Cultura & Attualità

Sempre su Porta San Biagio
Messaggio del 17-03-2013 alle ore 16:15:50
in effetti le affermazioni di bruce sono assolutamente incomprensibili.
"Ormai quello che era uno dei luoghi più suggestivi dell'antica Lanciano è stato ridotto allo spiazzo di una pizzeria di periferia..." frase assolutamente priva di senso perché primo lo spiazzo è privato, appartiene ad uno dei proprietari del locale (tralascerò il giudizio negativo su tale locale, basato sul nulla visto che si ignora che tipo di locale è, quindi si sta parlando senza sapere) da GENERAZIONI, e secondo perché solo grazie all'interessamento, e ai soldi, dei proprietari del locale quella terrazza è rinata: pavimentazione, ringhiere, gazebo ripulitura dell'area circostante e gente che frequenta la zona, prima abbandonata al degrado, il tutto con ogni tipo di permesso.
Detto questo, il problema vero credo che riguardi la parte comunale (e non privata). La foto postata da crasso, da me postata su Fb, mette a nudo un serio problema, ovvero il crollo annunciato, ed ormai accaduto, delle mura storiche di porta san biagio, su di una strada molto utile (collega un ampio parcheggio al centro storico) lasciata all'abbandono e chiusa da più di un anno. Speriamo che presto si metta tutto apposto, in tempi brevi, perché la zona merita e si valorizza anche il parcheggio.
Messaggio del 17-03-2013 alle ore 09:39:45
Adesso che c'è il progetto però, caro amico, vedrai che in breve tempo (biblico) tutto sarà a posto.
Messaggio del 16-03-2013 alle ore 15:18:11
Ma guarda un pò, ci si preoccupava di una grondaia quando il posto all'epoca era nel degrado assoluto. Più che tessere tristi bisognerebbe sollecitare un intervento per il muro. Hanno bloccato l'accesso e non tengono aperto l'ascensore del parcheggio dopo le 20:00, nel frattempo. Poi si parla di spiazzi, ma ve lo ricordate prima che aprisse La Porta, che non è una pizzeria, com'era? Uno dei pochi casi di riqualificazione, a spese di privati, che mi ricordi a Lanciano (aka la periferia).
Non me ne volere Bruce, ma le tue affermazioni sono incomprensibili.
Messaggio del 11-03-2013 alle ore 21:08:14
C'è poco da commentare!!! Che tristezza!!!
Messaggio del 11-03-2013 alle ore 17:58:18


c'è bisogno di commentare?
Messaggio del 09-03-2013 alle ore 12:28:42
foto... foto... FOTO!!!
Messaggio del 08-03-2013 alle ore 12:17:30
Crasso!!!

Bruce, purtroppo hai ragione!!!
Messaggio del 07-03-2013 alle ore 12:49:09
Ah! Che dolor!

Chi l'avrebbe deto che il peggio doveva ancora venire...
Non ci porterò più nessuno a Porta San Biagio.
Ormai quello che era uno dei luoghi più suggestivi dell'antica Lanciano è stato ridoto allo spiazzo di una pizzeria di periferia...

Mi fa senso pure pubblicare un'imamgine tanto è rivoltante.
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Editato da Bruce Wayne il 07/03/2013 alle 12:49:45
Messaggio del 07-03-2013 alle ore 12:26:14
che bella discussione (tranne mk22)
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Editato da Crasso il 07/03/2013 alle 12:29:39
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:56:52











Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:55:48
Grandi costi per eliminare i tubi??

Eh bhe! Che gratis la vuoi una vista del genere??


Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:51:58
ti avrei chiamato subito
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:48:46
Ecco dal mio punto di vista sono interventi che l'Amministrazione avrebbe dovuto imporre ai proprietari..

Invece, se ci fai attenzione, dei tubi in pvc arancione spuntano persino dallo stesso Ponte..

Riguardo al tuo intervento credo dia verti già detto quali appunti avrei da fare:
Il materiale in cui sono realizzati i balconi, la sopraelevazione del cornicione su via della Torre (che andava fatta, a mio avviso, con una tecnica diversa) e le finestre sul tetto.. alle quali avrei preferito dei più comuni abbaini.

Cmq parliamo di un edificio recente, realizzato in gran parte dopo il 1954.. quindi senza grandi rischi.
Se nel fare i lavori ti trovavi davanti un ciclo pittorico medievale , nel posto dove dove tu avevi previsto una cucina, avrei voluto vedere...
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:42:17
come tu sai nel mio ultimo intervento a lato del Diocleziano ho imposto ai proprietari, miei committenti, di eliminare l'escrescenza del cessetto e in quel caso ho trovato gente che mi ha ascoltato, e sono anche riuscito ad eliminare le brutture dei tubi di plastica ma grandi costi
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:32:23
Allora sul cessetto penso di aver risposto io lo eliminerei certo in quella casa non manca la possibilità di ricavare un altro bagno, ovviamente ogni cosa ha il giusto indennizzo... oltretutto se il tubo si rompe e i liquami danneggiano il monumento i lavori poi chi li paga?

Non potendolo eliminare farei un intervento che lo rendesse meno impattante sul contesto storico e panoramico nel quale si trova inserito... sebbene di forza.

Andiamo avanti.
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:27:39
no, ma il cessetto era uno spunto per discorsi più elevati
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:24:16
Non è colpa mia questa situazione prendeteva con Mussolini che ha fatto la legge.
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:17:03
Guarda il problema, dal mio punto di vista, è che qui non stiamo parlando di "restauro", stiamo a parlare di un cessetto, se stessimo parlando di Santa Maria Maggiore allora forse parleremmo di "restauro" e potremmo scomodare anche le buone anime di Ruskin, Viollet le Duc e Brandi e forse non sarebbbe nemmeno il caso di intavolare uan discussione sul Forum, almeno per rispetto di chi passa anni a studiare "Restauro.

Non confondiamo i piani!

