Nel ventennio intercorso dalla prima ricognizione scientifica sulle Reliquie del Miracolo Eucaristico di Lanciano (1971) i cui risultati furono pubblicati nello stesso anno su "Quaderni Sclavo di Diagnostica, vol. 7-[9], molte considerazioni e riflessioni critiche hanno condotto ad approfondimenti e a nuove interpretazioni, poi raccolte nell’Osservatore Romano 1982 e qui riproposte, unificate, nella odierna riedizione 1991. Inoltre debbo dire che quando un ricercatore viene a contatto con il Mondo dell’Invisibile attraverso l’analisi di Reliquie Miracolose, da un lato si sente avvinto insieme a tutte le sue capacità spirituali e intellettuali; ma dall’altro, si sente disorientato, poiché non trova nel suo bagaglio culturale, occasioni di confronto per una così elevata sperimentazione. Nello stesso tempo, l’operatore deve esercitare la sua più forte autocritica, per non essere indotto in suggestioni, che possono essere fonte di errori. Questo complesso di motivi condiziona in certo modo, l’analisi e la ricerca, che così procedono con difficoltà.
Per questi motivi, anche in questo ultimo tempo, ho rilevato un aspetto macroscopico della Carne Miracolosa di Lanciano, prima sfuggito alla mia osservazione, e che qui comunico. Cioè appare evidente che nella figura di insieme della Carne Miracolosa è ravvisabile un cuore in sezione trasversale, del quale si intravede il vestigio del ventricolo sinistro e destro, severamente alterati attraverso i tanti secoli intercorsi e ridotti nelle dimensioni. In tale modo, un ulteriore particolare della reliquia è stato chiarito: è un omaggio che la umana cultura deve dedicare al Miracolo Eucaristico di Lanciano.
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