avvertita a Lanciano.
questa è la mappa del risentimento della citata scossa.

Beh, antisismica non è, si tratta di una casa di mattoni (piano terra, 1° e 2° piano) quindi niente cemento armato, con mura da 60. L'unica cosa che si nota è una porta chiusa successivamente, si vede dai segni, e poco più. Booh, l'hanno messa in classe A.

ciao alf85,diciamo che la tua casa ormai può aver passato il test di prova....evidentemente è una costruzione fatta a dovere.....ci sono case in mattoni fatte bene che sono rimaste in piedi,mentre costruzioni in cemento armato che sono venuti giù...
ti ricordo sempre che comunque l'aquila può essere soggetta a scuotimenti modesti da parte di terremoti generati da faglie circostanti e come dimostrato dalla scossa di Mi 4.1 di ieri,la sequenza sismica non è ancora finita. Senza dimenticare che sotto il quartiere Pettino c'è una faglia attiva...
riporto un pezzetino di articolo apparso oggi sulla home page del sito www.ilcentro.it
-----------
PRUDENZA. C’è chi dispensa consigli. «Nel distretto del Gran Sasso», ha detto il geologo Antonio Moretti, «non c’è da aspettarsi un terremoto di intensità particolare, ma io, se fossi al posto degli abitanti dei Comuni a ridosso dell’epicentro, non ci tornerei a dormire in quanto è possibile che si verifichi un altro fenomeno in grado di raggiungere intensità 5».
------------
non so se è stato il giornalista a scrivere male o il geologo a "esprimersi" male,
voleva dire Magnitudo 5.0 e non intensità 5,in quanto l'intensità si misura in scala Mcs (Mercalli)
scala Mcs intensità V = Forte. Avvertito praticamente da tutti, molti destati nel sonno; crepe nei rivestimenti, oggetti rovesciati; a volte scuotimento di alberi e pali
che comunque equivale a Magnitudo 4.8
già in questo periodo tra giornalisti e politici si è fatto un casino a non finire....almeno parlate chiaro.....
comunque ora sono le 17,29 e non si registrano repliche forti nella zona epicentrale di ieri (Mi 4.1) ma solo moltissimi terremoti strumentali non avvertiti dalla popolazione
Grazie delle spiegazioni Nikivi, sempre gentile

Avete visto ieri sera a Voyager di quel tale, Raffele Bendandi? Riusciva a prevedere -pare- abbastanza bene i terremoti con "carta e penna", secondo la sua teoria, ovvero l'influenza degli altri pianeti sulla Terra (come la luna per le maree)
Qui sotto gli "esperti" dicono che non sarebbe finita così...
http://www.corriere.it/openxlink.shtml?http://www.agu.org/pubs/crossref/2009/2009GL039337.shtml
ciao alf85,scusa il ritardo ma stavo seguendo l'evoluzione della scossa di Mw 8.3
ho visto lo speciale di voyager,conoscevo bendandi anche prima della puintata di voyager e secondo me Bendandi aveva un'altro metodo segreto per prevedere i terremoti oltre a quello dei pianeti e della luna che influiscono sui terremoti. il metodo segreto non è mai stato rivelato da bendandi.
bendandi ci ha preso un paio di volte,addirittura una volta fece una deposizione davanti a un notaio prevedendo un terremoto che poi effettivamente si verificò.
la luna e i pianeti influiscono poco sui terremoti,mi spiego,i terremoti non creano in una notte,ma un terremoto si ha quando energia accomulata nel sottosuolo si libera improvvisamente generando onde sismiche,indipendentemente da marte giove e dalla luna.
la luna essendo vicinissima a noi può influenzare i terremoti ma in maniera assolutamente minima. un terremoto quando deve accadere accade e basta.
detto questo, il giorno 15 settembre 2009 la luna si trovava al perigeo,il punto più vicino alla terra. ho seguito con estrema attenzione questi giorni. e' venuto fuori che non c'è stato nessun incremento di terremoti forti o moderati,anzi,proprio nei giorni successivi al perigeo c'è stata una piccola diminuzione di terremoti.
nota: il 15 settembre c'è stato il perigeo,ma anche nei giorni precedenti e successivi la luna era vicina alla terra,non è ke il 14 sta 500.000 km e il 15 sta a 300.000 km. sono più giorni di perigeo.
secondo me,parere del tutto personale,ha più influenza il sole che la luna. come sappiamo in inverno anche se da noi fa freddo il sole è più vicno alla terra. ma ripeto,sono influenze minime,un terremoto quando deve accadere accade.
allo stato attuale è impossibile prevedere terremoti. mi spiego,nessuno è in grado di dire
giorno e ora precisi
magnitudo
epicentro
Mah...Secondo me -purtroppo- con la sua morte Bendandi si è portato dietro tutti i suoi metodi di previsione, nonostante tutti gli incartamenti lasciati; è veramente incredibile come qualcuno che cerchi di fare delle cose utili venga sempre trattato male (almeno in Italia...)
che sta succedendo???
Eh? Nulla, nulla, si parlava della futura catastrofe planetaria...