Il momumento, vincolato sin dal 1909, è la Porta San Biagio, non il cessetto che gli è stato costruito sopra.
E nemmeno si può sostenre che quel cessetto sia parte integrante del monumento...

Il recupero funzionale del cessetto non è roba da restauratori, è roba da semplici muratori, neppure da capomastri, e sono convinto che se fosse stato fatto a regola d'arte, in considerazione che si trova SOPRA un monumento storico, non staremmo qui a discutere.


Messaggio del 26-03-2009 alle ore 16:04:02
si, ma io parlo di problemi legati al fare, alle esigenze del fruitore, dell'abitante del cessetto entro cui pioveva e ora non piove più e dove oggi forse, se il tettuccio è stato coibentato, non si forma più quella fstidiosa muffa grigia, tu invece ti irrigidisci solo sul lato estetico.

nell'architettura, e quindi nel restauro edilizio, bisogna sempre trovare un compromesso, non per niente Cesare Brandi parlava di restauro critico.
Penso che conosci il Brandi o Pane e le discussioni di quella epoca e la vittoria delle teorie del restauro critico.
Io ho riportato i passi di violè le duc e di Ruskin di proposito, loro erano due estremisti, ma la verità sta nel mezzo.

Violé per restauro intendeva completamento di chiese e castelli, realizzando anche dei falsi
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 15:55:18
perchè? che sto a fare? non ne sto parlando?
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 15:35:05
sci bruce, tu non sbadigli ma neanche ti abbassi a discutere alla pari
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 15:31:49
Va a finire che se ne parla e non tutte le cose che ascolti ti piacciono...
Capita anche a me...
Ma non sbadiglio in faccia a nessuno.

Che ti aspettavi?
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 15:26:47
Bruce Wayne, il fatto è che sono un poco deluso dalla discussione, io ci provo a fare una discussione decente ma vedi come va a finire?

sono stanco
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 12:35:46
Vedi che avevo ragione... """No perchè a me piace discutere.... no ma perchè....""" Crasso Crasso Crasso, sei una carta conosciuta... Buon appetito...
Messaggio del 26-03-2009 alle ore 12:12:04
Non è educato fare domande e sbadigliare alla risposta...

Sei stato tu a chiedere cosa avrei fatto e io ti ho risposto, da semplice muratore.

Cmq questa discussione è importante! Almeno portiamo un po' di allegria a persone che stanno attraversando dei brutti momenti regalando loro un sorriso.

Forse questa è la cosa più importante.
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 20:14:34
...ci manghe le mutande spase.....
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 20:13:40
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 19:55:59
Ora...
hai presente l'effetto che creano 2 balconi di cemento armato su una facciata che ha cinquecento anni fatta in pietra e mattoni e l'effetto che può fare un edificio privato del suo cornicione?

Ecco è esattamente lo stesso!
Una questione di buon gusto e di percezione.
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 19:52:23
proprio per l'effetto che crea
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 19:40:36
E secondo te perchè si adotta questa tecnica divisionista?
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 18:56:52
nel caso di quella madonna a di tutti i restauri fatti bene i ripristini sono fatti con piccoli tocchi di pennello che da lontano sembrano ricucire ma da vicino sono riconoscibilissimi anche ad occhio profano.
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 18:52:31
Quindi secondo questa teoria di questo tuo consocente quando hanno rifatto il tetto della Cattedrale ci avrebbero dovuto mettere le marsigliesi...

E ora che hanno restaurato la madonna del Cardellino potevano o appicciarci il fuoco, visto che nel 1548 si spaccò in 25 pezzi, oppure colorare le lacune in maniera che fossero evidenti sebbene in armonia..Madonna del Cardellino

Messaggio del 25-03-2009 alle ore 17:54:38

Il miglior restauro, in fondo, è quello che non si vede.



Non credo che tutti i restauratori siano d'accordo con questa affermazione.
Ho parlato con un paio di persone che stavano restaurando dei mobili antichi. Secondo una di loro il miglior restauro é quello palese, ma in armonia con l'opera.
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 16:15:24
ok
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 15:57:45
E la legge che cos'è?

Allora fa un po' il caNNo che ti pare..

Poi se qualcuno te lo fa ributtare per terra peò non ti lamentare!

Ma che discorsi fai?

Che avrei fatto io?
1) Avrei ripristinato il cornicione del palazzo
2) avrei elimianto il cessetto.

Non potendolo eliminare almeno mi sarei preoccupato di eseguire i lavori A REGOLA D'ARTE:
1) evitando quel cordolo di cemento che oltre ad essere antiestetico e antistorico può anche essere pregiudizievole per la conservazione del cessetto
2) curando il ripristino del parato esterno originale in mattoni
3) realizzando meglio la giunzione tra parte intonacata e parte in muratura che è davvero raffazzonata
4) scegliendo una tinta più neutra
5) scegliendo una gronda più adatta
6) evitando di mostrare quel tubo di pvc arancione

Regole elementari... di chi conosce il suo mestiere.. di muratore non di architetto!
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 15:42:49
Bruce Wayne, la teoria è roba da manuali e libri, la realtà delle cose è altro

io potrei farmi i caNNi miei ma sto insistendo perché quell'intervento non mi sembra sbagliato, molto probabilmente se lo avessi fatto io lo avrei fatto uguale, quello che vorrei sentirti dire è che tu lo avresti senza il canale di gronda.



