Nel 426 venne nella nostra zona fra Giovanni da Capestrano (poi santo) con la sua fervente oratoria riuscì a calmare le lotte tra lancianesi e ortonesi e, con un arbitrato da lui redatto e sottoscritto da ambedue le parti, riportò la situazione alla normalità. La pace, però, durò poco, perché già nel 1432 i lancianesi, accorgendosi di aver ceduto troppo, ripresero a rivendicare la propria esclusiva nell' utilizzo del porto di San Vito che, tra uno scontro e l' altro, era stato terminato. Nel 1441 il Re Alfonso D' Aragona, molto riconoscente ai lancianesi, per l'appoggio datogli nella guerra che l'aveva portato al trono, confermò a Lanciano il libero possesso del porto di San Vito, le franchigie accordate alle fiere e il rispetto dei capitoli e degli usi e consuetudini; attribuì alla città la proprietà di molti castelli e feudi tolti ai baroni ribelli; proibì che si potessero celebrare fiere nel raggio di venti miglia da Lanciano, quando erano in corso le fiere nella città stessa. |