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"E’ Jun. Jun che se ne va. Ha un libro, in mano, che la sta portando lontano" Alessandro Baricco, "Castelli di rabbia"

"A. continuava a sedere sul marmo bianco del suo davanzale, placida e appagata. Nel flusso dei pensieri non sentì aprirsi la porta e non si accorse dell’ingresso di Z. Entrò in silenzio e aspettò ferma sulla soglia che A. notasse la sua presenza. A. avvertì la corrente d’aria, aprì gli occhi e la guardò. Prima di pensare “Cosa vorrà da me?” pensò in rapida successione: “Questa donna è bellissima.” e “Questa donna mi aspettava.” - Entra – le disse – e chiudi la porta. Z. guardò alle proprie spalle aspettando qualcuno che arrivò con calma, entrò ed andò ad osservare misterioso la scena sul cuscino del letto. Un sinuoso e lento gatto nero dalla pelliccia lucente e gli occhi dorati che si mise a scandire il tempo con la lunga coda. Z. andò a sedersi sul davanzale di fronte ad A. intrecciando le lunghe gambe alle sue, si abbracciò le ginocchia e volse lo sguardo al mare. Senza una parola. La coda del gatto sgranava i minuti come un rosario di silenzio, e solo quando il sole tolse il disturbo Z. si voltò, la guardò e disse: “Tu sei bellissima.” e “Ti aspettavo.”
tratto da "I senza nome" - Silvia D. ;)
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