Bak conosco il tuo pensiero e lo rispetto.
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 12:35:30

io di agorà, peraltro, ho difeso la sua legalità, il fatto di essere a posto con le carte



l'agorà sembra legale come il lodo alfano...tutto ok secondo le leggi, ma solo per chi non sa o non vuole vedere oltre la forma

il tabacchificio era stato dichiarato di interesse storico e secondo il mio modesto parere le motivazioni erano ovvie
tuttavia il provvedimento fu dichiarato non sufficientemente motivato con una sentenza del TAR di pescara ... le motivazioni della sentenza erano assolutamente generiche, perchè quello che rappresenta il tabacchificio nella storia economica e sociale di lanciano lo sanno tutti i veri lancianesi...ciò nonostante l'ufficio legale del Comune non ritenne di impugnare detta sentenza, e la stessa passò in giudicato

questa è la forma..la sostanza la sanno i protagonisti della vicenda, anche se io un' idea ben precisa del perchè e il percome certe cose siano accadute ce l'ho

Messaggio del 25-03-2009 alle ore 12:32:03
Un intervento su un edificio storico non può prescindere da due elementi fondamentali, un accurato rilievo (rilievo è quella cosa per cui se il monumento viene distrutto non lo si rifà com'era ma si prendono i pezzi e lo si rimonta) e un'altrettanto accurata valutazione storico artistica.
Il risultato è una specie di "carta di identità" di ciò che abbiamo di fronte con le sue peculiarità ei suoi "punti deboli" sia in linea generale che nei dettagli.

Dopo questa fase si passa all'individuazione degli interventi necessari a garantire la conservazione del bene da un punto di vista materiale, per semplificare diciamo gli interventi atti a garantire la solidità e la sicurezza dell'edificio.

Poi si passa agli interventi che ne garantiscano la conservazione del suo "aspetto" e della sua identità.

In fine si possono valutare quali siano gli interventi "moderni" possibili.

Il miglior restauro, in fondo, è quello che non si vede.

L'errore che più facilmente si commette è quello di non considerare l'edificio nella sua interezza, spesso ci si limita ad alcuni elementi o alla facciata pensando che all'interno si possa fare un po' tutto.
Un po' come se l'antico e la storia fossero solo un involucro, una carta da regalo che può rivestire qualsiasi cosa.


Messaggio del 25-03-2009 alle ore 12:10:34
E' evidente che non mi sono spiegato bene e dove io voglio arrivare, mo provo a spiegarmi:
1) è chiaro e lampante che la porta va salvaguardata nel migliore dei modi
2) io voglio arrivare a dire che pure le opere private che stanno nel centro storico vanno salvate, anche se è solo un piccolo cessetto, il problema vero è il come. ok, ci siamo?


Se uno fa il restauro di una facciata e mette un canale di gronda di cui il fabbricato era sprovvisto o era caduto, ha fatto il restauro o no?

mk22 io non ho nessun partito preso, proprio non ti capisco, io sto cercando di intavolare un discorso per capire cosa è restauro fatto bene e cosa no, non sto parlando della porta e delle mura in se, per quello c'era un altro post, io non conosco il proprietario del cessetto ne il progettista e non me ne frega niente di loro, a me interessa solo di capire quale è il modo giusto, ok?
Messaggio del 25-03-2009 alle ore 01:03:57
Picciò permettimelo, la tua non mi sembra una domanda sensata, quindi non cercherò nemmeno di provare a risponderti, sarebbe diciamo buffo...
Ovviamente non ho messo in discussione la professione e l'operato di nessuno di quelli che sono intervenuti su questo post, mi son solo limitato a rilevare alcune cose scritte su queste pagine e spesso esposte solo per partito preso a prescindere...
Per quanto riguarda l'argomento del post, non riesco ancora a capire come si possa non notare e non batter ciglio su una cosa così chiara, brutta e di così poco gusto... Di certo non si parla di un palo della luce che non funziona a dovere...
Per concludere spero solo che Porta S.Biagio possa tornare, prima o poi, al massimo del suo splendore, sperando che non cada prima...
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 22:05:40
Essendo un bene privato è soggetto ad una valutazione di carattere storico artistico.

Se lo fosse certo dovrebbe essere conservato meglio...
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 20:30:46
Piccioso, ti rendio conto che sei l'adonai di "sinistra", si?
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 19:51:04
quindi se il cessetto è più vecchio di 50 anni e il suo stupido progettista è morto, quel cessetto è un bene culturale a tutti gli effetti?
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 19:34:42
e quando mai avrei detto una cosa del genere???

Anche questo è stabilito dalla legge! Oh oppure la lettura non è difficile!

Art. 10. comma 5.
Salvo quanto disposto dagli articoli 64 e 178, non sono soggette alla disciplina del presente Titolo le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettere a) ed e), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni.


Onde per cui possono far parte dei beni culturali o opere anteriori al cinquantennio oppure opere di un architetto defunto.

Se sono di proprietà pubblica lo diventano automaticamente se di proprietà privata previa notifica del loro interesse storico.
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 19:20:56
quindi vorresti dire che tutto quello che è stato costruito nel XX secolo non può far parte dei beni culturali?
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:52:42
Mk22,
io ho visto le ristrutturazioni di Crasso nel centro storico e sono cose pregevoli. Tu quanti edifici hai ristrutturato negli ultimi 10 anni nel centro storico di Lanciano ed in altri Comuni italiani o stranieri?
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Editato da Il Piccioso il 24/03/2009 alle 18:54:44
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:50:44
Guarda che io non ho mai parlato di quadri... la legge parla dei monumenti...


E comunque quadri e edifici sono esattamente la stessa cosa beni culturali e hanno lo stesso valore.

Solo che nessun pittore ha la megalomania di un architetto e pretenderebbe di ridipingere un'opera di Michelangelo o di Giotto convinto di migliorarla, cosa che invece puntualmente accade in architettura.

Se non vedi il lavoro deturpante di persona puoi sempre recarti li di persona, e valutare gli interventi effettuati alla luce delle Carta di Atene e della legge sui beni culturali.

