Disponendo ancora di un piccolo frammento di tessuto cardiaco non usato nella ricognizione del 1970-71, i Frati Minori Conventuali di Lanciano pregarono il prof. Linoli di "esaminare ulteriormente la Carne miracolosa nel suo aspetto esteriore e nella sua struttura microscopica". Questi sono i risultati emersi dal nuovo studio. L’Ostia - Carne, che ha forma rotondeggiante con diametro da 55 a 66 mm., di colorito brunastro, presenta un’ampia apertura irregolare al centro, per retroazione verso l’esterno, e maggior spessore marginale, per sollevamenti di pieghe circolari periferiche. In questa zona si notano 14 piccoli fori, lasciati dai chiodini usati per tener distesa l’Ostia - Carne su qualche tavoletta, al fine di contrastare l’accartocciamento dovuto al rigor mortis susseguito o rigidità che segue poco dopo la morte per modificazioni fisico-chimiche. Ciò lascia pensare che, al momento del miracolo, l’Ostia si presentava Carne ed era Cuore allo stato vivente. Solo più tardi prese l’aspetto attuale, evidenziando un vuoto al centro, dovuto, oltre alla dilacerazione predetta, alla cavità cardiaca del ventricolo. |
 | Il precedente studio istologico accertò che l’Ostia-Carne era Cuore, il secondo confermò che Essa ha struttura di miocardio, essendo comparsi l’endocardio, la lamina fibro-elastica che riveste tutte le cavità cardiache, distinta dal contiguo miocardio, mentre manca l’endotelio di copertura, dissolto nel tempo. La superficie endocardica si solleva nelle "trabecole carnee", aventi nella Carne-Cuore lo stesso aspetto tipico del cuore umano. Sono apparsi, inoltre, alcuni lobuli di tessuto adiposo nei quali penetra tipicamente la muscolatura cardiaca, nonché numerosi vasi sanguigni, arteriosi e venosi, di calibro diverso, caratteristica anche questa del muscolo cardiaco. I riscontrati elementi istologici di miocardio, sostiene il prof. Linoli, escludono nella maniera più assoluta la possibile creazione di un falso miracolo con i mezzi disponibili fino al 1300.
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