Comunque, a parte gli scherzi, Bendandi ha lasciato scritto qualcosa di...poco simpatico anche per Roma, non ricordo se per il 2010 o il 2011. Andando un po'


basta una piccola voragine sotto il Vaticano. Il resto può restare intatto!!!
sdasssssssssssssssss
Prima però vorrei vederla per bene, non si sa mai

Bendandi ha lasciato scritto che una forte scossa di terremoto provocherà danni a Roma nel maggio del 2011. purtroppo con la sua morte sono andate via anche tutte le sue conoscenze.
non ci resta che aspettare per vedere cosa succederà....
naturalmente resta il fatto che roma è zona sismica,in passato ha sofferto danni a causa di terremoti e quest'anno (come sempre) non sono mancati terremoti di magnitudo 2.0 o poco inferiore con epicentro proprio roma.


pure nostradamus ha lasciato degli scritti

speriame.......


Nikivi7483 stai seguendo le scosse nella provincia di Frosinone? da ieri ce ne sono state molte...
ciao tuning! ti ho risposto anche sul cistitù ma poi sei scappato!
in questi giorni stiamo assistendo a un nuovo "focolaio sismico" nella zona di Frosinone e Sora (distretto sismico zona_cassino) gli esperti parlano di repliche del sisma del 30 settembre (Mi 3.5) ma secondo me è un nuovo sciame sismico attivata dalla crisi sismica aquilana. le scosse strumentali registrate in questi giorni sono centinaia,più le scosse avvertite dalla popolazione. (Mi 3.4-3.5)
questo sciame sismico può finire cosi,oppure può evolversi con una scossa più forte. dopo il 6 aprile la paura è tanta. Anche a sulmona c'è stato uno sciame sismico nei mesi scorsi però poi non c'è stata una scossa forte. tutto è finito li.
resta il fatto che la zona interessata è comunque ad alto rischio sismico.
Come ripetuto più volte,purtroppo la zona di sulmona e anche il frusinate,soprattutto dove ci sono le valli,le conche,sono costituiti da materiali pleistocenici alluvionali,sabbia,materiali inerti da riporto,purtroppo,questo amplifica le onde sismiche,non essendo roccia compatta, xciò si possono avere danni anche con scosse di non particolare volenza.
E sotto i nostri piedi, nella zona nostra, che tipo di terreno abbiamo?

------------
Editato da Alf85 il 09/10/2009 alle 08:56:11
esattamente lo stesso tipo alf.
Oh che gioia...