Ti sembra che quell'intervento non comprometta l'integrità dei beni culturali immobili, danneggiandone la prospettiva o la luce o alterandone le condizioni di ambiente e di decoro

E' un cesso, neanche ben fatto, del XX secolo sopra una porta urbica medievale!!!
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:41:01
Bruce Wayne, c'è un abisso tra il restauro di un quadro o di un libro e quello di un edificio. Per restaurare un edificio ci vogliono competenze particolari che vengono solo dalla laurea in architettura, tanté che l'ordine degli architetti si chiama oggi: Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:37:42
io di agorà, peraltro, ho difeso la sua legalità, il fatto di essere a posto con le carte e ho chiesto a chi accusava il progetto di farmi vedere le carte che lo ritenevano un abuso ma sto ancora aspettando, altro discorso è entrare nel merito delle scelte progettuali. Tali scelte progettuali le ha fatte un luminare dell'architettura storica, uno studioso di storia dell'architettura che ha pubblicato centinaia di libri letti in tutto il mondo e per di più è professore universitario da decenni, è stato direttore ... ma che te lo dico a fare, tu sei quello che già sa tutto e tutto ha già deciso su di me e le mie opinioni, se sei interessato ad un dibattito possiamo colloquiare, se devi solo dare sentenze accomodati pure ma mi fai un baffo
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:30:05
ma dove sta questo lavoro deturpante, io dalle foto non lo vedo
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:16:40
Carta canta, amico mio... Con stima, ci mancherebbe altro...
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:15:37
Se non ricordo male tu in alcuni post ti spacciavi per appassionato di arte, chiese, monumenti... Ne sei sicuro? Avrei i miei dubbi, visto che un decimo del disastro complessivo che avvolge Porta S.Biagio, lo reputi normale...
Sai chi pensa una cosa del genere? Chi non se ne frega nulla di nulla e sa guardare solo dentro al proprio orto, pensando solo a se stesso, con tanto mi menefreghismo acuto che non fa mai male a quanto pare...
Anche altre volte hai cercato di difendere l'indifendibile, ma la mia domanda è la medesima...
Un lavoro va fatto a regola d'arte senza deturpare, in questo caso, il complesso stesso, o si cerca in tutti i modi di realizzare un qualcosa alla meno peggio, finendo di distruggere quel pò che ci è rimasto e che regge ancora...?
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:05:59
io non solo conosco perfettamente quello che ho scritto e le opere delle persone citate ma non parlo solo di magnate o cose banali come invece fai tu che entri nei post per fare interventi del cavolo mandando tutti a fanc..., da saccente
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:04:02
Bravo Crasso, questi sono i principi... ai principi segue LA LEGGE!

Legge 1 giugno 1939, n.1089 (Legge "Bottai" - appena otto anni dopo la carta di Atene)
recepita dal
DECRETO LEGISLATIVO 22 gennaio 2004, n. 42 recante il "Codice dei beni culturali e del paesaggio" ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 - (Gazzetta Ufficiale 24 febbraio 2004, n. 45).

Che stabilisce:
Art. 10. Beni culturali

1. Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.
(comma così modificato dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008)

2. Sono inoltre beni culturali:

a) le raccolte di musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
b) gli archivi e i singoli documenti dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
c) le raccolte librarie delle biblioteche dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico, ad eccezione delle raccolte che assolvono alle funzioni delle biblioteche indicate all'articolo 47, comma 2, del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616.
(lettera così modificata dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006 poi dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008)

3. Sono altresì beni culturali, quando sia intervenuta la dichiarazione prevista dall’articolo 13:

a) le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante, appartenenti a soggetti diversi da quelli indicati al comma 1;
b) gli archivi e i singoli documenti, appartenenti a privati, che rivestono interesse storico particolarmente importante;
c) le raccolte librarie, appartenenti a privati, di eccezionale interesse culturale;
d) le cose immobili e mobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte, della scienza, della tecnica, dell'industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose;
(lettera così modificata dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008)
e) le collezioni o serie di oggetti, a chiunque appartenenti, che non siano ricomprese fra quelle indicate al comma 2 e che, per tradizione, fama e particolari caratteristiche ambientali, ovvero per rilevanza artistica, storica, archeologica, numismatica o etnoantropologica, rivestano come complesso un eccezionale interesse.
(lettera così modificata dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006 poi dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008)

4. Sono comprese tra le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettera a):

a) le cose che interessano la paleontologia, la preistoria e le primitive civiltà;
b) le cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio;
(lettera così modificata dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006 poi dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008)
c) i manoscritti, gli autografi, i carteggi, gli incunaboli, nonché i libri, le stampe e le incisioni, con relative matrici, aventi carattere di rarità e di pregio;
d) le carte geografiche e gli spartiti musicali aventi carattere di rarità e di pregio;
e) le fotografie, con relativi negativi e matrici, le pellicole cinematografiche ed i supporti audiovisivi in genere, aventi carattere di rarità e di pregio;
f) le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico;
g) le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico;
h) i siti minerari di interesse storico od etnoantropologico;
i) le navi e i galleggianti aventi interesse artistico, storico od etnoantropologico;
l) le architetture rurali aventi interesse storico od etnoantropologico quali testimonianze dell’economia rurale tradizionale.
(lettera così modificata dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006)

5. Salvo quanto disposto dagli articoli 64 e 178, non sono soggette alla disciplina del presente Titolo le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettere a) ed e), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni.


Stabilito questo resta da definire come tutelare questo patrimonio:
Sezione I - Misure di protezione

Art. 20. Interventi vietati


1. I beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione.
(comma così modificato dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008)

2. Gli archivi pubblici e gli archivi privati per i quali sia intervenuta la dichiarazione ai sensi dell'articolo 13 non possono essere smembrati.
(comma così modificato dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006)

Sezione II - Misure di conservazione
Art. 29. Conservazione


1. La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro.

2. Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto.

3. Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.

4. Per restauro si intende l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale.

5. Il Ministero definisce, anche con il concorso delle regioni e con la collaborazione delle università e degli istituti di ricerca competenti, linee di indirizzo, norme tecniche, criteri e modelli di intervento in materia di conservazione dei beni culturali.

6. Fermo quanto disposto dalla normativa in materia di progettazione ed esecuzione di opere su beni architettonici, gli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici sono eseguiti in via esclusiva da coloro che sono restauratori di beni culturali ai sensi della normativa in materia.

