Nell’esterno del prato comunale detto "La Selva" sotto le mura occidentali della città, dette "Le ripe di Civitanova", sorgeva la piccola e modestissima chiesa di S.Egidio, di proprietà del capitolo metropolitano che era solito officiarvi nella novena e nella festa del santo, che ricorreva e si festeggia tutt’oggi l’ 1 settembre (1). Essa è costruita sui ruderi di uno dei locali dove, in epoca pagana, le pitonesse davano il responso di Apollo. La fiera intitolata al santo voleva essere un adattamento cristiano di una delle antichissime nundine pagane. Come il Re della Gallia, che dall’eremo del santo creato abate, così la popolazione anxanense volle nella selva di Apollo onorare il santo e per cancellare il ricordo pagano eresse la piccola chiesa. Attualmente la chiesetta rurale è ancora ubicata nella contrada omonima, essa presenta una statua seduta in pietra del Cinquecento, motivo per cui non esiste un rituale processionale. La festa si celebra il primo settembre, ma tradizione vuole che la sera del 31 agosto vi sia la fiera del giocattolo lungo il Trento e Trieste del centro cittadino. Una volta fiera artigianale, poiché gli artigiani di Lanciano, soprattutto vasai vendevano in questa ricorrenza manufatti di argilla e campanelle di terracotta a ricordo di quelle che tenevano i lebbrosi (il cui protettore era S. Egidio) per annunciare il loro arrivo. Il culto di S. Egidio, abate benedettino vissuto tra il VI e il VII secolo, protettore dei lebbrosi, storpi e malati intermittenti, è assai diffuso in Abruzzo per la presenza di numerosi centri benedettini nel medioevo (2).
1 L. De Cecco, Storia di Lanciano, ms. conservato presso la Biblioteca Comunale di Lanciano, p. 52. 2 AA. VV. S. Egidio, in Biblioteca Sanctorum, Città Nuova editrice, Roma 1978. p. 958.
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