Grazie per la risposta Nikivi7483, vedremo come si evolve la situazione..... speriamo niente!!
concordo in pieno con animamundi. se vogliamo entrare nello specifico si possono prendere foto antiche di Lanciano,non è difficile trovarle. si può vedere come la pietrosa e il corso erano praticamente dei grossi fossi. poi sono stati riempiti con materiale da riporto per costruire la piazza e il corso. come detto questi materiali amplificano le onde sismiche.
come detto,la zona che preoccupa di più ora è il frusinate,l'ultimo terremoto dovrebbe essere quello del 1349 (Mw 6.62) Purtroppo per terremoti storici è difficilissimo se non impossibile risalire esattamente a magnitudo ed epicentro. Se questo è veramente l'ultimo terremoto registrato in zona,allora vuol dire che la faglia è carica di energia. Più passa il tempo dall'ultimo terremoto forte,più la faglia accumula energia e più sarà forte il prossimo terremoto. Non sappiamo al momento precisamente se ci sarà una scossa di notevole energia,come nel 1349, l'attenzione comunque è massima......
nel 1349 i comuni prossimi all'epicentro riportarono danni del X Mcs.
riporto un breve articolo apparso oggi sul sito www.primadanoi.it
----------
Terremoto, ecco le quattro zone tenute sotto controllo
ABRUZZO. Quattro sorvegliate speciali, quattro zone sismiche che in questi mesi vengono tenute d’occhio con una attenzione speciale.
Si tratta del Frusinate, dei Monti Reatini, dell’Aquilano e del Mugello.
Dopo i mesi di ansia per la zona abruzzese adesso l’attenzione si sta spostando verso Frosinone, dove nelle ultime ore si sono avvertite scosse di media intensità.
Si continua a seguire con attenzione anche la situazione nei Monti Reatini, dove all'inizio dell'estate si è manifestata una significativa attività sismica.
L’AQUILANO: dopo il forte sciame sismico culminato nel terremoto del 6 aprile scorso, la situazione sta lentamente tornando alla calma, secondo gli esperti dell’Ingv.
Il monitoraggio dei sismologi in quest'area è sempre attivo, ma più leggero rispetto a quello condotto nei mesi passati.
La scossa più forte avvertita in questa zona è stata quella del 24 settembre scorso con una intensità di 4.1 della scala Richter. Piccole scosse si avvertono ormai quotidianemente ma di rado superano il terzo grado.
I MONTI REATINI: a partire dall'estate scorsa nella zona attorno a Montereale (L'Aquila) si è attivata una nuova sequenza che in soli 15 giorni ha generato un centinaio di terremoti di magnitudo compresa fra 2,5 e 3,9.
«Nelle ultime settimane l'attività sembra decisamente ridotta, tanto che si registra una scarsa sismicità», ha osservato Chiarabba.
Tuttavia l'area continua ad essere sorvegliata con attenzione, considerando inoltre che anche questa zone è stata colpita da un terremoto distruttivo nel 1703.
IL FRUSINATE: in quest'area lo sciame è in atto, come testimoniamo le due scosse di magnitudo 3,4 e 3,5 registrate nella notte scorsa.
«In quest'area stiamo intensificando gli studi, utilizzando strumenti di tipo diverso», ha detto Chiarabba.
Il rischio è che possa ripetersi un terremoto confrontabile a quello distruttivo avvenuto nel 1349 (10° scala Mercalli): i timori sono legati alla grande quantità di energia accumulata nel lungo periodo trascorso da quell'evento.
Inoltre la zona è adiacente all’area interessata dal terremoto di magnitudo 5.9 del 7 Maggio 1984 (Val di Comino).
«L’attività sismica che registriamo», spiegano dall’Ingv, «avviene in un contesto sismotettonico ove sono presenti faglie potenzialmente attive e capaci di terremoti di magnitudo pari o superire a 6, e ricade pertanto in una zona di pericolosità sismica elevata».
IL MUGELLO: qui uno sciame sismico si è attivato nei mesi scorsi, ma «é rientrato subito».
Di conseguenza attualmente la situazione in quest'area non desta una particolare preoccupazione e la zona viene monitorata normalmente.
speriamo se ne casca mezzo mondo visto che i problemi demografici stanno sconvolgendo l'intero ecosistema mondo. anzi spero in una nuova immediata era glaciale che tra l' altro mi troverebbe preparato. dai Natura che una smezzata al genere umano la puoi dare senza togliere molto al mondo
Nuova reply all'argomento:
un altra scossa!!!
Registrati
Mi so scurdate la password
Hai problemi ad effettuare il login?
segui le istruzioni qui