7. I profili di competenza dei restauratori e degli altri operatori che svolgono attività complementari al restauro o altre attività di conservazione dei beni culturali mobili e delle superfici decorate di beni architettonici sono definiti con decreto del Ministro adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, d’intesa con la Conferenza Stato-regioni.

8. Con decreto del Ministro adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988 di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca, sono definiti i criteri ed i livelli di qualità cui si adegua l’insegnamento del restauro.
(comma così modificato dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006 poi dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008)

9. L’insegnamento del restauro è impartito dalle scuole di alta formazione e di studio istituite ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368, nonché dai centri di cui al comma 11 e dagli altri soggetti pubblici e privati accreditati presso lo Stato. Con decreto del Ministro adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988 di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca, sono individuati le modalità di accreditamento, i requisiti minimi organizzativi e di funzionamento dei soggetti di cui al presente comma, le modalità della vigilanza sullo svolgimento delle attività didattiche e dell’esame finale, abilitante alle attività di cui al comma 6 e avente valore di esame di Stato, cui partecipa almeno un rappresentante del Ministero, il titolo accademico rilasciato a seguito del superamento di detto esame, che è equiparato al diploma di laurea specialistica o magistrale, nonché le caratteristiche del corpo docente. Il procedimento di accreditamento si conclude con provvedimento adottato entro novanta giorni dalla presentazione della domanda corredata dalla prescritta documentazione.
(comma così modificato dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006 poi dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008)

9-bis. Dalla data di entrata in vigore dei decreti previsti dai commi 7, 8 e 9, agli effetti dell'esecuzione degli interventi di manutenzione e restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici, nonché agli effetti del possesso dei requisiti di qualificazione da parte dei soggetti esecutori di detti lavori, la qualifica di restauratore di beni culturali è acquisita esclusivamente in applicazione delle predette disposizioni.
(comma introdotto dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006)

10. La formazione delle figure professionali che svolgono attività complementari al restauro o altre attività di conservazione è assicurata da soggetti pubblici e privati ai sensi della normativa regionale. I relativi corsi si adeguano a criteri e livelli di qualità definiti con accordo in sede di Conferenza Stato-regioni, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

11. Mediante appositi accordi il Ministero e le regioni, anche con il concorso delle università e di altri soggetti pubblici e privati, possono istituire congiuntamente centri, anche a carattere interregionale, dotati di personalità giuridica, cui affidare attività di ricerca, sperimentazione, studio, documentazione ed attuazione di interventi di conservazione e restauro su beni culturali, di particolare complessità. Presso tali centri possono essere altresì istituite, ove accreditate, ai sensi del comma 9, scuole di alta formazione per l’insegnamento del restauro. All'attuazione del presente comma si provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
(comma così modificato dall'articolo 2 del d.lgs. n. 156 del 2006)

Sezione III - Altre forme di protezione
Art. 45. Prescrizioni di tutela indiretta


1. Il Ministero ha facoltà di prescrivere le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l’integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro.

2. Le prescrizioni di cui al comma 1, adottate e notificate ai sensi degli articoli 46 e 47, sono immediatamente precettive. Gli enti pubblici territoriali interessati recepiscono le prescrizioni medesime nei regolamenti edilizi e negli strumenti urbanistici.

Messaggio del 24-03-2009 alle ore 18:01:15
Mk22, tu non sai che dici ne di cosa parli
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 17:59:24
Perdonami Crasso...


Gradirei risposte e dialoghi che non siano siglette tipo TVB o NTVB, se si è disposti a spendere parole per fare ogni tanto un poco di dialogo serio e a non scrivere solo fregnate.



Tu che hai sempre e solo parlato di magnate varie e tante cretinate (ben vengano ci mancherebbe altro) ora vuoi fare una sorta di ramanzina al popolo? Dai su un pò di serietà intellettuale... E poi fino a prova contraria, le tue uniche parole, cioè quelle scritte da te sono queste due che ho quotato, visto che tutto il resto è solo un semplice copia ed incolla che magari non hai nemmeno finito di leggere... Ti consiglio di seguire ancor con maggiore impegno le decine di post interessantissimi su Convivium...
Ovviamente un discorso serio su una cosa del genere è un tantino insensato con chi pensa che l'Agorà o come si chiama anche, sia una gran bella cosa... Cercar di difendere l'indifendibile, lo trovo molto sciocco, roba da 1982, quando all'asilo, ne facevo di tutti i colori e poi cercavo di negare il tutto... Due cose diverse? Assolutamente no, sono identiche... Un abbraccio forte forte...
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 16:50:17
Carta Di Atene (1931)



Conferenza Internazionale di Atene.


I - La Conferenza, convinta che la conservazione del patrimonio artistico ed archeologico dell'umanità interessi tutti gli Stati tutori della civiltà, augura che gli Stati si prestino reciprocamente una collaborazione sempre più estesa e concreta per favorire la conservazione dei monumenti d'arte e di storia; ritiene altamente desiderabile che le istituzioni e i gruppi qualificati, senza minimamente intaccare il diritto pubblico internazionale, possano manifestare il loro interesse per la salvaguardia dei capolavori in cui la civiltà ha trovato la sua più alta espressione e che appaiono minacciati; emette il voto che le richieste a questo effetto siano sottoposte alla organizzazione della cooperazione intellettuale, dopo inchieste fatte dall'Ufficio internazionale dei musei e benevola attenzione dei singoli Stati. Spetterà alla Commissione internazionale della cooperazione intellettuale, dopo richieste fatte dall'Ufficio internazionale dei musei e dopo aver raccolto dai suoi organi locali le informazioni utili, di pronunciarsi sulla opportunità di passi da compiere e sulla procedura da seguire in ogni caso particolare.


II - La Conferenza ha inteso la esposizione (lei principi generali e delle dottrine concernenti la protezione di monumenti. Essa constata che, pur nella diversità dei casi speciali a cui possono rispondere particolari soluzioni, predomina nei vari Stati rappresentati una tendenza generale ad abbandonare le restituzioni integrali e ad evitare i rischi mediante la istituzione di manutenzioni regolari e permanenti atte ad assicurare la conservazione degli edifici.
Nel caso in cui un restauro appaia indispensabile in seguito a degradazioni o distruzioni, raccomanda di rispettare l'opera storica ed artistica del passato, senza proscrivere lo stile di alcuna epoca. La Conferenza raccomanda di mantenere, quando sia possibile, la occupazione dei monumenti che ne assicura la continuità vitale, purché tuttavia la moderna destinazione sia tale da rispettare il carattere storico ed artistico.



III - La Conferenza ha inteso la esposizione delle legislazioni aventi per scopo nelle differenti nazioni la protezione dei monumenti d'interesse storico, artistico o scientifico; ed ha unanimemente approvato la tendenza generale che
consacra in questa maniera un diritto della collettività di contro all'interesse privato. Essa ha constatato come la differenza di queste legislazioni provenga dalla difficoltà di conciliare il diritto pubblico col diritto dei particolari;ed in conseguenza, pur approvandone la tendenza generale, stimano che debba essere appropriata alle circostanze locali ed allo stato dell'opinione pubblica, in modo da incontrare le minori opposizioni possibili e di tener conto dei sacrifici che i proprietari subiscono nell'interesse generale.
Essa emette il voto che in ogni Stato la pubblica autorità sia investita del potere di prendere misure conservative nei casi d'urgenza. Essa augura in fine che l'Ufficio internazionale dei musei pubblici tenga a giorno una raccolta ed
un elenco comparato delle legislazioni vigenti nei differenti Stati su questo oggetto.


IV - La Conferenza constata con soddisfazione che i principi e le tecniche esposte nelle differenti comunicazioni particolari si ispirano ad una comune tendenza, cioè: quando si tratta di rovine, ma conservazione scrupolosa si impone, e, quando le condizioni lo permettono, è opera felice il rimettere in posto gli elementi originari ritrovati (anastilosi); e i materiali nuovi necessari a questo scopo dovranno sempre essere riconoscibili. Quando invece la conservazione di rovine messe in luce in uno scavo fosse riconosciuta impossibile, sarà consigliabile, piuttosto che votarle alla distruzione, di seppellirle nuovamente, dopo, beninteso, averne preso precisi rilievi. È ben evidente che la tecnica dello scavo e la conservazione dei resti impongono la stretta collaborazione tra l'archeologo e l'architetto. Quanto agli altri monumenti, gli esperti, riconoscendo che ogni caso si presenta con carattere speciale, si sono trovati d'accordo nel consigliare, prima di ogni opera di consolidamento o di parziale restauro, una indagine scrupolosa delle malattie a cui occorre portare rimedio.


V - Gli esperti hanno inteso varie comunicazioni relative all'impiego di materiali moderni per il consolidamento degli antichi edifici; ed approvano l'impiego giudizioso di tutte le risorse della tecnica moderna, e più specialmente del cemento armato.
Essi esprimono il parere che ordinariamente questi mezzi di rinforzo debbano essere dissimulati per non alterare l'aspetto e il carattere dell'edificio da restaurare; e ne raccomandano l'impiego specialmente nei casi in cui essi permettono di conservare gli elementi in sito evitando i rischi della disfattura e della ricostruzione.


VI - La conferenza constata che nelle condizioni della vita moderna i monumenti del mondo intero si trovano sempre più minacciati dagli agenti esterni; e, pur non potendo formulare regole generali che si adattino alla complessità dei casi, raccomanda:


1) la collaborazione in ogni paese dei conservatori dei monumenti e degli architetti coi rappresentanti delle scienze fisiche, chimiche, naturali per raggiungere risultati sicuri di sempre maggiore applicazione;
2) la diffusione, da parte dell'Ufficio internazionale dei Musei, di tali risultati mediante notizie sui lavori intrapresi nei vari Paesi e le regolari pubblicazioni.
La Conferenza, nei riguardi della conservazione della scultura monumentale, considera che l'asportazione delle opere dal quadro per quale furono create è come principio da ritenersi inopportuna. Essa raccomanda a titolo di precauzione la conservazione dei modelli originari, quando ancora esistono, e l'esecuzione dei calchi quando essi mancano.


VII - La Conferenza raccomanda di rispettare, nelle costruzioni degli edifici, il carattere e la fisionomia della città, specialmente in prossimità dei monumenti antichi, per i quali l'ambiente deve essere oggetto di cure particolari. Uguale rispetto deve aversi per talune prospettive particolarmente pittoresche.
Oggetto di studio possono anche essere le piantagioni e le ornamentazioni vegetali adatte a certi monumenti per conservare l'antico carattere. Essa raccomanda soprattutto la soppressione di ogni pubblicità, di ogni sovrapposizione abusiva di pali e fili telegrafici, di ogni industria rumorosa ed invadente, in prossimità di monumenti d'arte e di storia.



VIII - La Conferenza emette il voto:


1. che i vari Stati, ovvero le istituzioni in essi create o riconosciute competenti a questo fine, pubblichino un inventario dei monumenti storici nazionali accompagnato da fotografie e da notizie;

2. che ogni Stato crei un archivio ove siano conservati i documenti relativi ai propri monumenti storici;
3. che l'Ufficio internazionale (lei Musei dedichi nelle sue pubblicazioni alcuni articoli ai procedimenti ed ai metodi di conservazione dei monumenti storici;
4. che l'Ufficio stesso studi la migliore diffusione ed utilizzazione delle indicazioni e dei dati architettonici, storici e tecnici così centralizzati

IX - I membri della Conferenza, dopo aver visitato, nel corso dei loro lavori e della crociera di studio eseguita, alcuni dei principali campi di scavo e dei monumenti antichi della Grecia, sono stati unanimi nel rendere omaggio al Governo ellenico, che da lunghi anni mentre ha assicurato esso stesso l'attuazione di lavori considerevoli, ha accettato la collaborazione degli archeologi e degli specialisti di tutti i paesi. Essi hanno in ciò veduto un esempio che non può che contribuire alla realizzazione degli scopi di cooperazione intellettuale, di cui è apparsa così viva la necessità nel corso dei loro lavori.


X - La Conferenza, profondamente convinta che la miglior garanzia di conservazione dei monumenti e delle opere d'arte venga dall'affetto e dal rispetto del popolo e considerando che questi sentimenti possono essere assai favoriti da una azione appropriata dei pubblici poteri, emette il voto che gli educatori volgano ogni cura ad abituare l'infanzia e la giovinezza ad astenersi da ogni atto che possa degradare i monumenti e le inducano ad intendere il significato e ad interessarsi, più in generale, alla protezione delle testimonianze d'ogni civiltà.

Messaggio del 24-03-2009 alle ore 16:46:51
Restauro architettonico
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

« Il termine e la cosa sono nuovi. »
(Viollet-le-Duc)

« Né il pubblico, né coloro cui è affidata la cura dei monumenti pubblici comprendono il vero significato della parola "restauro". Esso significa la più totale distruzione che un edificio possa subire: una distruzione alla fine della quale non resta neppure un resto autentico da raccogliere, una distruzione accompagnata dalla falsa descrizione della cosa che abbiamo distrutto »
(John Ruskin, Le sette lampade dell'architettura, 1849)
i due sono estremisti ma opposti, per l'uno il ricostruire è restauro per l'altro non si può neanche spolverare

Il Restauro architettonico può essere definito come la disciplina dell'architettura di riportare al riuso e/o alla conservazione di un oggetto architettonico.

Gli sviluppi attuali sono per una conservazione della materia esistente e per il riuso compatibile degli edifici.

A Giovanni Urbani si deve, per primo, il concetto di conservazione programmata (1975).

I riferimenti di base sono contenuti nelle carte del restauro.

Conferenza Internazionale di Atene. Carta Di Atene (1931)
Consiglio Superiore Per Le Antichità e Belle Arti. Norme per il restauro dei monumenti. Carta Italiana del restauro (1932)
Carta di Venezia (1964)
Carta Italiana del Restauro (1972)
Raccomandazioni per gli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (1986).
Il primo atto internazionale sul restauro è la Carta di Atene, alla quale aderirono sia i conservatori che i restauratori. Ecco i punti principali di questo Carta:

Questo documento esprime innanzitutto un attenggiamento conservativo:
- si devono rispettare il monumento e l'ambiente, il carattere e la fisionomia della città, soprattutto in prossimità dei monumenti.
- Viene data la massima importanza alla manutenzione e al consolidamento delle opere
- Si eprime la volontà di conservare tutti gli elementi di valore aristico
- L'inserimento di nuovi elmenti nelle opere d'arte viene ridotto al minimo, con la volontà di non creare mai un documento falso
- Si è favorevoli all'introduzione di nuove tecniche costruttive se quelle dell'epoca del momumento non sono più adatte.
Messaggio del 24-03-2009 alle ore 16:01:14
cosa volevasi dimostrare?
io l'unica cosa nuova che vedo è il canale di rame, quasi uguale a quello che c'è sul cornicione poco sopra.

Il Restauro è una scienza e una materia che si studia all'università, quindi prima di parlarne bisognerebbe conoscerne almeno qualcosina. Il restauro si studia come si studia la storia, la letteratura, il disegno e proprio per questo motivo non è detto che chiunque faccia dei segni con una matita sappia disegnare.
Se parliamo dell'intervento di un privato che ha sistemato il tetto del cessetto di casa io non vedo grandi problemi, non vedo scandali, se invece parliamo dello squarcio nel muro antico a destra della porta, allora si che c'è lo scandalo e sono d'accordo.

Gradirei risposte e dialoghi che non siano siglette tipo TVB o NTVB, se si è disposti a spendere parole per fare ogni tanto un poco di dialogo serio e a non scrivere solo fregnate.
Messaggio del 23-03-2009 alle ore 02:00:24
Crasso, la mia era solo una semplice consoderazione sul balcone stesso, di certo non per i panni stesi... Faccio fatica a capire il motivo per il quale sei arrivato a pensare una cosa del genere... Certo che il calcio giocato ti ha dato proprio alla testa...

Ho appena letto l'articolo sulle news... Complimenti...
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 18:35:32
Colgo l'occasione per ringraziarla della fotografia del Palazzp Jacobitti che ha messo in rete come era prima l'avevo dimenticato e spero riusciranno i NOSTRI a riportarlo com'era una volta....ho tanti ricordi....grazie ancora.
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 15:37:29

Come al solito c'è cittadino di serie A e quello di serie B.



Esatto! Così come c'è chi ci mette la faccia e chi si nasconde.

Non so come siano andate le cose.. mi limito a fare considerazioni sul risultato.
Potrebbe essere benissimo che il proprietario abbia chiesto tutti i permessi, che magari gli abbiano anche levato al vita sul colore da dare e sul tipo di conversa da usare.... vai a sapere.

Il mondo è vario.
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 14:35:07
Una mano lava l'altra...è permesso a TUTTI di fare sovraelevazioni? Gli agganci non esistono a Lanciano?
Quando è stata messa l'impalcatura per la costruzione di un altro piano chi passava di lì doveva sempre essere sovrappensiero .....ci sono vigili che se vedono tracce di calcinaccio le seguono e spulciano tutti i permessi. Come al solito c'è cittadino di serie A e quello di serie B.
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 13:09:52
Non credo sia importante...
più importante sarebbe sapere chi dovrebbe vigilare perchè certe cose non accadano.
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 12:56:39
Chi è il proprietario del "manufatto" su Porta S.Biagio?........
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 10:43:11
C. V. D.
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 09:53:44
a qualcuno da forse fastidio anche che qualcuno stenda i panni puliti sul balcone?
qualcuno forse ritiene forse antiestetico che si possa indegnamente stendere un paio di mutande davanti ad uno de monumenti più antichi di Lanciano?
Io dico, ben venga la signora che stende le mutande, perché è lei che da la vita a quei muri altrimenti muti. Ben vengano quelle mani che torgnono qualche erbaccia e a quei piedi che schiacciano la gramigna. I tubi di scarico esterni purtroppo ci sono, ma sono di meno di qualche anno fa (come si vedere dalle foto postate) purtroppo alla costruzione di quei fabbricati gli scarichi non erano previsti perché i bagni non erano previsti. Mk22 forse dalle foto non hai notato che il cessetto era già esistente, è stato solo "restaurato", è forse apparso un canale di gronda e una scossalina di rame? beh, è forse una pecca sistemare un tetto con il materiale che più di tutti si rifà agli antichi e meglio soddisfa le moderne esigenge?
Chi parla è uno che ama quei luoghi e che quando fa degli interventi di restauro è attento a queste cose.
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 09:39:42
Mk22, vatte a taje si capill ca ti annend a l'ucchie
Messaggio del 22-03-2009 alle ore 04:06:59
Ma che cazz vu capì tu, torna a sgusciare le vongole con Just va, pesciarò...

Ora basta però, questo è un post serio... Chiedo venia per l'intervento, il secondo direi, ma non ho saputo resistere...
Messaggio del 21-03-2009 alle ore 15:05:48
potrebbe essere un'antenna/ripetitore camuffata, sta pieno
cmq che vulet, manc se fsse la fontana di trevi
Messaggio del 21-03-2009 alle ore 12:49:04
Come non ne vedi Crasso Fa così, vuoi vederne uno grosso grosso? Arriva al primo specchio che hai in casa, ne vedrai uno abominevole...
Messaggio del 21-03-2009 alle ore 10:55:33
io non vedo scandali

me lo spiegate meglio
Messaggio del 20-03-2009 alle ore 20:50:20

Quindi così è... così ve lo tenete, alla faccia delle cartoline, del turismo, dei monumenti nazionali e dei "programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio promossi dal Ministero dei lavori pubblici con l'obiettivo di realizzare interventi orientati all'ampliamento e alla riqualificazione delle infrastrutture, del tessuto economico-produttivo-occupazionale, al recupero e alla riqualificazione dell'ambiente, dei tessuti urbani e sociali degli ambiti territoriali interessati"

Messaggio del 20-03-2009 alle ore 20:37:13
Nell'ultima foto postata da Bruce, na sera c'ho beccato na coppietta a scopare tranquillamente!!! So vut fa lu gir per arrivare in centro!!!


sdasssssssssssssssssssssssssssss
Messaggio del 20-03-2009 alle ore 14:47:53
Sapete qual è la questione?
E' che se qualcuno ricorre contro questa "cosa" la rispsotà sarà che ormai la superfetazione, per quanto deturpante su un monumento nazionale con tutti quei secoli di storia, si è "storicizzata", che certo la conversa metallica è brutta.. ma è necessaria e che non si può stabilire con certezza quanto sia stato menomato il cornicione ottocentesco del palazzo.

Quindi così è... così ve lo tenete, alla faccia delle cartoline, del turismo, dei monumenti nazionali e dei "programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio promossi dal Ministero dei lavori pubblici con l'obiettivo di realizzare interventi orientati all'ampliamento e alla riqualificazione delle infrastrutture, del tessuto economico-produttivo-occupazionale, al recupero e alla riqualificazione dell'ambiente, dei tessuti urbani e sociali degli ambiti territoriali interessati"
Messaggio del 20-03-2009 alle ore 08:25:04
Messaggio del 20-03-2009 alle ore 08:21:55
di concreto temo nulla, altrimenti dal 2005 ad oggi di tempo ne avrebbero avuto.
Messaggio del 20-03-2009 alle ore 03:42:22
Alla fine anche quel balcone sulla sinistra ha la sua storia a quanto pare...
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 18:57:07
sul messaggero di oggi scrivono di bla bla bla,del signor x e non so cosa,ma in concreto??
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 18:49:43


Uh.. qui era ancora una "cosa nera"...
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 18:44:54
Era "Sempre su..." con un evidente doppio senso...

purtroppo non c'è l'edit per il titolo e dovrò chiedere la grazia a San Pei!

Tornando al punto... immagini di repertorio:




Messaggio del 19-03-2009 alle ore 18:21:17
scusate se ci scherzo su ma non è bello vedere queste "cosine"
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 18:19:56
comunque fate una richiesta all'ufficio preposto e vedete cosa vi rispondono
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 18:18:40
Dottore le vorrei far notare che la sua frase è senza senso
cosa significa Sepre su Porta San Biagio??
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 17:28:16
mamma mia
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 17:18:24
Cesso San Biagio è magnifico... vado subito ad ordinare la targa!
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 17:16:48
bisogna cambiare la toponomastica

Cesso San Biagio

Ristorante la torre

Parcheggio Santa Maria Maggiore

Messaggio del 19-03-2009 alle ore 17:14:18
Ecco un'immagine più generale di questa splendida "cartolina da Lanciano"




Cos'è?
Mi sembra evidente.. si nota un tubo di scarico...

E' il caso di dire che..

A Lanciano sulle porte medievali... ci caghiamo sopraaa!!!
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 17:00:00
Un sentito ringraziamento a Mk22 per l'involontaria soffiata!
Messaggio del 19-03-2009 alle ore 16:59:02
Qualcuno potrebbe spiegarmi quando e perchè è spuntata questa cosa SOPRA una porta urbica del XII secolo?



Mi suggerite anche che cosa gli devo far vedere ai turisti?

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Sempre su Porta San Biagio

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